2 novembre 2014

XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Commemorazione di tutti i fedeli defunti (P) - III Settimana del Salterio

Idea luce

Cristo, sorgente di vita immortale.

Introduzione

La liturgia odierna ci pone di fronte a uno degli interrogativi più grandi dell’uomo: cosa ci attende dopo la vita terrena. È la stessa liturgia che ci conferma nella fede che il nostro esistere proviene da Cristo, sorgente di vita immortale e da Lui impariamo cosa significhi vivere; figli nel Figlio ereditiamo ciò che Egli è e ciò per cui ci ha amati fino alla fine, cioè la figliolanza divina e la vita eterna in Lui. Tutti coloro che lo hanno conosciuto e seguito sono giunti alla gioia senza fine. Il suo amore per noi è una certezza, così come è certo che insieme con Lui siamo destinati a non morire più. Animati dalla fiducia in questa “ buona notizia”, viviamo la Celebrazione Eucaristica in piena comunione di preghiera con e per tutti i defunti.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Gb 19, 1. 23-27a;

Sal 26;

Rm 5, 5-11;

Gv 6, 37-40

Gesù è la via che ci conduce al Padre, Lui ha riconciliato con Dio l’umanità intera ed è venuto per farci suoi figli. Nel nostro cuore ha posto, così, un’attesa d’amore a cui non possiamo non rispondere. Come Cristo aderisce alla volontà di Colui che l’ha mandato, anche noi siamo chiamati a seguirlo nella fedeltà, per essere sicuri, come Giobbe e l’apostolo Paolo, di poter contemplare il Suo volto. Ascoltiamo con animo attento la Sua Parola.

 

Traccia di riflessione

Dies irae, dies illa” (giorno d’ira, quel giorno) dicevano i nostri padri durante i riti esequiali e, in particolar modo, in questa commemorazione. Essi solevano così ricordare in questo giorno come la bontà di Dio si manifesti nella sua giustizia. Ma il giudizio di Dio non è atteso con terrore dai cristiani, Gesù stesso ci dice: “Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna” e San Paolo afferma “non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi”. Allora non possiamo temere quel giorno, perché “mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” per cui possiamo affermare che “giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui”. Il giorno d’ira diventa un giorno di speranza, quella “speranza che non delude” per cui il prefazio ci suggerisce che “se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura” e continuando l’antica melodia dei padri possiamo supplicare “redemisti Crucem passus: tantum labor non sit cassus” (mi hai redento con il supplizio della Croce: che tanto sforzo non sia vano).

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, perché sia per l’umanità intera un porto sicuro nelle tempeste della vita, in particolare nelle situazioni in cui la vita è più disprezzata, emarginata, affaticata da infermità fisiche e spirituali, preghiamo.

• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché il loro ministero possa diffondere la luce di Cristo, che salva e redime ogni uomo, e la loro vita sia un richiamo costante della nostra appartenenza al Cielo, preghiamo.

• Per tutti i governanti, perché collaborino costantemente alla realizzazione di realtà sociali giuste e garanti del bene di ogni individuo, preghiamo.

• Per i nostri cari defunti, perché possano godere la gioia dell’incontro con il Padre e tutto il bene di cui hanno dato testimonianza possa essere per noi un esempio da custodire, preghiamo.

• Per tutti noi, perché nel ricordo di coloro che ci hanno preceduto possiamo intravedere già la realizzazione di ciò in cui crediamo: un mondo di santi e di fratelli, che richiede qui ed ora la nostra concreta partecipazione, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

O Signore, Pane di vita, cibo eterno che sazia la nostra fame di eternità, Tu vieni a risanare ogni nostra ferita, ogni ombra di morte che ci appesantisce. Grazie, perché in te contempliamo la misericordia del Padre, il suo amore che libera la nostra vita, la voce che risponde alle nostre suppliche. Tu trasformi il nostro grido di dolore in una nuova speranza e tutto in te rinasce, anche la certezza di trovare il tuo volto e di essere abbracciati dal Padre in un infinito respiro d’amore. Rendi Signore il nostro cuore saldo e conforme al tuo volere, perché si realizzino in noi le Tue promesse e siamo degni di entrare un giorno nel tuo Regno.

Idea guida

Pensiamo e parliamo più spesso della vita eterna.

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