8 giugno 2014

Solennità di Pentecoste - A - II settimana del Salterio

Idea luce

Lo Spirito Santo è dono sempre nuovo.

Introduzione

La Solennità della Pentecoste che oggi celebriamo ci porta al momento della storia della salvezza che ha svelato all’umanità in pienezza il volto di Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. La Chiesa, che nasce il giorno di Pentecoste, è missionaria, universale, colma del dono dello Spirito di Dio, forte della presenza del Cristo risorto, piagato e glorioso. Lasciamoci ancora interpellare da questa nostra storia e da queste nostre origini, dal dono sempre nuovo che il Signore ci offre per sostenere il nostro cammino di figli di Dio nel mondo.

Liturgia della Parola

LETTURE: At 2, 1-11;

Sal 103;

1Cor 12, 3b-7.12-13;

Gv 20, 19-23

 

Il dono dello Spirito Santo giunge inaspettato, sia per i discepoli di Gesù che per coloro che, stupiti e meravigliati, li sentono parlare lingue diverse. È il Risorto, che appare ai discepoli, mostrando loro le sue piaghe, a consegnare lo Spirito che li rende missionari, ciascuno secondo il dono particolare ricevuto per il bene comune.

 

Traccia di riflessione

“È il tuo dono, Gesù, la vera fonte del gesto coraggioso di chi annuncia. / Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo, il tuo fuoco le rivela la missione”. Con queste parole, che spesso risuonano nelle nostre chiese, possiamo sintetizzare il mistero che conclude il tempo di Pasqua. Come fu in “quel giovedì santo” anche oggi ci ritroviamo nel Cenacolo per ricevere il “dono di Cristo”: allora fu il suo Corpo ed il suo Sangue nelle specie del pane e del vino, oggi è lo Spirito Santo che appare sotto forma di lingue di fuoco; se il Pane ed il Vino costituiscono la “forza” per i pellegrini di ogni tempo e ogni luogo, lo Spirito svela alla Chiesa la sua identità e gliene rivela la missione. È lo Spirito che ci dona il coraggio di “uscire” intrepidi dal luogo in cui si “realizza” la presenza di Cristo e dirigerci verso quelle “periferie del mondo” tanto care al Santo Padre Francesco. Sottolinea questo “plurale” un passaggio della seconda lettura, nella quale ci accorgiamo che l’unico messaggio che la Chiesa è chiamata a portare deve essere imprescindibilmente declinato in quelle lingue che lo Spirito ci suggerisce, nella consapevolezza che, come ci ricorda lo stesso canto “Se il donarsi come Te richiede fede, nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza”.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, perché viva una nuova «uscita» missionaria verso tutti, in tutti i luoghi e in tutte le circostanze, senza timori e senza indugi, preghiamo.

• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché come gli Apostoli siano annunciatori coraggiosi e gioiosi del Vangelo di Cristo, preghiamo.

• Per quanti si sottraggono all’incontro con Cristo, perché possano fare esperienza della grazia che libera dal peccato, dalla tristezza e dal vuoto interiore, preghiamo.

• Per i missionari, che hanno risposto generosamente alla chiamata dello Spirito anche a rischio della vita, perché siano sostenuti dalla preghiera di tutta la comunità ecclesiale, preghiamo.

• Per noi e per la nostra comunità, perché sappiamo accogliere l’invito urgente di Dio a vivere in uno stato permanente di missione, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Signore Gesù, sotto l’azione del tuo Spirito possiamo riconoscere la tua presenza: ora Tu sei in noi e ci ripeti le parole di consolazione dette ai tuoi discepoli: “Pace a voi”. Nell’accoglierti siamo pieni di gioia e ci sentiamo rinnovati dalla tua misericordia. Ma la tua Parola ci rivela che non ti basta il nostro amore, non ti basta la nostra gioia, ci chiedi di aprire le porte della nostra vita e riempire la terra del tuo soffio d’amore. Ti preghiamo, manda anche noi, Signore, con la forza e la gioia del tuo Spirito, perché ciascuno possa dissetarsi a te, che sei sorgente di vita.

Idea guida

Andiamo e operiamo nel mondo con la forza dello Spirito Santo.

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