Idea luce
Egli fascia le loro ferite.
Egli fascia le loro ferite.
Introduzione
Ogni uomo vive momenti di sconforto provocati dalla malattia fisica oppure dalla sofferenza interiore, quest’ultima spesso causata da ferite inferte da persone che ci stanno vicine. Il cristiano deve essere pronto ad affrontare questi momenti. Gesù fascia le loro ferite, è mite ed umile di cuore, è vicino ad ogni sofferenza per dare conforto e sostegno.
Ogni uomo vive momenti di sconforto provocati dalla malattia fisica oppure dalla sofferenza interiore, quest’ultima spesso causata da ferite inferte da persone che ci stanno vicine. Il cristiano deve essere pronto ad affrontare questi momenti. Gesù fascia le loro ferite, è mite ed umile di cuore, è vicino ad ogni sofferenza per dare conforto e sostegno.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Gb 7, 1-4.6-7;
Sal 146 – Rit. Risanaci, Signore, Dio della vita;
1Cor 9, 16-19.22-23;
Mc 1, 29-39
La Parola che riceviamo oggi illumina il rapporto spesso conflittuale tra uomo e sofferenza. Gesù con la sua vita ci annuncia e ci testimonia che il dolore se vissuto come luogo di crescita può diventare, come è stato per lui, risurrezione. Accogliamo nel cuore questa notizia buona e liberante. Ascoltiamo.
LETTURE:
Gb 7, 1-4.6-7;
Sal 146 – Rit. Risanaci, Signore, Dio della vita;
1Cor 9, 16-19.22-23;
Mc 1, 29-39
La Parola che riceviamo oggi illumina il rapporto spesso conflittuale tra uomo e sofferenza. Gesù con la sua vita ci annuncia e ci testimonia che il dolore se vissuto come luogo di crescita può diventare, come è stato per lui, risurrezione. Accogliamo nel cuore questa notizia buona e liberante. Ascoltiamo.
Traccia di riflessione
Le nostre sofferenze non sono mai una punizione gratuita di Dio ma un momento di crescita spirituale, come Giobbe, dopo averle descritte, riconosce alla fine del suo libro “Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile”. Anche la suocera di Pietro, silenziosamente, sembra provare la stessa cosa: “la febbre la lasciò ed ella li serviva”. Non si scappa da questa logica, la quale ha la sua pesantezza: la sua croce! Gesù, scacciando i demoni, ci assicura che egli può trasformare la sofferenza in forza vitale. Egli non elimina il dolore dalla nostra vita ma ci insegna a “riciclarlo”: vissuto con Gesù quella causa di distruzione diventa forza vitale capace di vincere persino la morte (1Cor 15, 53-55). Se Giobbe alla fine dice al suo Signore “Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu mi istruirai!”, se la suocera di Pietro, uscita dalla febbre “serviva”, San Paolo delinea le connotazioni quasi psicologiche di quel “servire”. Intanto, “non è un vanto” ma una “necessità”: Paolo infatti è stato “ghermito” da Gesù Cristo. Ma non ritiene che basti questo essere stato ghermito. Occorre – è questo il cammino della santità che ci è richiesto – “farsi tutto per tutti” per diventare “partecipi del Vangelo”, per ‘fare’ la verità.
Le nostre sofferenze non sono mai una punizione gratuita di Dio ma un momento di crescita spirituale, come Giobbe, dopo averle descritte, riconosce alla fine del suo libro “Comprendo che tu puoi tutto e che nessun progetto per te è impossibile”. Anche la suocera di Pietro, silenziosamente, sembra provare la stessa cosa: “la febbre la lasciò ed ella li serviva”. Non si scappa da questa logica, la quale ha la sua pesantezza: la sua croce! Gesù, scacciando i demoni, ci assicura che egli può trasformare la sofferenza in forza vitale. Egli non elimina il dolore dalla nostra vita ma ci insegna a “riciclarlo”: vissuto con Gesù quella causa di distruzione diventa forza vitale capace di vincere persino la morte (1Cor 15, 53-55). Se Giobbe alla fine dice al suo Signore “Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu mi istruirai!”, se la suocera di Pietro, uscita dalla febbre “serviva”, San Paolo delinea le connotazioni quasi psicologiche di quel “servire”. Intanto, “non è un vanto” ma una “necessità”: Paolo infatti è stato “ghermito” da Gesù Cristo. Ma non ritiene che basti questo essere stato ghermito. Occorre – è questo il cammino della santità che ci è richiesto – “farsi tutto per tutti” per diventare “partecipi del Vangelo”, per ‘fare’ la verità.
Preghiera dei fedeli
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Per tutti i fedeli cristiani uniti nella fede, perché la croce, simbolo della morte e del dolore, venga annunciata come strumento di redenzione e di dignità umana, preghiamo.
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Perché la vita sia custodita e difesa in ogni momento del suo esistere e perché nelle famiglie si promuova sempre la vita, preghiamo.
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Martedì scorso abbiamo celebrato la Giornata della Vita consacrata, preghiamo per coloro che il Signore chiama a servizio dei fratelli, rispondano con generosità il loro eccomi e siano fedeli, preghiamo.
Dialogo Eucaristico
Signore, tu sei comparso davanti al nostro tribunale, quando ti abbiamo chiesto conto della nostra sofferenza: ci hai risposto assumendo la nostra natura e patendo la passione per noi. Grazie della tua risposta! Hai voluto lasciarci nell’Eucaristia la tua stessa presenza perché mai disperassimo. Ascolta ora la nostra preghiera, guariscici dalla malattia di credere che i nostri dolori siano una tua punizione: così sapremo davvero raccontarti ai nostri fratelli!
Signore, tu sei comparso davanti al nostro tribunale, quando ti abbiamo chiesto conto della nostra sofferenza: ci hai risposto assumendo la nostra natura e patendo la passione per noi. Grazie della tua risposta! Hai voluto lasciarci nell’Eucaristia la tua stessa presenza perché mai disperassimo. Ascolta ora la nostra preghiera, guariscici dalla malattia di credere che i nostri dolori siano una tua punizione: così sapremo davvero raccontarti ai nostri fratelli!
Idea guida
Testimoniamo ai fratelli che il nostro peso è leggero.
Testimoniamo ai fratelli che il nostro peso è leggero.
Animazione liturgica preparata da Don Giovanni Deiana, biblista,
e da Valeria Angeloro, Alberto Hermanin, Gabriella Manfrè e Mirella Scalia
e da Valeria Angeloro, Alberto Hermanin, Gabriella Manfrè e Mirella Scalia
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