Idea luce
Diventare profezia.
Diventare profezia.
Introduzione
La IV domenica del Tempo Ordinario ci invita a riflettere sulla importante funzione del profeta. Colui che lo è per eccellenza è Mosè e Gesù con il suo insegnamento ne continua l’opera. Egli è colui che chiude storicamente la serie dei profeti antichi, ma che soprattutto porta a compimento le promesse, Colui nel quale si svela e si realizza il progetto di Dio sull’umanità. I profeti si incontrano quando meno li attendiamo; lo Spirito suscita i profeti anche al di là dei confini sociologici della Chiesa. Ogni uomo, ogni comunità umana può diventare profezia, ma tutto questo richiede una verifica continua della nostra fedeltà al messaggio e uno sforzo a vivere la nostra vita in conformità al Vangelo.
La IV domenica del Tempo Ordinario ci invita a riflettere sulla importante funzione del profeta. Colui che lo è per eccellenza è Mosè e Gesù con il suo insegnamento ne continua l’opera. Egli è colui che chiude storicamente la serie dei profeti antichi, ma che soprattutto porta a compimento le promesse, Colui nel quale si svela e si realizza il progetto di Dio sull’umanità. I profeti si incontrano quando meno li attendiamo; lo Spirito suscita i profeti anche al di là dei confini sociologici della Chiesa. Ogni uomo, ogni comunità umana può diventare profezia, ma tutto questo richiede una verifica continua della nostra fedeltà al messaggio e uno sforzo a vivere la nostra vita in conformità al Vangelo.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Dt 18, 15-20;
Sal 94 – Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore;
1Cor 7, 32-35;
Mc 1, 21-28
La buona notizia è un Dio che libera la vita, un miracolo che ci deve riempire il cuore di gioia, perché ci dice che niente è più forte di Gesù, nulla al mondo può fermare la forza del suo amore. Persino gli spiriti del male sono costretti ad obbedirgli, a lasciare liberi coloro che lo tormentavano! Non abbiamo nulla da temere, perché sappiamo che in ogni situazione, in ogni circostanza, l’amore di Gesù è la nostra forza, ci accompagna, ci sostiene, ci rassicura di fronte ad ogni difficoltà della vita.
LETTURE:
Dt 18, 15-20;
Sal 94 – Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore;
1Cor 7, 32-35;
Mc 1, 21-28
La buona notizia è un Dio che libera la vita, un miracolo che ci deve riempire il cuore di gioia, perché ci dice che niente è più forte di Gesù, nulla al mondo può fermare la forza del suo amore. Persino gli spiriti del male sono costretti ad obbedirgli, a lasciare liberi coloro che lo tormentavano! Non abbiamo nulla da temere, perché sappiamo che in ogni situazione, in ogni circostanza, l’amore di Gesù è la nostra forza, ci accompagna, ci sostiene, ci rassicura di fronte ad ogni difficoltà della vita.
Traccia di riflessione
Il brano della prima Lettura, tratta dal Deuteronomio, ci presenta Mosè come il profeta per eccellenza di cui Gesù, con il suo insegnamento, continua l’opera. Ma non si può affrontare il tema della profezia di Mosè senza ricordare Dt 34 in cui si esclude che possa esserci un altro profeta come Mosè. Quel brano, che ovviamente è in palese contrasto con la promessa di inviare un profeta come Mosè (Dt 18, 15), si deve leggere alla luce della polemica sorta in alcune frange del giudaismo che considerava la voce profetica proveniente direttamente da Dio e quindi superiore alle norme contenute nel Pentateuco con le quali veniva regolata la vita religiosa del tempio. Gesù, a tal proposito, riconosce l’autorità degli scribi e dei farisei ma ne critica lo stile di vita incoerente. La seconda Lettura conclude il discorso di Paolo sulla vita consacrata. Paolo naturalmente parla a fedeli che, per tradizione, decidono il futuro delle figlie. Ovviamente la scelta del matrimonio o di una vita consacrata al Signore rientra nell’ambito delle scelte personali che non si possono delegare: il matrimonio o la verginità sono due strade che ciascuno deve scegliere non per calcoli umani ma perché sente la chiamata divina (7,6). Certamente chi vive il celibato o la verginità anticipa quello che sarà il destino di tutti dopo la morte, quello di vivere come angeli! Ma è necessario tener sempre presente la raccomandazione di Paolo: meglio sposarsi che bruciare di passione (1Cor 7, 9). La profezia non è solo una funzione affidata a Gesù ma, in quanto chiamati a continuare e incarnare la presenza di Gesù nella storia, è un dono al quale ogni cristiano deve aspirare. Paolo lo considera il carisma più importante per edificare una comunità (1Cor 14, 1-5).
Il brano della prima Lettura, tratta dal Deuteronomio, ci presenta Mosè come il profeta per eccellenza di cui Gesù, con il suo insegnamento, continua l’opera. Ma non si può affrontare il tema della profezia di Mosè senza ricordare Dt 34 in cui si esclude che possa esserci un altro profeta come Mosè. Quel brano, che ovviamente è in palese contrasto con la promessa di inviare un profeta come Mosè (Dt 18, 15), si deve leggere alla luce della polemica sorta in alcune frange del giudaismo che considerava la voce profetica proveniente direttamente da Dio e quindi superiore alle norme contenute nel Pentateuco con le quali veniva regolata la vita religiosa del tempio. Gesù, a tal proposito, riconosce l’autorità degli scribi e dei farisei ma ne critica lo stile di vita incoerente. La seconda Lettura conclude il discorso di Paolo sulla vita consacrata. Paolo naturalmente parla a fedeli che, per tradizione, decidono il futuro delle figlie. Ovviamente la scelta del matrimonio o di una vita consacrata al Signore rientra nell’ambito delle scelte personali che non si possono delegare: il matrimonio o la verginità sono due strade che ciascuno deve scegliere non per calcoli umani ma perché sente la chiamata divina (7,6). Certamente chi vive il celibato o la verginità anticipa quello che sarà il destino di tutti dopo la morte, quello di vivere come angeli! Ma è necessario tener sempre presente la raccomandazione di Paolo: meglio sposarsi che bruciare di passione (1Cor 7, 9). La profezia non è solo una funzione affidata a Gesù ma, in quanto chiamati a continuare e incarnare la presenza di Gesù nella storia, è un dono al quale ogni cristiano deve aspirare. Paolo lo considera il carisma più importante per edificare una comunità (1Cor 14, 1-5).
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa nel mondo intero, perché trasmetta con fedeltà e coraggio a tutti gli uomini la Parola di salvezza, preghiamo.
• Affinché Papa Francesco e tutti i pastori delle Chiese particolari siano tra i fratelli i maestri che insegnano con l’autorevolezza che viene dalla testimonianza della vita, preghiamo.
• Per i governanti delle nazioni, perché amministrino i popoli con giustizia, legalità e retta coscienza, sapendo che il Signore ha dato la vita per tutti gli uomini, senza distinzioni di razza e religione, preghiamo.
• Per tutti i sofferenti e per tutti i portatori di malattie che, come la lebbra, allontanano le persone, perché la lotta contro il male superi i pregiudizi e le nostre paure, preghiamo.
• Per la Chiesa nel mondo intero, perché trasmetta con fedeltà e coraggio a tutti gli uomini la Parola di salvezza, preghiamo.
• Affinché Papa Francesco e tutti i pastori delle Chiese particolari siano tra i fratelli i maestri che insegnano con l’autorevolezza che viene dalla testimonianza della vita, preghiamo.
• Per i governanti delle nazioni, perché amministrino i popoli con giustizia, legalità e retta coscienza, sapendo che il Signore ha dato la vita per tutti gli uomini, senza distinzioni di razza e religione, preghiamo.
• Per tutti i sofferenti e per tutti i portatori di malattie che, come la lebbra, allontanano le persone, perché la lotta contro il male superi i pregiudizi e le nostre paure, preghiamo.
Dialogo Eucaristico
Gesù Eucaristia, ti ringraziamo, perché ci insegni con autorità ma ci fai accogliere docilmente la tua divina Parola, per meditarla assiduamente nel nostro cuore. Ti ringraziamo per il dono della luce che rischiara il nostro cammino. Donaci la capacità di proclamare la tua parola con coraggio e generosità, soprattutto con l’esempio della nostra vita, nelle nostre famiglie e dove svolgiamo il nostro lavoro, per cooperare con te alla sconfitta del male e del maligno, cercando di edificare un mondo in cui tutti possiamo vivere da fratelli. Amen.
Gesù Eucaristia, ti ringraziamo, perché ci insegni con autorità ma ci fai accogliere docilmente la tua divina Parola, per meditarla assiduamente nel nostro cuore. Ti ringraziamo per il dono della luce che rischiara il nostro cammino. Donaci la capacità di proclamare la tua parola con coraggio e generosità, soprattutto con l’esempio della nostra vita, nelle nostre famiglie e dove svolgiamo il nostro lavoro, per cooperare con te alla sconfitta del male e del maligno, cercando di edificare un mondo in cui tutti possiamo vivere da fratelli. Amen.
Idea guida
Accogliamo la Parola nel nostro cuore per diffonderla.
Accogliamo la Parola nel nostro cuore per diffonderla.
Animazione liturgica preparata da Don Giovanni Deiana, biblista,
e da Loretta Angelini, Stefania Castelli, Alberto Hermanin, Claudia Lo Presti
e da Loretta Angelini, Stefania Castelli, Alberto Hermanin, Claudia Lo Presti
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