Idea luce
Dio ci insegna come amare.
Dio ci insegna come amare.
Introduzione
La liturgia di questa XXXI domenica del Tempo Ordinario ci spiega la pedagogia della misericordia. Dio ci insegna come amare e ce lo insegna semplicemente amando e amandoci. Mettersi alla scuola di Dio vuol dire, anzitutto, lasciarsi amare da Lui, per imparare il Suo modo di amare. Riconosciamoci, quindi, discepoli e apriamo il cuore all’incontro con la Parola e con l’Eucaristia, che sono la luce e la forza del nostro cammino. Il Signore, proprio oggi, vuole fermarsi nella nostra casa, nella nostra vita, nei nostri problemi, nei nostri successi, per portare a tutti e ovunque la Sua salvezza.
La liturgia di questa XXXI domenica del Tempo Ordinario ci spiega la pedagogia della misericordia. Dio ci insegna come amare e ce lo insegna semplicemente amando e amandoci. Mettersi alla scuola di Dio vuol dire, anzitutto, lasciarsi amare da Lui, per imparare il Suo modo di amare. Riconosciamoci, quindi, discepoli e apriamo il cuore all’incontro con la Parola e con l’Eucaristia, che sono la luce e la forza del nostro cammino. Il Signore, proprio oggi, vuole fermarsi nella nostra casa, nella nostra vita, nei nostri problemi, nei nostri successi, per portare a tutti e ovunque la Sua salvezza.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Sap 11,22 – 12,2;
Sal 144 – Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore;
2Ts 1,11 – 2,2;
Lc 19,1-10
Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. La tenerezza è lo stile dell’amore di Dio, non solo la bontà e la misericordia, ma questa dolcezza e delicatezza infinita, che si prende cura di noi con pazienza e con premura. Questa esperienza scalda il cuore, risveglia la speranza, attira verso il bene.
LETTURE:
Sap 11,22 – 12,2;
Sal 144 – Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore;
2Ts 1,11 – 2,2;
Lc 19,1-10
Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. La tenerezza è lo stile dell’amore di Dio, non solo la bontà e la misericordia, ma questa dolcezza e delicatezza infinita, che si prende cura di noi con pazienza e con premura. Questa esperienza scalda il cuore, risveglia la speranza, attira verso il bene.
Traccia di riflessione
La liturgia della Parola di questa domenica ci suggerisce una riflessione sulla pedagogia della misericordia. I verbi utilizzati nei testi descrivono la tenerezza di Dio in azione: avere compassione, chiudere gli occhi sui peccati, non provare disgusto, essere indulgente, correggere a poco a poco, ammonire (cfr I lettura). Sono solo alcune delle espressioni del libro della Sapienza, che tracciano il ritratto di un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore (cfr Salmo responsoriale). Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre e nel suo incontro con Zaccheo rivela nei gesti e nelle parole la sua missione salvifica (cfr Vangelo). Zaccheo vuole vedere Gesù, ma molti ostacoli sembrano opporsi a questo suo desiderio: è un capo dei pubblicani, è ricco, è piccolo di statura, la folla gli impedisce la vista. Nulla di tutto questo, però, lo trattienedal correre e dal salire su un sicomoro. È lì che il Signore lo attende, lo guarda e gli annuncia la visita nella sua casa. Quello che accade dopo nella vita di questo peccatore è solo la conseguenza dell’incontro intimo e profondo con il Signore, che chiama tutti alla salvezza e alla santità. Accogliamo anche noi l’invito dell’apostolo Paolo a pregare continuamente, perché il nostro Dio ci renda degni della sua chiamata e porti a compimento ogni nostro proposito di bene (cfr II lettura).
La liturgia della Parola di questa domenica ci suggerisce una riflessione sulla pedagogia della misericordia. I verbi utilizzati nei testi descrivono la tenerezza di Dio in azione: avere compassione, chiudere gli occhi sui peccati, non provare disgusto, essere indulgente, correggere a poco a poco, ammonire (cfr I lettura). Sono solo alcune delle espressioni del libro della Sapienza, che tracciano il ritratto di un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore (cfr Salmo responsoriale). Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre e nel suo incontro con Zaccheo rivela nei gesti e nelle parole la sua missione salvifica (cfr Vangelo). Zaccheo vuole vedere Gesù, ma molti ostacoli sembrano opporsi a questo suo desiderio: è un capo dei pubblicani, è ricco, è piccolo di statura, la folla gli impedisce la vista. Nulla di tutto questo, però, lo trattienedal correre e dal salire su un sicomoro. È lì che il Signore lo attende, lo guarda e gli annuncia la visita nella sua casa. Quello che accade dopo nella vita di questo peccatore è solo la conseguenza dell’incontro intimo e profondo con il Signore, che chiama tutti alla salvezza e alla santità. Accogliamo anche noi l’invito dell’apostolo Paolo a pregare continuamente, perché il nostro Dio ci renda degni della sua chiamata e porti a compimento ogni nostro proposito di bene (cfr II lettura).
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché diffonda ovunque e con ogni mezzo la Buona Notizia che il Signore è venuto a cercare e a salvare specialmente chi si era perduto, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano buoni, pazienti, misericordiosi e teneri come lo è Dio Padre verso tutti i suoi figli, preghiamo.
• Per i governanti, perché nell’esercizio delle responsabilità politiche e amministrative siano pronti a riconoscere e a correggere i loro errori e le loro mancanze, preghiamo.
• Per tutti coloro che come Zacchèo cercano di vedere Gesù, perché lo sappiano incontrare nell’esperienza quotidiana della vita, che è il luogo e il tempo della nostra salvezza, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché sappiamo restituire ai fratelli lo stesso amore con il quale siamo accolti, perdonati e risollevati da Cristo dopo ogni caduta, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano buoni, pazienti, misericordiosi e teneri come lo è Dio Padre verso tutti i suoi figli, preghiamo.
• Per i governanti, perché nell’esercizio delle responsabilità politiche e amministrative siano pronti a riconoscere e a correggere i loro errori e le loro mancanze, preghiamo.
• Per tutti coloro che come Zacchèo cercano di vedere Gesù, perché lo sappiano incontrare nell’esperienza quotidiana della vita, che è il luogo e il tempo della nostra salvezza, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché sappiamo restituire ai fratelli lo stesso amore con il quale siamo accolti, perdonati e risollevati da Cristo dopo ogni caduta, preghiamo.
Dialogo eucaristico
O Gesù Eucaristia, ti rendiamo grazie per il dono del tuo Corpo e del tuo Sangue, offerti per la nostra salvezza. Accendi in noi la gioia di questa tua visita nell’intimità del nostro cuore. Tu non ti vergogni di noi, anzi ci vieni a cercare, proprio quando siamo più bisognosi del tuo aiuto e della tua presenza. Non farci dimenticare la tenerezza con cui ci guardi, la bontà con cui provvedi alle nostre necessità e la misericordia con cui dimentichi i nostri peccati.
O Gesù Eucaristia, ti rendiamo grazie per il dono del tuo Corpo e del tuo Sangue, offerti per la nostra salvezza. Accendi in noi la gioia di questa tua visita nell’intimità del nostro cuore. Tu non ti vergogni di noi, anzi ci vieni a cercare, proprio quando siamo più bisognosi del tuo aiuto e della tua presenza. Non farci dimenticare la tenerezza con cui ci guardi, la bontà con cui provvedi alle nostre necessità e la misericordia con cui dimentichi i nostri peccati.
Idea guida
Amiamo gli altri con tenerezza e misericordia.
Amiamo gli altri con tenerezza e misericordia.
Animazione liturgica preparata da Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin
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