Audaci e fervorosi

Maggio 2022


Guida Ci raccogliamo nel nome di Gesù per invocare da Lui una rinnovata gioia. L’Eucaristia che siamo venuti ad adorare ci apre al mistero della vita donata per amore. Da Cristo attingiamo la grazia per superare l’egoismo e il ripiegamento su noi stessi, per crescere nell’attenzione verso gli altri e nella ricerca del vero bene. A Lui guardiamo per recuperare “il fervore dello Spirito e conservare la dolce e confortante gioia di evangelizzare”.

Canto di esposizione e silenzio di adorazione

Solista
Benedici il Signore, anima mia!
Signore, Dio, tu sei grande.
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.
Sono immense, splendenti
tutte le tue opere e tutte le creature.
Tutti da te aspettano cibo a tempo opportuno
apri la tua mano, si saziano di beni.
Se tu togli il tuo soffio
muore ogni cosa
e si dissolve nella terra.
Il tuo spirito scende:
tutto si ricrea e tutto si rinnova.
La tua gloria, Signore, resti per sempre.
Questo semplice canto
salga a te Signore,
sei tu la nostra gioia.
(Dal Salmo 104)

Si può intercalare la preghiera che segue con il ritornello cantato: “Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra”.

1′ lett. Passi il tuo soffio, Signore, come la brezza primaverile che fa fiorire la vita e schiude l’amore, o come l’uragano che scatena una forza sconosciuta e solleva energie addormentate.
2′ lett. Passi il tuo soffio sui nostri volti rattristati per farvi riapparire il sorriso, sulle nostre mani stanche per rianimarle e rimetterle gioiosamente all’opera.
1′ lett. Passi il tuo soffio fin dall’aurora per portare con sé tutta la nostra giornata in uno slancio generoso.
2′ lett. Passi il tuo soffio all’avvicinarsi della notte per conservarci nella tua luce e nel tuo fervore.
Insieme Passi il tuo soffio, Signore, passi e rimanga in tutta la nostra vita per rinnovarla e donarle le dimensioni più vere e più profonde.
(P. Maior)

Silenzio e canto


Con cuore ardente

Guida “Scuotici, Signore, chiamaci, infiammaci e rapiscici, sii fuoco e dolcezza; e noi impariamo a correre nell’Amore” (S. Agostino). Chiediamo per noi e per tutti l’esperienza di questa dolcezza e di questo fuoco capaci di nutrire e accendere la vita nuova.

1′ lett. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro. Lc 24, 30-33

Insieme Dio d’amore infiammaci d’amore

Solista Dio d’amore, accresci in noi l’amore e la fede nella tua dolce presenza. Sole della vita ravviva la tua fiamma e vinci la nostra tiepidezza. Fonte d’acqua viva purifica i nostri cuori.

Insieme Dio d’amore infiammaci d’amore

Solista Dio di misericordia, tu che fai nuove tutte le cose, trasforma le nostre aridità. Tu che susciti l’inquietudine nelle nostre sicurezze, fa che troviamo in te, la vera pace.Tu che sei provvidenza, aiutaci ad affidare alle tue mani le nostre difficoltà, i nostri dubbi, le nostre sofferenze.

Insieme Dio d’amore infiammaci d’amore

Solista Dio di speranza, tu che mai ci abbandoni, concedici di collaborare al tuo progetto di salvezza. Amico dei poveri rendici audaci e fervorosi testimoni del tuo amore nel mondo. Sapienza della vita e guida della storia veglia sui nostri passi, raduna la tua Chiesa.

Insieme Dio d’amore infiammaci d’amore

2′ lett. Come vorrei trovare le parole per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in fondo e di vita contagiosa! Ma so che nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito. Evangelizzatori con Spirito significa evangelizzatori che pregano e lavorano. Dal punto di vista dell’evangelizzazione, non servono né le proposte mistiche senza un forte impegno sociale e missionario, né i discorsi e le prassi sociali e pastorali senza una spiritualità che trasforma il cuore. Occorre sempre coltivare uno spazio interiore che conferisca senso cristiano all’impegno e all’attività. Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne (EG n. 261-262).

Silenzio e canto


Felice audacia

Guida Felice chi risponde con prontezza alla chiamata del Signore. Non siamo fatti per sonni tranquilli, ma per sogni audaci! Siamo chiamati a stare in piedi, ad alzarci dai divani della vita, dalla comodità che rende pigri, dalla mondanità che fa ammalare dentro, dall’autocommiserazione che incupisce (cfr. Papa Francesco). Offriamo con gioia a Dio tutto di noi, ricerchiamo la sua volontà, alimentiamo con l’amore ricevuto e donato il fuoco dello Spirito che arde nel nostro cuore.

1′ lett. Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità. (Rm 12, 1-13)

2′ lett. Il fuoco non si mantiene se non è continuamente alimentato da legna, da paglia, ecc. Così il nostro amore ha bisogno d’essere continuamente ravvivato da atti d’amore sempre più perfetti, sempre più sentiti. E non ne hanno bisogno solo quelli che sono al principio della vita spirituale o a metà. Anche chi ha tentato di praticare a lungo, per anni, la carità, può cadere in una certa routine della carità, che non ha più lo splendore e il calore della fiamma, ma lentamente si ritira e va nascondendosi sempre più sotto la cenere. Per questo allora occorre ricordarsi di ravvivare continuamente il fuoco, di tornare e ritornare vivi all’amore. Sì, perché a Dio i tiepidi non piacciono per nulla.
Chiara Lubich

Solista Senza sosta, o Cristo, mi interpelli e mi domandi: «Tu, chi dici che io sia?». Tu sei colui che mi ama fino alla vita che non finisce. Tu mi apri la via del rischio. Tu mi precedi sul cammino della santità, dove felice è colui che muore d’amore, dove il martirio è l’ultima risposta. Il no che è in me, lo trasfiguri giorno per giorno in un sì. Tu mi chiedi non qualche briciola ma tutta l’esistenza. Tu sei colui che giorno e notte prega in me senza che io sappia come. I miei balbettii sono preghiera: chiamarti col solo nome di Gesù riempie la nostra comunione. Tu sei colui che ogni mattino mi mette al dito l’anello del figliol prodigo, l’anello della festa. […] Tu, instancabilmente, mi cercavi. Perché ho di nuovo esitato chiedendo che mi fosse lasciato del tempo per occuparmi dei miei affari? Dopo aver messo mano all’aratro, perché mi sono voltato indietro? Senza troppo rendermene conto, mi rendevo inadatto a seguirti. E tuttavia senza averti veduto, ti ho amato. Tu mi ripetevi: vivi quel poco che hai capito del Vangelo. Annuncia la mia vita agli uomini. Accendi un fuoco sulla terra … Tu, seguimi … E, un giorno, l’ho capito: tu volevi la mia scelta senza ritorno.
Roger Schutz

Silenzio e canto


Tessitori di relazioni nuove e rinnovate

Guida L’amore fa nuove tutte le cose. Usciamo dal guscio delle nostre paure e dei nostri fallimenti, andiamo incontro al Risorto che ci attende nelle periferie del mondo e delle esistenze là dove si genera la vita, si realizza l’amore, si lotta per la giustizia, si fa splendere la verità, si rinnova la speranza.

1′ lett. Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero gli altri: “Anche noi veniamo con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca, ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No!”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore”. Simon Pietro appena udì che era il Signore si strinse la veste attorno ai fianchi perché era svestito e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci. Infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco acceso con dei pesci sopra e del pane.
(Gv 21, 2-9)

2′ lett. Abbiamo bisogno della spinta dello Spirito per non essere paralizzati dalla paura e dal calcolo, per non abituarci a camminare soltanto entro confini sicuri. [...] Sempre portiamo latente in noi la tentazione di fuggire in un luogo sicuro che può avere molti nomi: individualismo, spiritualismo, chiusura in piccoli mondi, dipendenza, sistemazione, ripetizione di schemi prefissati, dogmatismo, nostalgia, pessimismo, rifugio nelle norme. […] Dio è sempre novità, che ci spinge continuamente a ripartire e a cambiare posto per andare oltre il conosciuto, verso le periferie e le frontiere. Ci conduce là dove si trova l’umanità più ferita e dove gli esseri umani, al di sotto dell’apparenza della superficialità e del conformismo, continuano a cercare la risposta alla domanda sul senso della vita. Dio non ha paura! Va sempre al di là dei nostri schemi e non teme le periferie. Egli stesso si è fatto periferia (cf. Fil 2, 6-8; Gv 1, 14). Per questo, se oseremo andare nelle periferie, là lo troveremo: Lui sarà già lì. (cf. EG 133-135)

Guida “Dio preferisce una vita segnata da un amore ardente dopo l’errore a un’esistenza innocente addormentata nella sua sicurezza” (S. Gregorio Magno). Consapevoli del nostro bisogno di misericordia chiediamo a Gesù Eucaristia di rinnovare la nostra vita e le nostre relazioni:

Insieme Perdona il nostro orgoglio
Solista Rendici audaci nel perdono

Insieme Perdona le nostre paure
Solista Rendici audaci nel ricominciare

Insieme Perdona la nostra delusione
Solista Rendici audaci nella speranza

Insieme Perdona la nostra indifferenza
Solista Rendici audaci nell’amore

Insieme Perdona la nostra pigrizia
Solista Rendici audaci nel servizio

Insieme Perdona le nostre diffidenze
Solista Rendici audaci nell’accoglienza

Insieme Perdona le nostre convenienze
Solista Rendici audaci nella gratuità

Insieme Perdona la nostra autosufficienza
Solista Rendici audaci nella fede

3′ lett. Il contrario dell’audacia è l’abitudinarietà, l’ovvietà, la stanca ripetitività. C’è un solo rimedio a questa situazione: l’amore. Chi rimane innamorato di Dio, lo cerca, cerca Dio, non vive con il freno a mano tirato. Sembra scontato essere innamorati di Dio, però non è così. Ci possono essere dei dubbi. Perché nascono questi dubbi dopo un po’ di anni? Un amore forte e poi nasce una tiepidezza? Perché avviene questo nella nostra vita? Dall’esperienza mi sembra di poter ricavare una risposta: nella vita abbiamo seguito i nostri progetti privati, allora aumenta il rischio che nell’età matura ci ritroviamo nel tunnel del disincanto, della svogliatezza, della tiepidezza. Quando vogliamo programmare tutto noi, puntualmente vengono mille paure che ci paralizzano. Ecco allora il grande segreto che possiamo fare nostro: più siamo abbandonati al progetto di Dio più siamo capaci di audacia, più ci consegniamo e più siamo capaci di guardare al futuro, più siamo ricettivi di fronte alla grazia e più possono essere fatte cose grandi. La santità dell’audace è sempre frutto dell’abbandono.
Card. Angelo De Donatis

Guida: con questa preghiera chiediamo l’intercessione di Maria perché ci aiuti a dire il nostro sì a Gesù
Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù. Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne. Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi.
Papa Francesco

Benedizione eucaristica e canto di reposizione

O Cuore Immacolato di Maria,
vivo modello di ogni santità,
dona tu la fiducia di diventare santi.

Sussidio preparato da Alida Lo Scalzo


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