Animazione Liturgia Domenica 27 Marzo 2022

IV Domenica di Quaresima (C) - IV Settimana del Salterio

Idea Luce
Esultate e gioite: il suo infinito amore è per ciascuno di noi.

Introduzione
La quarta domenica di Quaresima, chiamata anche domenica “Laetare” (rallégrati), ci incoraggia a proseguire con zelo il cammino verso la Pasqua tenendo fisso lo sguardo alla meta della nostra salvezza, meta che diviene anche criterio di discernimento per le scelte della nostra vita. In questa domenica, il colore viola dei paramenti liturgici in Quaresima cede il posto ad un colore rosaceo, perché è la domenica della gioia, in attesa dell’evento pasquale che si avvicina. Ascoltiamo con fiducia quanto suggerisce l’antifona di ingresso: “Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza”, viviamo con gioia questa celebrazione perché dall’incontro con Gesù Eucaristia possiamo comprendere il suo infinito amore per ciascuno di noi e ricambiarlo con la nostra vita ed il nostro impegno: la Pasqua è ormai vicina.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Gs 5, 9a.10-12;
Sal 33 – Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore;
2Cor 5, 17-21;
Lc 15, 1-3.11-32

La parola di Dio di oggi è una parola di consolazione, di gioia, di speranza. Il Signore allontana da noi l’infamia; il Signore riconcilia a sé il suo Popolo per mezzo di Gesù e ci esorta a lasciarci riconciliare con Dio.
È Dio Padre che attende il figlio prodigo e gli corre incontro; è Dio Padre che va incontro al figlio maggiore, indignato, e lo invita a far festa e rallegrarsi per il fratello ritrovato. Il salmo 33 ci invita a gustare e vedere com’è buono il Signore, a guardare a Lui per essere raggianti. Si, perché chi cerca il Signore lo trova ed è liberato da ogni paura. Se rimaniamo in Cristo Gesù siamo creature nuove: le cose vecchie sono passate e ne sono nate di nuove. È questo l’invito di San Paolo: lasciamoci riconciliare con Dio, lasciamo le vesti vecchie e apriamo il nostro cuore alle cose nuove. Noi non possiamo temerle se rimaniamo nel suo amore.

Traccia di riflessione
A dominare la scena della parola di Dio proposta dalla liturgia di oggi c’è senza dubbio la pagina del Vangelo di Luca, unico evangelista a presentarci la parabola del Padre misericordioso. Diciamolo con franchezza: non possiamo porci di fronte a questa narrazione senza provare un istintivo e iniziale disagio; dal punto di vista umano ci viene spontaneo metterci dalla parte del fratello maggiore per dargli ragione. Ma la Parola di Dio è viva ed efficace e penetra nel profondo del nostro essere: eccoci allora sentirci avvicinati da quel Padre che anche a noi oggi rinnova l’invito ad entrare alla sua festa; ci invita, come ricorda la prima lettura, a gioire per averci condotto nella terra promessa dove sperimentiamo il suo amore e ad accogliere, come annuncia la seconda lettura, il dono di suo Figlio che con la sua stessa vita ci riconcilia con lui. Non si tratta dunque di vedere nel racconto della parabola la presentazione della storia di un figlio minore disgraziato che viene perdonato e di un figlio maggiore indignato per le ingiustizie subite, ma il desiderio d’amore infinito di un Padre che vuole con sé i suoi figli per condividere la gloria della sua casa. Vedere la vita, la storia, il rapporto tra noi e con Dio attraverso gli occhi del Padre: è questa la conversione alla quale oggi siamo chiamati. Anche oggi il Padre esce, ci abbraccia e ci dice: vuoi entrare ed unirti alla gioia dei salvati? Si tratta di rientrare in noi stessi, come il Figlio prodigo e tor­nare alla casa del Padre. Non dobbiamo percorrere molta strada perché è il Signore che ci viene incontro.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, affinché si purifichi da tutto ciò che oscura la fede, la speranza e la carità e sappia rivolgere a tutti l’invito alla riconciliazione con Dio, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi e i Presbiteri affinché siano fortificati nel loro ministero della riconciliazione ed esortino il popolo di Dio, con cura e dedizione, a ritornare nella casa del Padre, preghiamo.
• Per tutti noi che viviamo questa celebrazione, affinché possiamo gioire con tutta la comunità ecclesiale, vivere di accoglienza reciproca e prepararci al mistero della Pasqua che si avvicina, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, la tua Parola ci consola, ci rigenera, ci dà nuova speranza! Vogliamo abbandonare la tristezza per fare posto alla gioia di sentirci amati infinitamente da te.
Tu prendi sempre l’iniziativa di venirci incontro, di consegnarci parole di consolazione, di invitarci a ritornare alla casa del Padre. Aiutaci ad abbandonare l’uomo vecchio ed essere anche noi ambasciatori di parole di riconciliazione nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, in mezzo alla gente che incontriamo affinché anche i lontani e i dispersi possano sentire la nostalgia di ritornare a te. E così sia!

Idea guida
Benediciamo il Signore e andiamo ai fratelli che attendono parole di riconciliazione.


Sussidio preparato da Don Roberto Manenti, Loretta Angelini,
Valeria Angeloro, Rita Fichera ed Alberto Hermanin


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