Animazione Liturgia Domenica 18 Luglio 2021

XVI Domenica del Tempo Ordinario (B) - IV Settimana del Salterio

Idea luce
Il Signore sostiene l’anima mia.

Introduzione
Il tempo ordinario è il tempo liturgico che invita alla speranza, all’ascolto e alla testimonianza nella vita quotidiana. L’invito di oggi contenuto nel Vangelo è quello di “andare in disparte, in un luogo deserto, per riposare un poco”. È un tempo di vacanza, di ristoro dalle fatiche dell’anno e un po’ di deserto aiuta a stare con noi stessi, ad ascoltare la Parola di Dio, a trovare conforto: il Signore sostiene l’anima mia. Predisponiamoci a vivere questa celebrazione eucaristica con questi sentimenti e a cogliere pienamente la gioia dell’incontro con Gesù Eucaristia.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Ger 23, 1-6;
Sal 22 – Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
Ef 2,13-18;
Mc 6, 30-34

La Parola di Dio di questa domenica è un monito a coloro che disperdono il popolo di Dio! Il Signore prenderà cura del suo gregge, lo farà tornare ai propri pascoli affinché non possano più temere! Il Signore è il nostro Pastore, su pascoli erbosi ci fa riposare e ad acque tranquille ci conduce. San Paolo ci ricorda che un tempo eravamo lontani ma ora siamo vicini: è stato abbattuto il muro dell’inimicizia grazie al sacrificio di Cristo Gesù! Per mezzo di lui possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito. Lasciamoci conquistare dall’insegnamento di Gesù, andiamogli incontro con cuore sincero: Lui ci darà ristoro.

Traccia di riflessione
“Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e riferirono tutto quello che avevano fatto e avevano insegnato”. Potremmo prendere spunto da queste espressioni per dare un senso alle nostre vacanze estive, metterci in disparte, noi soli, e raccontare a Gesù cosa facciamo, dove andiamo, dov’è il nostro cuore. E lui ci invita in un luogo deserto per riposare. È un tempo di ascolto profondo di questa Parola e noi siamo tra quella folla che seguiva Gesù, come pecore senza Pastore. Lasciamoci coinvolgere dai suoi insegnamenti affinché scegliamo bontà e fedeltà come compagne del nostro cammino. San Paolo ci ricorda che per mezzo di Gesù possiamo vivere nella pace e nell’amicizia con lui: il suo bastone e il suo vincastro ci danno sicurezza! Solo così possiamo riprendere il cammino, fatto di piccoli gesti quotidiani, di cose ordinarie in modo straordinario: il nostro cammino verso la santità.
Per affrontare il cammino abbiamo bisogno di mettere nel nostro bagaglio la pace, l’amicizia, l’ascolto della Parola, l’incontro con Gesù Eucaristia. La casa dove abitiamo, la famiglia che abbiamo, il nostro lavoro non sono solo realtà entro le quali esistiamo, ma il mezzo, la via della nostra santità. E allora possiamo applicare a ciascuno di noi l’espressione di Gesù: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa: perché sia sempre più comunità di fede, di preghiera e di carità fraterna e annunci a ciascun uomo la universale vocazione alla santità, preghiamo
• Per ciascun di noi, perché possiamo ascoltare l’invito di Gesù di andare in disparte, in un luogo deserto e trovare ristoro alla sua presenza, preghiamo
• Per le nostre famiglie, perché siano sempre più luoghi dove sperimentare la santità quotidiana, la santità “anonima”, fatta di gesti ordinari, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, grazie perché ancora una volta manifesti il tuo amore infinito per noi. Noi siamo quella folla che ti cerca e siamo come pecore che non hanno pastore: abbiamo bisogno dei tuoi insegnamenti. Abbiamo bisogno di fermare il nostro tempo, andare in disparte e parlare solo con te per raccontarti la nostra vita, le nostre ansie, i nostri desideri. Solo Tu ci fai riposare su pascoli erbosi e ci conduci ad acque tranquille per essere, con te, in te e per te, annuncio di speranza per le persone che ci fai incontrare nel cammino della vita. Così sia.

Idea guida
Viviamo nei gesti ordinari la santità della vita quotidiana.

Animazione liturgica preparata da Loretta Angelini, Valeria Angeloro,
Alberto Hermanin e Maria Francesca Ragusa.


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