Animazione Liturgia Domenica 15 Marzo 2020

III settimana di Quaresima (A) - III settimana del Salterio

Idea Luce
Signore, dacci di quest’acqua!

Introduzione
La protagonista di questa III domenica di Quaresima è la sete: si può vivere senza cibo per un certo tempo, ma non si resiste alla sete! Così per gli ebrei nel deserto, così anche per Gesù al pozzo di Giacobbe. E così è anche per noi, che traversiamo i deserti contemporanei corazzati dalla tecnica, che ci assicura la possibilità di dissetarci, ma non quella di trovare il modo di non avere più sete. Per quest’ultima esigenza, con la quale anche noi mettiamo alla prova Dio come gli ebrei a Massa e Meriba, non c’è che una risposta: “Sono io, che ti parlo”. Signore, dacci di quest’acqua!

Liturgia della Parola
LETTURE: Es 17, 3-7;
Sal 94;
Rm 5, 1-2. 5-8;
Gv 4, 5-42 (Forma breve Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42)
La Liturgia della Parola di oggi sembra incentrata sul conflitto fra le esigenze materiali e quelle spirituali. Perché ci hai fatto uscire dall’Egitto per farci morire di sete? La prima difficoltà pone in evidenza come la necessità di soddisfare i bisogni essenziali dell’esistenza ponga in ombra il dono della libertà: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”. La risposta di Gesù “chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete” è il fondamento della speranza che non delude, perché “mentre eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi”. Accogliamo la Parola.

Traccia di riflessione
Nell’itinerario spirituale le esigenze del corpo spesso oscurano le gioie della vita spirituale: Meriba sarà il simbolo della perenne lotta tra le aspirazioni spirituali e le esigenze della vita materiale. Il brano del Vangelo ci presenta una figura femminile, che si discosta dal cliché solito: apparentemente la Samaritana è una donna che non ha bisogno di perdono e neanche di conversione; messa alle strette dalle parole di Gesù, che mettono a nudo una realtà esistenziale tragica, ella cerca di sfuggire alla necessità di mettere ordine nella sua vita cambiando discorso: la disquisizione teologica sulle divisioni tra Giudei e Samaritani. Quella donna, che più di ogni altro avrebbe avuto bisogno del perdono divino, se ne va senza chiederlo! Il linguaggio simbolico, sempre forte in Giovanni, e particolarmente in questo passo di non facile interpretazione, non soddisfa la nostra curiosità sulle sorti di questa donna. Sappiamo, però, che la sua comunità riconosce che Gesù è “veramente il salvatore del mondo”. Preghiamolo, come loro, di fermarsi presso di noi.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, chiamata a mietere la semina del Signore, perché sia docile al suo mandato, volenterosa nel servizio alla verità, dispensatrice di quell’acqua che zampilla per la vita eterna, preghiamo
• Per il mondo contemporaneo, in cui sempre più minacciosa appare la prospettiva della mancanza di acqua, di cui già tanti sono privati: sappiano i governanti trovare soluzione a questo angoscioso problema con prudenza e giustizia, preghiamo
• Per noi, che percorriamo la vita in molti deserti privi di quell’acqua viva che sola placa la sete di infinito, perché il mondo non ci renda ciechi e perché anche nel nostro mondo sviluppato sappiamo essere portatori di acqua viva, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Resta in me, Signore della vita! Come la samaritana, noi ti chiediamo l’acqua, ma poi cambiamo discorso. Sentiamo che sei Tu la bevanda che disseta per sempre, ma non siamo capaci, non siamo degni di chiederla. Aiutaci Tu, che tutto puoi e che leggi nel cuore dell’uomo, nel cuore di ognuno di noi. Grazie perché oggi nella Santa Eucaristia hai dissetato il nostro cuore, resta in noi, Signore della vita!

Idea guida
Trasmettiamo ai fratelli il dolce sapore dell’acqua che zampilla per la vita eterna.

Animazione liturgica preparata da
don Giovanni Deiana, biblista, Roberta Fioravanti e Alberto Hermanin


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