Novena di Pentecoste 2019

Nono giorno - 8 giugno





L’esistenza cristiana è intimamente segnata dalla «nube dello Spirito» (cf. Mt 17, 5). È lo Spirito che porta i fedeli alla loro piena configurazione a Cristo. Ma, in cosa consiste, concretamente, la presenza dello Spirito Santo e qual è il significato dei suoi doni? La risposta è semplice: la vita cristiana, per svilupparsi e giungere a maturazione, esige una assistenza speciale dello Spirito santo e dei suoi doni. Il mistero profondo dello Spirito è quello di essere «dono»: «Si può dire che nello Spirito santo la vita intima del Dio uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le divine Persone, e che per lo Spirito santo Dio «esiste» a modo di dono. È lo Spirito Santo l’espressione personale di un tale donarsi, di questo essere amore. È Persona-amore. È Persona-dono» (Dominum et Vivificantem, n. 10).

Spirito Santo donaci il timore di Dio
Nel timore del Signore è la fiducia del forte; per i suoi figli egli sarà rifugio. Il timore del Signore è fonte di vita, per evitare i lacci della morte. (Pr 14, 26-27)

Il timore di Dio non è la paura che paralizza, ma lo sguardo amico che incoraggia e rassicura: “Questa cosa è giusta e tu puoi farla”. È una presenza amica che ti salva dalla confusione che rende desiderabile il male e cerca di giustificarlo: se nessuno lo viene a sapere, che male c’è? Il dono del timore di Dio aiuta ad essere onesti per amore del bene, per rispetto verso se stessi, per quella profonda relazione con il Padre che sta nei cieli e ci ha reso tempio del suo Santo Spirito. (card. Carlo Maria Martini)

Vieni Spirito Santo, rendici umili e riverenti per riconoscere l’infinita grandezza di Dio, orientare a Lui il nostro sguardo e cooperare al suo disegno di salvezza.

a cura di Stefania Castelli


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