In cammino con Maria, Madre della vita

Adorazione eucaristica - maggio 2017

Guida: In questo mese tradizionalmente legato a Maria, vogliamo da lei farci guidare durante questo tempo di adorazione davanti a Gesù Eucaristia, per riprendere fiato nelle nostre vite e per dissetarci alla fonte di acqua viva che è Gesù, portando lui nella nostra quotidianità a volte grigia e banale. Accanto a noi sappiamo di avere certamente l’esempio della sua e nostra madre, Maria. Lei, come tutte le madri, ha intessuto la sua esistenza di fedeltà e di servizio non in occasioni straordinarie, ma nell’umile nascondimento del proprio quotidiano dovere e lavoro. Con lei anche noi vogliamo metterci in cammino oggi, certi che il Signore Gesù continuerà a mostrarci il suo Volto proprio lì dove è la nostra fatica nascosta, il nostro passo incerto, la nostra esistenza più umile e povera.

Invocazione dello Spirito Santo (a cori alterni)

Divino Spirito, per le nostre vele cadenti o ripiegate sull’abitudine, sii vento impetuoso che sospinge verso l’avventura e il largo della vita. Per noi, pavidi e calcolatori, vecchi, stanchi e disperati, sii coraggio, o santo Spirito, capacità di dono senza misura, giovinezza, ristoro e speranza.
Per noi, sordi per comodo ai tuoi richiami, sii rombo e tuono possente. Per noi, abituati alla monotonia delle scuse e dei compromessi, sii novità, fantasia e rischio d’amore. Per noi, ossa inaridite, immobili e morte, sii carne, dinamismo e vita, o Spirito di Dio. Amen.
Per noi, indifferenti e glaciali in un mondo come l’attuale, che ha tanto bisogno di calore, sii irresistibile fuoco che scioglie, purifica e divampa. (Lanfranco Agnelli)

Canto di esposizione del Santissimo Sacramento e silenzio di adorazione

Guida: Il Figlio di Dio, Gesù Cristo non fu ‘sì’ e ‘no’, ma in lui c’è stato il ‘sì’…tutte le promesse di Dio in lui sono divenute ‘sì’.

Il Signore ci chiama quest’oggi a rinnovare il nostro sì a lui, alla vita, alle situazioni, ai fratelli e le sorelle che incontriamo ogni giorno, mettendoci alla scuola di Maria, madre del sì e dei santi, perché “sempre attraverso lui salga a Dio il nostro Amen per la sua gloria” (2Cor 1, 19-20).

I lett. dal Vangelo secondo Luca (1, 34-38)

Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

Guida: rispondiamo alla Parola ascoltata con il cantico di Anna

I lett: «Il mio cuore esulta nel Signore,

la mia fronte s’innalza grazie al mio Dio.

Si apre la mia bocca contro i miei nemici,

perché io godo del beneficio che mi hai concesso.

Tutti: Non c’è santo come il Signore,

non c’è rocca come il nostro Dio.

Non moltiplicate i discorsi superbi,

dalla vostra bocca non esca arroganza;

perché il Signore è il Dio che sa tutto

e le sue opere sono rette.

II lett: L’arco dei forti s’è spezzato,

ma i deboli sono rivestiti di vigore.

I sazi sono andati a giornata per un pane,

mentre gli affamati han cessato di faticare.

La sterile ha partorito sette volte

e la ricca di figli è sfiorita.

Tutti: Il Signore fa morire e fa vivere,

scendere agli inferi e risalire.

Il Signore rende povero e arricchisce,

abbassa ed esalta.

III lett: Solleva dalla polvere il misero,

innalza il povero dalle immondizie,

per farli sedere insieme con i capi del popolo

e assegnar loro un seggio di gloria.

Tutti: Gloria al Padre…

II lett. Infine appare lo stile di Dio: «Ti coprirà con la sua ombra». La potenza si fa ombra. L’Altissimo si vela di carne, quasi si nasconde, ombra su di una ragazza, fremito nel suo grembo. Non lo troverai negli abbagli delle visioni, nello splendore del tempio, ma nella vita, che è un’anfora di ombre. Nel buio di un grembo sta la luce della vita. «Solo la madre sapeva che era figlio di un annuncio del seme che sta nella voce di un angelo» (E. De Luca). Per entrare e dimorare nella vita Dio si veste sempre di povertà, degli umili panni del servo (Fil 2, 6-7). Non si impone, va cercato. E sarà accolto e generato solo da chi sa vivere in se stesso l’impegno di essere servo, come lui: «Eccomi, sono la serva del Signore». La vicinanza di Dio crea servizio. In tutta la Bibbia, in tutta la storia. Inscindibilmente, servizio a Dio e all’uomo. Oggi ancora l’angelo ripete per noi le tre parole essenziali: «Non temere, verrà il Signore e ti riempirà la vita». E la speranza è una vergine gravida di un mondo altro. Solo le donne, le madri conoscono l’attesa, essa è inscritta fisicamente nel loro corpo. Si attende non per una mancanza ma per una pienezza, non per un’assenza da colmare ma per una sovrabbondanza di vita che già urge. Si attende per generare: il vento dello Spirito gonfia la vita. (Ermes Ronchi)

Per pregare in silenzio…

Piccola vergine di Nazareth cosa sai tu della vita, della promessa antica ripetuta dai vecchi patriarchi che vibra ancora soffusa di speranza e di dolore negli uomini che vivono il tuo tempo? L’Angelo ti sorride e tu guardi smarrita e titubante per le cose assai grandi che troppo sopravanzano il tuo cuore. «L’ombra dello Spirito ti coprirà, Immacolata, e sarai tempio e talamo del figlio di Dio onnipotente, diventerai regina prescelta da tuo Creatore e madre del re d’Israele». Le comprendi tu queste cose? Tu guardi e il tuo cuore è confuso ma all’Angelo sorridente non puoi che rispondere «Eccomi. Si faccia la sua volontà». E l’Angelo si partì da lei. Ma nel suo cuore una luce si accese, una fiamma vibrava con l’intimo bisogno di gridare ai fratelli: amore. Ti ascoltò Elisabetta e poi Giuseppe e quanti, attratti dal divino, vennero a respirarlo alla tua fonte. Maria, donaci gli occhi tuoi, il cuore per amare e volontà di agire per i nostri fratelli. Vogliamo come te essere santi ed irradiare attorno l’amore del divino.

Amen.

(Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)

Silenzio e canto

Guida: In Maria, la “bella pellegrina di fede” (A. Merini), contempliamo la concretezza della Parola fattasi carne in un grembo aperto, accogliente, ma che non fu esente dal dover sempre fare memoria delle promesse di Dio. In una storia non sempre chiara, davanti ad un mistero non sempre nitido, ella diviene per noi modello della assoluta e incondizionata fiducia in Dio.

I lett. dal Vangelo secondo Luca (2, 48-52)

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

II lett. E che cosa è meditazione? Vuol dire “fare memoria” di quanto Dio ha fatto e non dimenticare i tanti suoi benefici. Spesso vediamo solo le cose negative. Maria qui è un modello molto reale. Ella è attenta a tutto quanto il Signore Le ha detto e fatto, e medita, cioè prende contatto con diverse cose, approfondisce nel suo cuore. Così, giorno dopo giorno, nel silenzio della vita ordinaria, Maria ha continuato a custodire nel suo cuore i successivi eventi mirabili di cui è stata testimone, fino alla prova estrema della Croce e alla gloria della Risurrezione. Maria ha vissuto pienamente la sua esistenza, i suoi doveri quotidiani, la sua missione di madre, ma ha saputo mantenere in sé uno spazio interiore per riflettere sulla parola e sulla volontà di Dio, su quanto avveniva in Lei, sui misteri della vita del suo Figlio. Sant’Agostino paragona la meditazione all’assimilazione del cibo e usa il verbo “ruminare”; i misteri di Dio cioè vanno continuamente fatti risuonare in noi stessi perché ci diventino familiari, guidino la nostra vita, ci nutrano come avviene con il cibo necessario per sostenerci. Alla fine è proprio questo lo scopo della meditazione: affidarci sempre più nelle mani di Dio, con fiducia e amore, certi che solo nel fare la sua volontà siamo alla fine veramente felici. (Benedetto XVI)

Silenzio di adorazione

Per pregare in silenzio…

Nel momento del ritrovamento di Gesù nel Tempio troviamo queste parole misteriose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo interessarmi delle cose del Padre mio? Dietro ad esse intuiamo tutto un retroterra di dialogo soprattutto con Maria su questo argomento. Gesù è il figlio di Maria, ma è anche e soprattutto il Figlio del Padre. È facile immaginare la tenerezza della preghiera che Maria rivolgeva al Padre guardando il Figlio, con il cuore colmo di gratitudine: Ti ringrazio, Padre, perché mi hai dato in dono il Tuo Figlio; e la gioia di poter dire con il Padre contemporaneamente: Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato. Solo che l’oggi di Maria è nel tempo, mentre l’oggi del Padre è nell’eternità. Come avrà vissuto la Madonna questa realtà meravigliosa? Dinanzi a queste grandezze che già iniziano nel momento dell’annunciazione e dell’incarnazione, chissà quale luce avrà pervaso la sua anima; ella può ripetere: Ha fatto grandi cose Colui che è potente. E se questo Maria può dirlo all’inizio della sua missione chissà quante altre volte nella vita avrà ripetuto il suo Magnificat al Padre; e chissà con quale amore si sarà unita all’invocazione di Gesù al Padre, nella sofferenza più profonda: Mio Dio, mio Dio, perché lo hai abbandonato?

(Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)

Canto

Guida: Ti ringraziamo, Gesù, perché in Maria di Nazareth ci hai offerto un modello esemplare di vita; in lei contempliamo la misura concreta della santità a cui tu ci chiami.

Solista: È lei la Vergine in ascolto, che accoglie lieta le tue parole e le medita incessantemente nel suo cuore.

Tutti: È lei la Vergine orante, che esalta nel cantico di lode la tua misericordia, intercede sollecita in favore degli sposi, e si unisce con gli apostoli in preghiera unanime.

Solista: È lei la Vergine feconda, che per la potenza dello Spirito genera il Figlio, e presso la croce è proclamata Madre del popolo della nuova alleanza.

Tutti: È lei la Vergine offerente, che presenta nel Tempio il Primogenito e presso l’albero della vita si associa al suo sacrificio.

 

Solista: È lei la Vergine vigilante, che attende senza esitare la vittoria di Cristo sulla morte e aspetta nella fede l’effusione dello Spirito.

Tutti: E noi, in unione con lei, la Vergine Madre, offriamo la lode delle nostre labbra a te, o Padre, che con il Figlio e lo Spirito Santo sei degno di ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

Benedizione eucaristica e canto di reposizione

Sussidio preparato da Alessandra Privitera

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