Santità e speranza

Adorazione eucaristica - novembre 2016

Guida La redenzione, la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino. (Spe Salvi, 1)

Canto

Sac Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Ass Amen.

Ad ogni invocazione ripetiamo: Spirito Santo, vieni!

Togli il velo davanti ai nostri occhi, affinché riconosciamo che Gesù è il Signore: Dio fatto uomo per amore, crocifisso e risorto per amore, per amore nostro…

Donaci la sete della Parola di Dio, rendendo il nostro cuore aperto alla luce, umile e pronto all’ascolto, perseverante nella ricerca della Verità…

Mettici in ginocchio davanti all’Eucaristia per adorare e desiderare il Pane diventato amore vivente per farci diventare amore vivo…

Rendici capaci di piangere il peccato, di accogliere con gioia il perdono, di correre tra le braccia di Maria per imparare l’Eccomi e il Magnificat…(Angelo Comastri)

Insieme Spirito Santo vieni! Spirito Santo, grazie!

La fede, fondamento della speranza

I lett Il Signore disse ad Abram: “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione” (Gen 12, 1-2).

Ancora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e, dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». (Gen 13, 14-17)

Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». (Gen 15, 1)

II lett Abramo è il portatore della speranza! Noi siamo abituati a considerarlo l’uomo della fede, però è anche il portatore della speranza, perché è colui che ha la missione di trasmettere nel futuro questo deposito che Dio gli affida… Si può ben dire che la grandezza della speranza di Abramo è misurata dalla grandezza della sua fede: quanto più grande è la missione che egli ha nei confronti della speranza – il dover trasmettere agli altri una immensa speranza – tanto più grande deve essere la sua fede.

III lett Tra la fede e la speranza c’è un nesso essenziale, che non è semplicemente teologico, ma è dato dal fatto che, in un certo senso, la speranza è la dimensione del futuro della fede, cioè è la fede proiettata nel futuro… Quando io parlo di speranza, mi riferisco non ad un domani vago, ma a qualche cosa di concreto che può creare il domani.

IV lett Il fondo della storia del popolo di Israele è la speranza; essa è come il brivido che la attraversa tutta: è un domani che si muove verso un domani, verso una figura… Che si chiamerà Gesù.(Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, La speranza)

Silenzio e canto

Cristo, nostra speranza

I lett L’angelo disse a Maria: “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo” (Lc 1, 31-32).

II lett E finalmente, nel tempo predestinato, come dice San Paolo, arriva la pienezza dei tempi, la speranza diventa realtà: Gesù, che forma la concretezza, il sigillo di una speranza durata secoli … Cristo è la conclusione del Vecchio Testamento. Il brivido di speranza, però, non cessa, ma ha di nuovo inizio verso un domani: dal fatto che Cristo è venuto non segue, infatti, che ormai sia cessata la speranza, ma che comincia un nuovo tipo di speranza: quella della trasformazione in Lui. (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, La speranza)

III lett Cari amici, Cristo non si interessa tanto a quante volte nella vita vacilliamo e cadiamo, bensì a quante volte noi, con il suo aiuto, ci rialziamo. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici. Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce. Voi siete cristiani non perché realizzate cose particolari e straordinarie bensì perché Egli, Cristo, è la vostra, nostra vita. Voi siete santi, noi siamo santi, se lasciamo operare la sua Grazia in noi”. (Benedetto XVI, Omelia 24.09.2011)

Solista Gesù, io non aspetterò, vivo il momento presente, colmandolo di amore. La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all’altro. Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all’altro. Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa. Il cammino della speranza è lastricato di piccoli passi di speranza. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza.

Insieme Ogni minuto voglio dirti: Gesù, ti amo, la mia vita è sempre una «nuova ed eterna alleanza» con te. Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo… (Card. F.X.N. Van Thuan)

Silenzio e canto

La preghiera, scuola di speranza

I lett Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. (Mt 7, 7)

II lett Un primo essenziale luogo di apprendimento della speranza è la preghiera. Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora. Se non posso più parlare con nessuno, più nessuno invocare, a Dio posso sempre parlare. Se non c’è più nessuno che possa aiutarmi – dove si tratta di una necessità o di un’attesa che supera l’umana capacità di sperare – Egli può aiutarmi. Se sono relegato in estrema solitudine… ma l’orante non è mai totalmente solo. (Spe Salvi, 32)

III lett Pregare non significa uscire dalla storia e ritirarsi nell’angolo privato della propria felicità. Il giusto modo di pregare è un processo di purificazione interiore che ci fa capaci per Dio e, proprio così, anche capaci per gli uomini. Nella preghiera l’uomo deve imparare che cosa egli possa veramente chiedere a Dio: che cosa sia degno di Dio. Deve imparare che non può pregare contro l’altro. Deve imparare che non può chiedere le cose superficiali e comode che desidera al momento: la piccola speranza sbagliata che lo conduce lontano da Dio. Deve purificare i suoi desideri e le sue speranze. Deve liberarsi dalle menzogne segrete con cui inganna se stesso: Dio le scruta, e il confronto con Dio costringe l’uomo a riconoscerle pure lui. (Spe Salvi, 33)

Preghiamo alternati tra solista e assemblea il Salmo 70

Sol In te, Signore, mi sono rifugiato,

mai sarò deluso.

Per la tua giustizia, liberami e difendimi,

tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,

una dimora sempre accessibile;

hai deciso di darmi salvezza:

davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,

la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.

Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,

dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno:

a te la mia lode senza fine.

Della tua lode è piena la mia bocca:

tutto il giorno canto il tuo splendore.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,

ogni giorno la tua salvezza,

che io non so misurare.

Insieme O Dio, da me non stare lontano: Dio mio, vieni presto in mio aiuto.

Silenzio e canto

Santità “è” speranza

I lett Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. (Is 60, 1)

II lett Una candela può dar luce soltanto se si lascia consumare dalla fiamma. Essa resterebbe inutile se la sua cera non nutrisse il fuoco. Permettete che Cristo arda in voi, anche se questo può a volte significare sacrificio e rinuncia. Non temete di poter perdere qualcosa e restare, per così dire, alla fine a mani vuote. Abbiate il coraggio di impegnare i vostri talenti e le vostre doti per il Regno di Dio e di donare voi stessi – come la cera della candela – affinché per vostro mezzo il Signore illumini il buio. Sappiate osare di essere santi ardenti, nei cui occhi e cuori brilla l’amore di Cristo e che, in questo modo, portano luce al mondo… siate fiaccole di speranza, che non restano nascoste. “Voi siete la luce del mondo”. “Dove c’è Dio, là c’è futuro!”  (Benedetto XVI, dall’Omelia del 24.09.2011)

III lett E allora ecco la nostra specifica vocazione, la vocazione alla santità, che è essenzialmente vocazione di speranza. Non si può pensare alla propria santità, non si può pensare alla santità degli altri senza radicarsi fortemente nella speranza. Se avremo la speranza, potremo veramente pensare alla santità degli altri, se invece non coltiviamo questa virtù non potremo avere una spiritualità dinamica, di progresso: non potremo aspirare realmente alla santità… Dovete abituarvi a guardare al domani con un senso di fiducia e a superare tutti quegli ostacoli che possono impedire il vostro progresso  (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, La speranza).

Preghiamo insieme

Sono un uomo di speranza non per ragioni umane o per ottimismo naturale. Ma semplicemente perché credo che lo Spirito Santo è all’opera nella Chiesa e nel mondo, che questo lo sappia o no. Sono un uomo di speranza perché credo che lo Spirito Santo é per sempre lo Spirito Creatore, che dà ogni mattina, a chi lo accoglie, una libertà nuova ed una provvista di gioia e di fiducia.

Sono un uomo di speranza perché so che la storia della Chiesa é una lunga storia, tutta piena delle meraviglie dello Spirito Santo. Pensate ai profeti ed ai santi, che in ore cruciali sono stati strumenti prodigiosi di grazie, ed hanno proiettato sulla via un fascio luminoso. Credo alle sorprese dello Spirito Santo. (L. J. Suenens)

Benedizione eucaristica e canto di reposizione

O Cuore Immacolato di Maria, vivo modello di ogni santità, dona Tu la fiducia di diventare santi.

Sussidio preparato da Antonella Passacantilli

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