13 novembre 2016

Domenica XXXIII del Tempo Ordinario - C - 66a Giornata del Ringraziamento - I Settimana del Salterio

Idea luce

Viviamo con il cuore pronto alla meraviglia e alla fiducia.

Introduzione

Questa domenica ci introduce alla conclusione dell’anno liturgico attraverso una lettura del Vangelo che fa parte di un genere letterario particolare, noto come discorso escatologico, comune ai tre Vangeli sinottici (Mc 13; Mt 24; Lc 21). Il testo più antico è quello di Marco da cui hanno preso sia Matteo che Luca. L’idea di base è che Dio, padrone della storia, interviene in essa, attraverso particolari segni. Tale intervento è chiamato “il giorno di Jahvè”, caratterizzato dalla partecipazione della natura all’azione divina. È evidente che i fenomeni cosmici contenuti nei brani del Vangelo non si possono riferire alla fine del mondo, come spesso vengono interpretati. Più semplicemente il testo vuole descrivere la fine del mondo giudaico. Sono un invito per noi a ricercare i passi amorevoli di Dio accanto a noi. Ci prepariamo a partecipare con fede alla celebrazione eucaristica, con il cuore pronto alla meraviglia e alla fiducia.

Liturgia della Parola

Letture:

Mal 3,19-20;

Sal 97;

2Ts 3, 7- 2;

Lc 21,5-19.

Il cristiano si impegna quotidianamente nel costruire il regno di Dio cosciente che gli avvenimenti della sua esistenza sono seguiti amorevolmente da Dio; egli interverrà al momento opportuno per far in modo che i suoi fedeli non vengano lasciati in balia degli arroganti. Anche quando sembra che questi ultimi abbiano il sopravvento, si tratta di una vittoria destinata, alla fine, grazie all’intervento divino, a tramutarsi in sconfitta. È l’insegnamento che la liturgia ci impartisce a conclusione di un anno liturgico durante il quale la Parola di Dio ha guidato il fedele per trovare la giusta direzione nelle complesse circostanze della vita quotidiana.

Ascoltiamo con cuore docile.

Traccia di riflessione

Il brano di Luca riprende il testo di Marco 13 e descrive la fine di Gerusalemme che sarà caratterizzata dalla distruzione del tempio. Storicamente la distruzione della città è avvenuta nel 70 d.C. ad opera di Vespasiano e Tito; le fasi della guerra sono state descritte nei dettagli da Giuseppe Flavio (Bellum Judaicum). La lettura del Vangelo è interpretata dalla prima lettura tratta da Malachia (3,19-20) che descrive “il giorno rovente come un forno” in cui verranno bruciati tutti gli empi, “i superbi e coloro che commettono ingiustizia”. Insomma l’intervento di Dio è finalizzato non a punire i buoni ma coloro che commettono il male. La seconda lettura tratta da 2Ts 3,7-12 è indirizzata alla venuta della parusia che alcune comunità della Chiesa primitiva ritenevano imminente. Questa attesa aveva portato alcuni a vivere nel disordine. Paolo richiama i suoi fedeli ad attendere quel momento, di cui nessuno può conoscere il momento preciso, impegnandosi nel proprio lavoro. L’espressione (“chi non vuole lavorare neppure mangi”), diventata quasi proverbiale, vuole richiamare il cristiano alla necessità di guadagnarsi il pane con il sudore della fronte, come già aveva stabilito Dio per i primi uomini (Gen 3,19) e come Paolo aveva applicato alla sua vita apostolica (confronta At 20,32-35).

Preghiera dei fedeli

  • Per il mondo del lavoro perché viva responsabilmente il proprio impegno, come un libero e positivo contributo alla costruzione di una società migliore, preghiamo.
  • Perché impariamo a contemplare Dio nella bellezza dell’universo, perché teniamo sveglia la nostra lode e la gratitudine per ogni essere creato, perché diventiamo sempre più strumenti dell’amore di Dio per ogni essere della terra, perché nessuno di essi è dimenticato da Lui, preghiamo
  • Per noi che partecipiamo a questa celebrazione perché la conclusione dell’anno liturgico sia un invito a riconoscere i segni della presenza amorevole del Signore nella nostra vita personale e nella storia, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

O Gesù Eucaristia, ti ringraziamo perché cammini con noi, ci sei sempre accanto e nutri di speranza la nostra vita. Fa’ che ti riconosciamo anche quando tutto appare oscuro e faticoso, manifesta la tua presenza a coloro che non ti conoscono o non ti riconoscono. Grazie perché non smetti mai di parlare al nostro cuore, di guidare le nostre scelte, di sostenere i nostri desideri di bene. Grazie!

Idea guida

Condividiamo con i fratelli uno sguardo colmo di meraviglia e di fiducia sul mondo e sulla storia.

I commenti sono chiusi.