La realtà intrisa di speranza

Adorazione eucaristica - maggio 2015

Guida La presenza di Gesù tra noi e in noi nell’Eucaristia è garanzia della nostra speranza, certezza della Promessa. Ci faremo guidare nella nostra preghiera dalla Parola di Dio e dalla Spe Salvi che lo Spirito Santo ha ispirato alla penna del Papa emerito Benedetto XVI nel 2007.

Canto di esposizione

I lett Dal Vangelo di Giovanni (11, 20-27)
Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».

II lett L’uomo viene redento mediante l’amore. Ciò vale già nell’ambito puramente intramondano. Quando uno nella sua vita fa l’esperienza di un grande amore, quello è un momento di «redenzione» che dà un senso nuovo alla sua vita. Ma ben presto egli si renderà anche conto che l’amore a lui donato non risolve, da solo, il problema della sua vita. È un amore che resta fragile. Può essere distrutto dalla morte. L’essere umano ha bisogno dell’amore incondizionato. Ha bisogno di quella certezza che gli fa dire: « Né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8, 38-39). Se esiste questo amore assoluto con la sua certezza assoluta, allora – soltanto allora – l’uomo è «redento», qualunque cosa gli accada nel caso particolare. È questo che si intende, quando diciamo: Gesù Cristo ci ha « redenti ». Per mezzo di Lui siamo diventati certi di Dio – di un Dio che non costituisce una lontana «causa prima» del mondo, perché il suo Figlio unigenito si è fatto uomo e di Lui ciascuno può dire: «Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me » (Gal 2, 20) (Spe Salvi, 26).

Silenzio

Guida Esprimiamo la nostra fiducia nel Signore recitando il Salmo 71 a cori alterni

In te confido, o Signore, fa’ che io non sia mai confuso.
Per la tua giustizia, liberami, mettimi al sicuro!
Porgi a me il tuo orecchio, e salvami!
Sii per me una rocca in cui trovo scampo,
una fortezza dove io possa sempre rifugiarmi!
Tu hai dato ordine di salvarmi,
perché sei il mio baluardo e la mia fortezza.
Poiché tu sei la mia speranza, Signore, Dio;
sei la mia fiducia sin dalla mia infanzia.
Tu sei stato il mio sostegno fin dal grembo materno,
tu m’hai tratto dal grembo di mia madre;
a te va sempre la mia lode.
Io sono per molti come un prodigio:
tu sei il mio rifugio sicuro.
Sia la mia bocca piena della tua lode,
ed esalti ogni giorno la tua gloria!
Ma io spererò sempre,
e a tutte le tue lodi ne aggiungerò altre.
La mia bocca racconterà ogni giorno la tua giustizia e le tue liberazioni,
perché sono innumerevoli.
Proclamerò i prodigi di Dio, il Signore,
ricercherò la tua giustizia, la tua soltanto.
O Dio, tu mi hai istruito sin dalla mia infanzia,
e io, fino a oggi, ho annunciato le tue meraviglie.
Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa;
e tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è simile a te?
Tu, che ci hai fatto vedere molte e gravi difficoltà,
ci darai di nuovo la vita e ci farai risalire dagli abissi della terra;
tu accrescerai la mia grandezza e ritornerai a consolarmi.
A te salmeggerò con la cetra, o Santo d’Israele!
Le mie labbra esulteranno, quando salmeggerò a te,
e così l’anima mia, che tu hai riscattata.

Canto

I lett Dal vangelo di Giovanni (17, 3-13)
Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare. Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.
Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai date, vengono da te; poiché le parole che tu mi hai date le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi; e tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi. Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia.

II lett È vero che chi non conosce Dio, pur potendo avere molteplici speranze, in fondo è senza speranza, senza la grande speranza che sorregge tutta la vita (cfr. Ef 2,12). La vera, grande speranza dell’uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni, può essere solo Dio – il Dio che ci ha amati e ci ama tuttora «sino alla fine», «fino al pieno compimento» (cfr. Gv 13, 1, e 19, 30). Chi viene toccato dall’amore comincia a intuire che cosa propriamente sarebbe «vita». Comincia a intuire che cosa vuole dire la parola di speranza che abbiamo incontrato nel rito del Battesimo: dalla fede aspetto la «vita eterna» – la vita vera che, interamente e senza minacce, in tutta la sua pienezza è semplicemente vita. Gesù che di sé ha detto di essere venuto perché noi abbiamo la vita e l’abbiamo in pienezza, in abbondanza (cfr Gv 10, 10), ci ha anche spiegato che cosa significhi «vita»: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17, 3). La vita nel senso vero non la si ha in sé da soli e neppure solo da sé: essa è una relazione. E la vita nella sua totalità è relazione con Colui che è la sorgente della vita. Se siamo in relazione con Colui che non muore, che è la Vita stessa e lo stesso Amore, allora siamo nella vita. Allora «viviamo». (Spe Salvi, 27)

Silenzio di adorazione

Salmo 130
Sol Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Ass Io sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia.
Speri Israele nel Signore,
ora e sempre.

Canto

Guida La nostra speranza, intrisa di Cristo e della sua promessa di vita, non può non essere contagiosa e deve farsi carico dei fratelli, essere per loro porta della fede. Consegniamo allora a Gesù Eucaristia le nostre preghiere e i desideri che portiamo nel cuore, rispondendo ad ogni invocazione: Sii tu Signore la nostra luce e la nostra speranza

Preghiere spontanee

Guida Raccogliamo tutte le nostre richieste, desideri e ringraziamenti nella preghiera che Gesù dice insieme con noi… Padre nostro

Preghiamo
Rendici, Padre, nuovi missionari di speranza affinché con la nostra fiamma sappiamo accendere e ravvivare anche la fede di tante altre persone che ci stanno accanto, te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore. Amen.

Benedizione e canto di reposizione

O Cuore Immacolato di Maria
vivo modello di ogni santità
dona Tu la fiducia di diventare santi

Sussidio preparato da Stefania Castelli

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