5 gennaio 2014

II domenica dopo Natale -II Settimana del Salterio

Idea Luce

Il Cristo vivente dimora tra noi.

Introduzione

Il mistero della nascita di Gesù, del Verbo fatto carne, realizza in noi l’opera di salvezza pensata da Dio fin dalla creazione del mondo: ora il Cristo vivente dimora tra noi e la sua vita è per noi fonte di luce e di speranza. Se crediamo in Lui, se sappiamo accogliere il suo dono di salvezza, se radichiamo in Lui la nostra vita, nulla sarà come prima e tutto ciò che faremo a gloria del suo nome ci condurrà alla vera sapienza, alla conoscenza che rende concreta la nostra fede. Egli è la Luce che rischiara, la Vita che illumina, l’Amore che santifica.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Sir 24, 1-4; 8-12;

Sal 147;

Ef 1, 3-6; 15-18;

Gv 1, 1-18

 

San Paolo ci ricorda a quale speranza siamo stati chiamati e quale grande tesoro ci attende se realizzeremo in noi la nostra vocazione alla santità: Dio ci benedice e nel suo Figlio diventiamo eredi, insieme ai santi, della sua gloria. Per questo chiediamo lo Spirito di sapienza, perché possiamo riconoscere e attuare in noi grazia e verità, che Gesù stesso ci ha rivelato. La sua testimonianza ci rende una sola Chiesa, un solo Corpo che cammina verso la patria celeste.

 

Traccia di riflessione

La Parola che viene proclamata in questa II domenica dopo Natale ci offre la possibilità di entrare “nell’atemporalità” del mistero, che la liturgia celebra non soltanto in questa, ma in tutte le celebrazioni eucaristiche, tanto quelle festive quanto quelle feriali: in “Colui che era in principio” (come espresso nel prologo dell’evangelista Giovanni) siamo invitati a considerare la “speranza (futura) alla quale siamo chiamati” (come San Paolo ricorda alla comunità di Efeso nella seconda lettura). Il Verbo che si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi (Vangelo) è la stessa Sapienza che, nella prima lettura, pone la sua tenda in Giacobbe e prende in eredità Israele facendosi carico della sua storia. Egli, che prima dei secoli era presso Dio, ci vuole santi e immacolati nella carità, predestinandoci ad essere figli: è questo che ci spinge a rendere continuamente grazie e a chiedere lo Spirito di sapienza per comprendere la grazia della nostra vocazione a possedere l’eredità nei cieli. Accogliere il Verbo e conformarci a Lui, allora, diviene condizione imprescindibile per “diventare in pienezza” ciò che in effetti già siamo in virtù del Battesimo: figli di Dio.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, popolo di Dio, perché sia tra le genti dimora fedele dell’amore di Cristo e strumento di testimonianza del suo messaggio di salvezza, preghiamo.

• Per il Santo Padre, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché rafforzati dalla benedizione di Dio procedano nel loro ministero con il desiderio sincero di aderire sempre di più alla sua volontà, preghiamo.

• Per tutti i governanti, perché contribuiscano alla costruzione di una civiltà attenta ai bisogni di tutti e che sia salda nei valori autentici, preghiamo.

• Per coloro che soffrono, perché anche nelle tenebre riescano a vedere la potenza della luce di Cristo, che non dimentica i suoi fratelli e li preserva da ogni male, preghiamo.

• Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia, perché possiamo essere sempre più consapevoli che Dio ci ha scelti per essere santi e cresciamo nella carità per diventare degni di presentarci al suo cospetto, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

Ti ringraziamo, Signore, perché ci rendi partecipi del tuo mirabile disegno di salvezza. Attraverso di te rendiamo gloria al Padre perché, con lo Spirito di Sapienza, ci dona la sua Luce che non tramonta. La tua benedizione sia per noi il sigillo del tuo amore fedele, affinché le nostre vite testimonino l’adesione alla tua volontà. Con Maria e i santi condividiamo la gioia di seguirti e di chiamare Dio nostro Padre e insieme ai fratelli di glorificarti e costruire il tuo sogno di santità.

Idea guida

Nella carità diventiamo testimoni credibili del Vangelo.

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