Il Beato Antonio Botta (1470 c.-1550)

Illustre per l’apparizione della Beata Vergine Maria e nunzio delle sue misericordie

Alla Vergine Maria piacque mostrarsi quale Madre di Misericordia nell’anno 1536, il 18 marzo, ad un contadino del Borgo di San Bernardo, distretto della città di Savona. Antonio Botta 1, che era fervente nella vita di preghiera e non lasciò neanche quel giorno di recarsi al lavoro recitando il Santo Rosario. Un dato non da poco è il fatto che quel giorno in cui Maria SS. apparve al Botta era un sabato, giorno caro alla pietà popolare, perché dedicato in modo speciale alla devozione mariana. Antonio Botta era andato quella mattina nella sua vigna, per legare i tralci già potati, ma, ricordando che la vigna di un suo parente non era ancora stata potata, vi si stava recando per compiere quest’atto di carità. Strada facendo pregava la corona del Rosario quando, giunto presso un torrente ricco d’acqua, nella valle del Letimbro, si chinò per lavarsi le mani e con suo grande stupore si accorse di qualcosa di prodigioso. Dalle sue stesse parole, con le quali dette testimonianza alle autorità civili e religiose, riviviamo anche noi, oggi, quel fatto meraviglioso: «Nell’anno 1536 il 18 marzo, in giorno di sabato, io Antonio Botta fu Giacomo, del borgo di San Bernardo, distretto della Città si Savona, essendo a lavorare circa al levar del sole in una mia proprietà, scesi per lavarmi le mani in un fiumicello vicino a quella, e, lavandomi, ecco dal cielo discendere un gran splendore, per il quale molto sbigottito fui per cascare in terra tramortito, talmente che mi cascò la berretta di capo, e subito poi sentii una voce nello splendore qual mi disse: “Levati e non dubitare, ch’io sono Maria Vergine” e rizzandomi mi parve di vedere, ma pur offuscamente nello splendore, la forma di una donna, la quale in tal modo mi incominciò a parlare: “Va’ al tuo confessore e digli che annunzi in chiesa al popolo che digiuni tre sabati e faccia la processione tre giorni in onore d’Iddio e della sua Madre; tu poi ti confesserai e comunicherai, il quarto sabato, in questo luogo tornerai”, e dicendo questo sentii passare per la strada pubblica alquanti mulattieri, onde io dubitando che ci vedessero mi volli nascondere, ma lei mi disse:”non ti muovere, che non potranno vedere né l’uno né l’altro”. Dopo che ebbe dette queste parole, disparve la figura con lo splendore insieme». Antonio, turbato e commosso allo stesso tempo a causa dello straordinario avvenimento, accolse subito il messaggio della Vergine Maria e corse a parlarne al suo confessore. La cosa si riseppe in tutta la città. Il Botta fu chiamato, di notte, a testimoniare e confermò l’avvenuta Apparizione; in città il popolo non tardò a recepire il messaggio della Vergine Maria in un modo tale che mai si era visto. Egli non poteva minimamente pensare di muovere tutta Savona, ma ciò fu possibile per le parole pronunciate dalla Madonna, alle quali egli senza indugio acconsentì. Trascorso il tempo stabilito dalla Vergine Maria, il giorno 8 aprile, vigilia delle Palme, il Botta si recò al luogo della prima Apparizione, e, messosi in ginocchio e dicendo le sue preghiere, vide nuovamente il prodigio riproporsi: «Ritornato che fui il quarto sabato in detto luogo e postomi in ginocchio dicendo le mie orazioni, eccoti in un momento discendere dal cielo lo splendore assai maggiore di quello di prima, che si fermò sopra d’un sasso che nel rivo stava, e mi circondò talmente, che non solamente i monti, ma anche gli alberi a me vicini non potevo facilmente vedere, e chiaramente vidi nello splendore una donna che di veste e di manto bianco era vestita, e in capo teneva una corona d’oro rilucente, e le mani giù distese, e in tal modo mi cominciò a dire: “Tu andrai da quelli di Savona, i quali per chiarire le loro menti di quelle cose, che ti avevo fatto dire l’altro giorno ti mandarono a chiamare, e così li dirai che devono annunciare al popolo che digiuni similmente tre sabati, e facciano fare la processione tre giorni a tutti i religiosi e case dei disciplinanti, e a detti disciplinanti li sia raccomandata la disciplina, massime il giorno del venerdì santo, perché se non fossero quelle poche orazioni e buone opere che si fanno dalle Confraternite ed altri servi di Dio, sarebbe il mondo più tribolato che non è; e generalmente a tutto il popolo che si voglia emendare dalla loro iniqua vita e lasciare i vizi e peccati, perché il mio Figliolo è molto adirato verso il mondo, per le grandi iniquità che in quello al presente regnano; e se questo non faranno, la loro vita sarà breve”. Allora io le risposi: “Se non mi date alcun segnale, loro non mi crederanno”. E lei mi disse: “Io li diedi tal segno interiore in quella sera, quando dinanzi a loro fosti chiamato, che crederanno senza altro segnale”. Dopo soggiunse e disse: “Tu andrai appresso alla tua vita e io ispirerò a molta gente quello che avranno da fare”, e detto questo alzò le mani e gli occhi verso il cielo, dando tre volte la benedizione sopra il fiumicello, sempre dicendo: “Misericordia e non giustizia”. Disparve detto questo, e in quel luogo rimase per un tempo grande odore». Antonio Botta si alzò e andò subito a riferire a Savona anche il secondo e ultimo messaggio della Vergine Madre, che da quel tempo e fino ad oggi si venera come Madre di Misericordia. Come possiamo avvicinarci a lui?

Lo ricordiamo così:

• di modestissima condizione sociale, contadino, non analfabeta, contento del suo stato;

• laico sposato, vedovo, sposato in seconde nozze, padre di famiglia;

• dotato di semplicità, probità e innocenza di vita;

• cristiano semplice d’animo, ma convinto;

• uomo di preghiera, con una profonda e filiale devozione alla Vergine;

• assiduo nel frequentare i sacramenti e nel partecipare alle funzioni parrocchiali;

• dopo i Vespri della domenica, saliva sui monti per insegnare il catechismo;

• schivo di riconoscimenti e di ammirazione, quando lo interrogavano sulle apparizioni, rispondeva con un sorriso e con la sua frase abituale: “Facciamo del bene”;

• umile e mite, quando veniva schernito diceva con volto gioviale: “Sia lodato Dio”.

Dopo le apparizioni continuò il suo tenore di vita (così gli aveva raccomandato la Vergine Maria). Dedicava il suo tempo all’Ospizio per anziani sorto accanto al Santuario, portandovi i doni che riceveva e chiedendo l’elemosina per sostenerlo.

1-       Savonese di nascita, nel 1512 sposò in prime nozze Caterina Cavazza (dalla quale ebbe due figli, uno dei quali non sopravvisse alla nascita); rimasto vedovo, nel 1542 sposò in seconde nozze Mariola Boagno. Morì il 17 maggio 1550. Fu dichiarato Beato dal popolo. Il suo corpo incorrotto è sepolto nel Santuario.

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