Ci hai chiamati amici

Adorazione eucaristica – maggio 2012

Canto

Guida “La preghiera altro non è che un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo di essere amati”.

Con queste parole di Santa Teresa d’Avila ci raduniamo attorno all’altare per lasciarci attrarre dal mistero di Gesù Eucaristia. La preghiera è uno strumento di amicizia, forse il più alto, il più misterioso, il più sublime. Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo è la divina amicizia che si esprime nel dono reciproco e nella gioia di essere l’Uno per l’Altro, l’Uno nell’Altro. Noi, generati alla vita mediante il Battesimo, siamo partecipi di questo mirabile mistero. Gesù infatti, per volere del Padre, ce lo ha rivelato e lo Spirito Santo ce lo fa vivere e gustare.

Cel Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Ass Amen.

Cel Benedetto sei tu, Dio nostro Padre, che con il tuo Spirito hai creato il mondo, e hai messo le tue parole sulla bocca di Mosè e dei profeti.

Ass Benedetto sei tu, che hai colmato Gesù di ogni sapienza e grazia, e lo hai donato a noi come Salvatore.

Cel Benedetto sei tu, Gesù di Nazareth, che ci hai portato le parole udite dal Padre e ci hai mostrato fin dove può giungere l’amore.

Ass Benedetto sei tu, Verbo eterno di Dio, Parola uscita dalle Sue labbra, sapienza eterna in cui tutto è stato creato e benedetto.

Cel Benedetto sei tu, Spirito Santo di Dio, amore del Padre per il Figlio unigenito, e amore del Figlio per il Padre fin dall’eternità.

Ass Benedetto sei tu, luce limpida di Dio, sorgente di ogni sapienza e di ogni bontà, gioia intima in cui il nostro cuore riposa.

Cel A te, Trinità beata, fonte inesauribile di amore, onore, gloria e benedizione per i secoli eterni.

Ass Amen.

Canto di esposizione e silenzio di adorazione

Rit cantato Niente ti turbi, niente ti spaventi: chi ha Dio niente gli manca. Niente ti turbi, niente ti spaventi: solo Dio basta

Tutti Gesù, fissa ancora il tuo sguardo su di noi, abbiamo bisogno della tua sincera amicizia. Vogliamo rimanere in te ed essere da te chiamati amici. Rit

Confidiamo nella tua Parola, siamo disposti a seguirti ovunque tu vada, ma donaci la forza del tuo Spirito, perché tu sai tutto, tu sai che vogliamo amarti! Rit

Fa’ che l’esperienza della nostra fragilità ci spinga a non fidarci delle sole nostre forze, sapendo che ogni nostra capacità viene da Dio. Aiutaci a sperimentare nelle nostre quotidiane cadute la dolcezza del tuo perdono. Rit

Fa’ che impariamo ad amarti, prendendoci cura anche noi dei nostri fratelli con quella stessa carità che ti spinse a dare la vita per noi. Amen. Rit (cf Anna Maria Canopi - Il Vangelo dell’amicizia)

…Per rimanere nel tuo amore

Guida “Rimanete nel mio amore”.

Davanti a questa esortazione non si può rimanere indifferenti. Gesù, Colui che ha dato la vita per noi, quando noi eravamo ancora peccatori, ci chiede di rimanere nel suo cuore. Dilatiamo la mente, apriamo il nostro cuore al Verbo eterno, rimaniamo attaccati a Lui come i tralci alla vite.

1 lett dal Vangelo di Giovanni 15, 9-17

2 lett “Non vi chiamo più servi ma vi ho chiamato amici”.

Che cosa è veramente l’amicizia? Volere le stesse cose e non volere le stesse cose, dicevano gli antichi. L’amicizia è una comunione del pensare e del volere. Il Signore ci dice la stessa cosa con grande insistenza: “Conosco i miei e i miei conoscono me” (cf Gv 10, 14). Il Pastore chiama i suoi per nome (cf Gv 10, 3). Egli mi conosce per nome. Non sono un qualsiasi essere anonimo nell’infinità dell’universo. Mi conosce in modo del tutto personale. Ed io, conosco Lui? L’amicizia che Egli mi dona può solo significare che anch’io cerchi di conoscere sempre meglio Lui; che io, nella Scrittura, nei Sacramenti, nell’incontro della preghiera, nella comunione dei Santi, nelle persone che si avvicinano a me e che Egli mi manda, cerchi di conoscere sempre di più Lui stesso. L’amicizia non è soltanto conoscenza, è soprattutto comunione del volere. Significa che la mia volontà cresce verso il “sì” dell’adesione alla sua. La sua volontà, infatti, non è per me una volontà esterna ed estranea, alla quale mi piego più o meno volentieri oppure non mi piego. No, nell’amicizia la mia volontà crescendo si unisce alla Sua, la Sua volontà diventa la mia, e proprio così divento veramente me stesso. Signore, aiutami a conoscerti sempre meglio! Aiutami ad essere sempre più una cosa sola con la tua volontà! Aiutami a vivere la mia vita non per me stesso, ma a viverla insieme con Te per gli altri! Aiutami a diventare sempre di più Tuo amico! (Benedetto XVI – Omelia, 29 giugno 2011)

Canto e silenzio di adorazione

Per la riflessione personale

Vangelo di Luca 10, 38-42

“Tutti conosciamo il miracolo della prima volta, per un’amicizia o per un amore, ma poi ci si abitua. Dimentichiamo che l’eternità in cui noi siamo immersi anche sulla Terra, se accogliamo Cristo, consiste nel non abituarsi. Là il miracolo della prima volta si ripete sempre. È il miracolo di Maria di Betania, seduta ancora una volta ai piedi di Gesù, a bere le sue parole, i suoi silenzi e i suoi occhi. Gesù, cultore trepido e tenero dell’amicizia, non cerca servitori, ma amici che gli lascino fare delle cose grandi. Il centro di tutta la fede è ciò che Dio fa per noi, non ciò che noi facciamo per lui. Il primo servizio da rendere all’amico è ascoltarlo, prestargli orecchio, andargli incontro, aprirsi a lui uscendo fuori dal guscio del proprio io. Bisogna che colui che ascolta accetti di abbassarsi, di cancellarsi, di rinunciare a se stesso. L’ascolto è l’attitudine di una persona veramente libera, perché liberata da se stessa, dalle sue costrizioni e dalle sue passioni. Il non ascoltare, è diffidare di lui. È privarlo, in qualche maniera, della sua dignità, delle sue possibilità. È rifiutargli di essere ciò che è. Maria sa ascoltare. È pronta a donare, a donarsi, a donare se stessa. Così il suo ascolto è una delle forme più alte della disponibilità e della confidenza, di amore e di rispetto. Ella non tanto guarda e contempla Gesù, quanto si lascia guardare e contemplare da lui. In ognuno di noi c’è una Marta e una Maria, che si tengono per mano, nell’ascolto di Dio e nel servizio ai fratelli. Quando questo viene vissuto realmente, nulla può separare un essere umano dall’altro, nulla impedisce l’ascolto della Parola di Dio sulla nostra vita e sul nostro futuro celeste”. (Padre Piotr Anzulewicz)

Guida Davanti a Gesù Eucaristia, recitiamo a cori alterni il Salmo 119.

Salmo 119

1° Coro Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore. Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore.

2° Coro Con tutto il mio cuore ti cerco: non lasciarmi deviare dai tuoi comandi. Ripongo nel cuore la tua promessa per non peccare contro di te.

1° Coro Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò le tue meraviglie. Corro sulla via dei tuoi comandi, perché hai allargato il mio cuore.

2° Coro Hai fatto del bene al tuo servo, secondo la tua parola, Signore. Insegnami il gusto del bene e la conoscenza, perché ho fiducia nei tuoi comandi.

1° Coro Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, perché sono essi la gioia del mio cuore.

Canto e silenzio di adorazione

Guida preghiamo insieme con le parole di San Vincenzo de’ Paoli

Rit cantatoUbi caritas et amor Ubi caritas Deus ibi est

Tutti Signore, fammi buon amico di tutti, fa’ che la mia persona ispiri fiducia a chi soffre e si lamenta. A chi cerca luce lontano da Te, a chi vorrebbe cominciare e non sa come, a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace. Rit

Signore aiutami, perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato. Rit

Signore, liberami dall’egoismo, perché ti possa servire, perché ti possa amare, perché ti possa ascoltare, in ogni fratello che mi fai incontrare. Rit

San Vincenzo de’ Paoli

Benedizione eucaristica e canto

O Cuore Immacolato di Maria, vivo modello di ogni santità, dona tu la fiducia di diventare santi.

I commenti sono chiusi.