GSU: una incessante preghiera per la santificazione universale

La storia della GSU

Nel 1956 nel cuore della Città eterna si è acceso un grande fermento….
I Gruppi Pro Sanctitate, dopo aver animato la Giornata della Santificazione Sacerdotale a livello cittadino, hanno iniziato un continuo contatto con le parrocchie, con gli istituti religiosi, con le autorità diocesane. Perché?
Il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, Fondatore del Movimento Pro Sanctitate ha ideato, coltivato nel cuore e promosso la Giornata della Santificazione Universale. Già nella preparazione di questo evento moltissime parrocchie romane si sono fatte avanti e molti religiosi hanno aderito. La celebrazione avviene nel 1957, il 30 giugno, nella Chiesa di Sant’Ignazio a Roma: il Card. Luigi Traglia predica l’Ora Santa per la prima Giornata della Santificazione Universale, con l’assistenza del Cardinal Vicario Clemente Micara.
Nel trascorrere degli anni la Giornata della Santificazione Universale (GSU) ha assunto una fisionomia nazionale e poi universale. Si è arricchita di aspetti fondamentali per il raggiungimento del suo scopo – la riproposta della vocazione alla santità come chiamata universale – e ha coinvolto la dimensione ascetica (la personale conversione continua), l’aspetto culturale (approfondire il contenuto e le conseguenze di tale universale vocazione), l’aspetto missionario (coinvolgere ambienti e mezzi di comunicazione). Fondamentale, dalle origini ad ora, l’aspetto celebrativo della preghiera, soprattutto  eucaristica.
Nel 2011 è proprio il tema – Pregare perché? – che ci riconduce con intensità a questa dimensione essenziale. Pregare per la santificazione universale, chiedere a Dio il dono di nuovi santi per il mondo di oggi, sollecitare la riscoperta battesimale come fonte del cammino di santità personale, familiare, ecclesiale e sociale. E ancora scoprire che la preghiera, desiderio profondo del cuore umano, è l’itinerario verso la verità di se stessi, la luce che illumina di senso lo scorrere dei giorni, la speranza che allevia e feconda ogni fatica. Itinerario che ci guida a dimensioni squisitamente umane quali l’ascolto, il silenzio, l’accoglienza, la preghiera ci unifica e ci rende fratelli. Ha dunque una valenza personale altissima e conseguenze relazionali altrettanto forti. Solo chi prega sa ascoltare, accogliere l’altro, pensare e fare il bene, cercare il meglio con serenità, costruire la pace.
Nella confusione che constatiamo, anche nella ricerca delle cose spirituali, Gesù si propone come divino Maestro e ci prende per mano, pronto a svelarci il segreto dell’intimità con il Padre, a donarci la forza dello Spirito, ad esserci compagno in ogni ora della vita. È soprattutto nell’Eucaristica, celebrata e adorata, che troviamo la sorgente della preghiera e il suo culmine. Nell’Eucaristia la preghiera è Vita pasquale, Presenza fedele, Amore offerto e donato.
Maria, vergine orante e donna eucaristica, ci metterà accanto a coloro che ancora non conoscono la preghiera perché si svegli nel loro cuore questo anelito profondo ad andare oltre se stessi, a incontrare un “Tu” che abbia il volto della misericordia, a riscoprire il Vangelo e la gioia delle Beatitudini.
La GSU di quest’anno sia particolarmente “celebrata” nella preghiera, la celebrazione e l’adorazione eucaristica ne segnino il ritmo ovunque, per ripetere a tutte le sorelle e i fratelli del mondo che Dio ci ama, ci vuole santi e noi, insieme, alimentati dalla preghiera, possiamo fare della nostra esistenza una vita buona, santa.

Teresa Carboni

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