2 ottobre 2011

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (A) - III Settimana del Salterio

Idea luce

Portare frutto è lo scopo di una vita cristiana.

Introduzione

La liturgia di questa XXVII domenica del Tempo Ordinario ci ripropone l’immagine della vigna, che più volte ricorre nella Sacra Scrittura per rappresentare il popolo che Dio si è scelto per stabilire la sua alleanza d’amore e di salvezza con l’umanità. Oggi siamo chiamati a verificare la nostra corrispondenza a questo progetto, che ci vuole protagonisti attivi e non distaccati o – peggio ancora – sleali. Dai frutti si riconosce la qualità della nostra vita spirituale.

Atto penitenziale

Signore, che hai cura del popolo che ti sei scelto, abbi pietà di noi.
Cristo, che sei la pietra angolare della Chiesa, abbi pietà di noi.
Signore, che verrai a giudicare il nostro operato, abbi pietà di noi.

Liturgia della Parola

I Lettura Is 5, 1-7

La sterilità della vigna del Signore è un monito per noi e per le nostre comunità a non essere aridi, inoperosi, infedeli all’alleanza con Dio che si prende cura di noi con amore tenero e infinita premura.

Salmo 79

II Lettura Fil 4, 6-9

Rivolgere il cuore e la mente a Cristo rende capaci di condurre una vita virtuosa, vale a dire una vita che non guarda solo le grandi linee, ma è attenta ai particolari e tutto mette nelle
mani di Dio nella confidenza della preghiera.

Vangelo Mt 21, 33-43

Traccia di riflessione

La gioia di lavorare nella vigna del Signore.

La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo.
La parabola di oggi è un’allegoria, che descrive e interpreta la storia di Israele. Dio l’ha scelto, chiamato ed eletto e si è preso cura di lui, perchè fosse il primogenito tra tutti i popoli. Ha posto la sua tenda in mezzo al popolo, gli ha donato la Legge e ha affidato la sua vigna amata a dei responsabili, perchè se ne prendessero cura. Poi se n’è andato, perchè Lui rispetta quella libertà che ha donato alla sua creatura. Un bel giorno torna a visitare la sua vigna per raccoglierne i frutti; manda i profeti, ma questi vengono bastonati e uccisi. Decide di mandare il proprio Figlio, quasi a ricordare che non è solo questione di frutti, ma di riconoscere il suo diritto su quella vigna. Ma al culmine della cattiveria quei capi del popolo non solo non consegnano alcun frutto, ma si considerano padroni della vigna e riconoscono in quel Figlio l’unico che potrebbe rivendicare dei diritti.
Quella vigna sarà tolta e consegnata ad un altro popolo che la farà fruttificare. Gesù è stato pietra di inciampo per quei vignaioli omicidi e ora diventa la pietra angolare del nuovo  edificio, che è la comunità dei discepoli del Signore. Sentiamoci tutti operai nella vigna del Signore. Noi siamo le pietre vive e stringiamoci alla Pietra viva per operare le grandi opere del Signore.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, vigna del Signore, perchè si arricchisca di operai fidati e pieni di zelo per il Regno dei cieli, instancabili nel servizio a Dio e ai fratelli, preghiamo.
• Per Papa Benedetto XVI, che quando è stato eletto si è presentato come “semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”, perché sia un esempio per tutti gli uomini di buona volontà, preghiamo.
• Per i nonni, che come angeli custodi sostengono la vita delle famiglie,perché siano le pietre vive sulle quali si fonda il futuro delle nuove generazioni e della società intera, preghiamo.
• Per noi qui riuniti, perché edificati su Cristo, pietra angolare, portiamo frutti duraturi di comunione, di fraternità, di giustizia e di pace, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Gesù Eucaristia, ti ringraziamo perché ci tieni uniti a te come i tralci alla vite e in questo innesto di vita e di grazia ci doni di portare frutto. Restare in te è il nostro desiderio più grande, anche se la tentazione di “fare da padroni” spesso ci attrae e ci fa tradire i nostri propositi di bene. Sii tu la nostra forza, la pietra d’angolo del nostro edificio spirituale.

Idea guida

Portiamo nei nostri ambienti di vita i frutti dell’incontro con il Signore.

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