Condotti nel deserto

Prima domenica di Quaresima – anno A

Dal Vangelo secondo Matteo  (4,1-11)

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si
avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

LE TENTAZIONI

Dal Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2011:

La prima domenica dell’itinerario quaresimale evidenzia la condizione dell’uomo su questa terra. Il combattimento vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio alla missione di Gesù, è un invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per accogliere la Grazia, che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, Via, Verità e Vita. E’ un deciso richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull’esempio di Gesù e in unione con Lui, una lotta “contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef 6,12), nel quale il diavolo è all’opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l’uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni del male.

- II deserto è il luogo migliore per ascoltare e accoglierela Parola di Dio.

- Il deserto è il banco di prova della nostra fede di fronte alle lusinghe della tentazione.

- Nel deserto si scopre la verità su se stessi e si sperimenta la fedeltà di Dio

Preghiera
Ti sei inoltrato nel deserto tutto solo.
Il silenzio, i sassi e la distesa sconfinata di sabbia
ti hanno accolto con devota attenzione
sapendoti la Parola del Padre.
Per quaranta giorni hai pregato e fatto penitenza
attraversando la via faticosa della solitudine.
La tentazione è venuta a visitarti senza pietà.
Tu l’hai respinta con la forza della Scrittura:
la spada della tua bocca ha vinto con prontezza l’insidia maligna.
Così hai lasciato per noi l’esempio della vigilanza
e la vittoria su ogni interesse che distoglie il cuore dalla verità.
Il deserto, è vero, stanca; ci fa sperimentare la nostra povertà
e l’impossibilità di riuscire da soli a vincere le tante insidie
che ci tormentano e pensano di abbatterci.
Senza la tua mano saremmo abbindolati, come tra le spine.
Resta con noi.
Aiutaci a non accogliere la tentazione;
e se fossimo caduti, portaci fuori con la tua misericordia. Amen. (Mons. Pio Vigo)

 

Impegno della settimana

Cerchiamo spazi e tempi di «deserto» nella nostra giornata per incontrare il Signore.

Signore Gesù, dacci forza per superare le difficoltà che incontriamo nella nostra strada e le tentazioni, soprattutto di scoraggiamento, che si affacciano con frequenza nella nostra vita.  (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)

O Cuore Immacolato di Maria, vivo modello di ogni santità, dona tu la fiducia di diventare santi.

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