Idea Luce
In Lui esultiamo di gioia.
In Lui esultiamo di gioia.
Introduzione
In preghiera, leggeri, pacifici, sobri e pazienti. Così il padrone della messe vuole i suoi operai di cui scrive il nome nei cieli. Chi risponde a questa chiamata ci comunica di avere le stigmate della povertà e della sofferenza. Della croce. Eppure gli inviati tornano a lui “pieni di gioia”: perché, ci spiega l’apostolo, hanno sperimentato di essere nuove creature. Oggi ascoltiamo, per così dire squadernate, tutte le contraddizioni della condizione cristiana. Tutte si risolvono però nella Croce salvifica del Signore. Per questo in Lui esultiamo di gioia.
In preghiera, leggeri, pacifici, sobri e pazienti. Così il padrone della messe vuole i suoi operai di cui scrive il nome nei cieli. Chi risponde a questa chiamata ci comunica di avere le stigmate della povertà e della sofferenza. Della croce. Eppure gli inviati tornano a lui “pieni di gioia”: perché, ci spiega l’apostolo, hanno sperimentato di essere nuove creature. Oggi ascoltiamo, per così dire squadernate, tutte le contraddizioni della condizione cristiana. Tutte si risolvono però nella Croce salvifica del Signore. Per questo in Lui esultiamo di gioia.
Liturgia della Parola
LETTURE: Is 66, 10-14;
Sal 65 – Rit. Acclamate Dio, voi tutti della terra;
Gal 6, 14-18;
Lc 10, 1-12. 17-20
Ogni domenica, il Signore ci invita e ci convoca per ascoltare la sua Parola e per condividere il pane della vita. Oggi l’invito si fa missione. Gesù chiede a tutti e a ciascuno di annunciare al mondo la sua salvezza. Disponiamoci ad accogliere il nutrimento della sua presenza per essere sostenuti nel nostro cammino.
LETTURE: Is 66, 10-14;
Sal 65 – Rit. Acclamate Dio, voi tutti della terra;
Gal 6, 14-18;
Lc 10, 1-12. 17-20
Ogni domenica, il Signore ci invita e ci convoca per ascoltare la sua Parola e per condividere il pane della vita. Oggi l’invito si fa missione. Gesù chiede a tutti e a ciascuno di annunciare al mondo la sua salvezza. Disponiamoci ad accogliere il nutrimento della sua presenza per essere sostenuti nel nostro cammino.
Traccia di riflessione
Mentre Gesù è in viaggio verso Gerusalemme per portare a compimento la sua missione di salvezza, egli designa settantadue discepoli perché siano inviati davanti a lui per annunciare il Regno di Dio. Questo racconto che ci viene offerto da Luca è sicuramente un messaggio forte che arriva fino a noi. Il numero settantadue, che nella Bibbia richiama la totalità dei popoli e delle nazioni, indica l’universalità dei destinatari e nello stesso tempo la pluralità del popolo degli annunciatori. È la Chiesa formata dai discepoli di Cristo ad essere inviata per annunciare il Regno di Dio presente e operante tra gli uomini. Siamo noi, oggi, la comunità dei settantadue, inviati tra i nostri contemporanei per annunciare la bellezza, la forza e la gioia di appartenere al Signore. La missione va vissuta nella consapevolezza di essere mandati da lui: essere cristiani non è un modo per affermare se stessi, ma è raccontare con le parole e con la vita il nostro appartenere al Signore. Per questo gli strumenti dei quali siamo dotati sono umili e semplici. Il confidare nella provvidenza e nella misericordia del Padre è il primo modo concreto di essere missionari. Al termine di ogni celebrazione eucaristica domenicale ci viene detto di “andare in pace”: è l’invito a far sì che ciò che si è sperimentato nella messa diventi patrimonio di ogni uomo e donna che incontriamo sul nostro cammino. Chiediamo la grazia al Signore di poterci ritrovare ogni domenica all’assemblea eucaristica pieni di gioia per la consapevolezza che i nostri nomi sono scritti nei Cieli.
Mentre Gesù è in viaggio verso Gerusalemme per portare a compimento la sua missione di salvezza, egli designa settantadue discepoli perché siano inviati davanti a lui per annunciare il Regno di Dio. Questo racconto che ci viene offerto da Luca è sicuramente un messaggio forte che arriva fino a noi. Il numero settantadue, che nella Bibbia richiama la totalità dei popoli e delle nazioni, indica l’universalità dei destinatari e nello stesso tempo la pluralità del popolo degli annunciatori. È la Chiesa formata dai discepoli di Cristo ad essere inviata per annunciare il Regno di Dio presente e operante tra gli uomini. Siamo noi, oggi, la comunità dei settantadue, inviati tra i nostri contemporanei per annunciare la bellezza, la forza e la gioia di appartenere al Signore. La missione va vissuta nella consapevolezza di essere mandati da lui: essere cristiani non è un modo per affermare se stessi, ma è raccontare con le parole e con la vita il nostro appartenere al Signore. Per questo gli strumenti dei quali siamo dotati sono umili e semplici. Il confidare nella provvidenza e nella misericordia del Padre è il primo modo concreto di essere missionari. Al termine di ogni celebrazione eucaristica domenicale ci viene detto di “andare in pace”: è l’invito a far sì che ciò che si è sperimentato nella messa diventi patrimonio di ogni uomo e donna che incontriamo sul nostro cammino. Chiediamo la grazia al Signore di poterci ritrovare ogni domenica all’assemblea eucaristica pieni di gioia per la consapevolezza che i nostri nomi sono scritti nei Cieli.
Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa santa di Dio, perché non si faccia distogliere dall’annuncio anche quando non viene accolta e ascoltata, senza timidezza e senza reticenza, preghiamo.
• Per tutti gli operai nella messe del Signore, per i Vescovi, i presbiteri, i diaconi e tutti i consacrati, perché il Signore li sostenga e li guidi nella loro fatica, preghiamo.
• Per i missionari e per quanti annunciano il Vangelo: continuino a svolgere tale compito con autentico amore e disponibilità verso Dio e verso gli uomini, preghiamo.
• Per i fedeli laici, e in particolare per le famiglie cristiane, perché sentano che la loro esistenza è l’esercizio di un ministero cui tutti sono chiamati, preghiamo.
• Per tutti gli operai nella messe del Signore, per i Vescovi, i presbiteri, i diaconi e tutti i consacrati, perché il Signore li sostenga e li guidi nella loro fatica, preghiamo.
• Per i missionari e per quanti annunciano il Vangelo: continuino a svolgere tale compito con autentico amore e disponibilità verso Dio e verso gli uomini, preghiamo.
• Per i fedeli laici, e in particolare per le famiglie cristiane, perché sentano che la loro esistenza è l’esercizio di un ministero cui tutti sono chiamati, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Signore Gesù Cristo, che sei in noi, oggi che la tua Parola ci ha esortato a pregare per avere altri operai al tuo servizio, ti preghiamo in modo particolare per loro. Custodiscili nella tua misericordia come ti preghiamo di fare anche per ognuno di noi, sorreggi i più esposti fra oro ad essere oggetto di calunnia e di maldicenza, perdona come è sempre necessario le loro debolezze che sono anche le nostre. Così sia.
Signore Gesù Cristo, che sei in noi, oggi che la tua Parola ci ha esortato a pregare per avere altri operai al tuo servizio, ti preghiamo in modo particolare per loro. Custodiscili nella tua misericordia come ti preghiamo di fare anche per ognuno di noi, sorreggi i più esposti fra oro ad essere oggetto di calunnia e di maldicenza, perdona come è sempre necessario le loro debolezze che sono anche le nostre. Così sia.
Idea guida
Non solo dire, ma anche fare la Verità.
Non solo dire, ma anche fare la Verità.
Animazione liturgica preparata da Alberto Hermanin,
con traccia di riflessione di don Roberto Manenti.
© 2025 Aggancio – Movimento Pro Sanctitate – Tutti i diritti riservati