Animazione Liturgia Domenica 27 Aprile 2025

II Domenica di Pasqua (C) P - Domenica della Divina Misericordia

Idea Luce
Soltanto il perdono e la misericordia potranno far germogliare la pace nel cuore.

Introduzione
Oggi, II Domenica di Pasqua denominata anche “Domenica della Divina Misericordia”, festa istituita da San Giovanni Paolo II nel Giubileo dell’anno 2000, contempliamo Gesù Cristo, morto e risorto, come la più alta manifestazione della Misericordia del Padre. «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16) e lo ha inviato alla morte affinché potessimo essere salvati. Con la sua morte e risurrezione Gesù realizza la nuova ed eterna alleanza del Padre con tutta l’umanità grazie al «dono dello Spirito Santo effuso gratuitamente nei nostri cuori». Cristo ci invita a custodire nel cuore la gioia e la pace che abbiamo ricevuto nella Pasqua, a rinnovare la nostra fede e, sulle Sue orme, a donare agli altri l’amore ricevuto. Impossibile amare Dio senza amare il prossimo, quindi impariamo a vedere negli altri il volto e le piaghe di Cristo, che incontrandoci ci dice, come a Tommaso, “Pace a te, vedi e credi!”. Proseguiamo l’opera di Gesù, diffondiamo la cultura della misericordia, abbattiamo i muri del rancore e dell’odio che dividono e doniamo il perdono ricevuto. “Facciamo germogliare la speranza della Pasqua nella nostra vita e nel mondo!” come ci invita papa Francesco, dono dello Spirito Santo, che ha saputo conquistare tutti col suo amore e la sua semplicità
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Liturgia della Parola
LETTURE:
At 5, 12-16;
Sal 117 – Rit. Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre;
Ap 1, 9-11. 12-13. 17-19;
Gv 20, 19-31

La Parola di questa domenica ci fa entrare nella vita concreta degli apostoli, dei primi testimoni della risurrezione e racconta lo stravolgimento e la forza rivoluzionaria che porta nella loro vita. Il passaggio a un modo nuovo di vedere, pensare, incontrare il Signore scardina ogni logica e criterio umano. La forza dell’amore e della fede è capace di generare prodigi, di compiere miracoli, di provocare gioia. Come ci racconta Giovanni ne Vangelo, Gesù risorto si presenta con un saluto di pace che ha il potere di estendersi ad ogni tempo e generazione.

Traccia di riflessione
La liturgia di oggi mette in evidenza l’importanza dell’incontro con il Signore nella manifestazione della misericordia e del perdono. Nel brano tratto dagli Atti degli Apostoli viene presentata la comunità cristiana in cui Gesù continua a operare miracoli e prodigi attraverso i suoi apostoli. Il popolo sofferente va verso gli apostoli di Gesù alla ricerca della salvezza fisica e spirituale.
Con il salmo 117 si eleva un canto di gratitudine a Dio perché eterno è il suo amore, la sua misericordia.
Giovanni, nella seconda lettura, narra la visione che ha avuto: Gesù gli appare simile a un figlio dell’uomo, in vesti sacerdotali e regali. Egli è il Vivente. “Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi”.
Nel brano del Vangelo, Gesù consola i cuori sfiduciati dei discepoli ed essi, risollevati da Cristo Risorto, cambiano vita. Cristo, annunciando la misericordia di Dio, invita i suoi discepoli a fare lo stesso, con la stessa energia del suo amore: “Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi” (Gv 20,21). Subito dopo “alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23). La pace di Gesù riscalda il cuore dei discepoli che diventano ministri della Divina Misericordia per una riconciliazione col Padre aperta a tutti, dono scaturito dalle ferite del Risorto. Proprio l’apostolo Tommaso fa esperienza della misericordia di Dio, che ha il volto di Cristo. Tommaso non si fida di ciò che gli dicono gli altri Apostoli: “Abbiamo visto il Signore”; non gli basta la promessa di Gesù, che aveva annunciato: “Il terzo giorno risorgerò”. Gesù non abbandona Tommaso nella sua incredulità: attende. Tommaso riconosce la propria povertà, la poca fede e risponde alla pazienza di Gesù con una invocazione piena di fede: “Mio Signore e mio Dio” e si lascia avvolgere dalla misericordia divina ritrovando la fiducia: diventa un uomo nuovo in Cristo. Tommaso è il simbolo di tutti noi, il prototipo dei cristiani tentati nella fede: i nostri dubbi, le nostre paure ci fanno a capire che le vie di Dio non coincidono con i nostri sogni, ma essi si rivelano solo nella straordinaria esistenza umana di Gesù.
Il nostro peccato, dice il Salmo (cfr 51,5), ci sta sempre dinanzi. Da soli non possiamo cancellarlo. Solo Dio lo elimina, solo Lui con la sua misericordia ci fa uscire dalle nostre miserie più profonde. […] Aprire il cuore per lasciarci perdonare. Il perdono nello Spirito Santo è il dono pasquale per risorgere dentro. Chiediamo la grazia di accoglierlo, di abbracciare il Sacramento del perdono e di capire che al centro della Confessione non ci siamo noi con i nostri peccati, ma Dio con la sua misericordia. [..] Anche noi cadiamo spesso e la mano del Padre è pronta a rimetterci in piedi e a farci andare avanti. Questa mano sicura e affidabile è la Confessione. È il Sacramento che ci rialza. È il Sacramento della risurrezione, è misericordia pura. E chi riceve le Confessioni deve far sentire la dolcezza della misericordia di Gesù che perdona tutto. Dio perdona tutto. [...] In quelle piaghe di Gesù, come Tommaso, tocchiamo con mano che Dio ci ama fino in fondo, che ha fatto sue le nostre ferite, che ha portato nel suo corpo le nostre fragilità. […] Le piaghe sono le vie che Dio ci ha spalancato perché noi entriamo nella sua tenerezza e tocchiamo con mano chi è Lui e non dubitiamo più della sua misericordia. Adorando, baciando le sue piaghe scopriamo che ogni nostra debolezza è accolta nella sua tenerezza. Questo succede in ogni Messa, dove Gesù ci offre il suo Corpo piagato e risorto: Lo tocchiamo e Lui tocca le nostre vite. E noi, come Tommaso, troviamo Dio, lo scopriamo intimo e vicino e commossi gli diciamo: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28). E tutto nasce da qui, dalla grazia di essere «misericordiati». Da qui comincia il cammino cristiano. Se invece ci basiamo sulle nostre capacità, sull’efficienza delle nostre strutture e dei nostri progetti, non andremo lontano. Solo se accogliamo l’amore di Dio potremo dare qualcosa di nuovo al mondo”. (Papa Francesco)

Preghiera dei fedeli
• Per la Santa Chiesa, popolo di Dio, chiamata a portare il Vangelo della salvezza ad ogni uomo, che possa essere sempre operosa, fedele e generosa all’invito di testimoniare la resurrezione di Cristo in ogni angolo del mondo, preghiamo.
• Per tutti i ministri della Chiesa, che continuino con misericordia la missione affidata da Gesù Risorto ai suoi apostoli e offrano a tutti l’opportunità di sperimentare, grazie ai sacramenti, il perdono dei peccati e la conversione a una vita nuova, preghiamo.
• Per tutti gli uomini e le donne di oggi, specialmente per quanti sono alla ricerca sincera della verità e della fede, che diventino autentici cercatori di Dio e trovino risposte vere alle domande sul senso della vita, preghiamo.
• Per la pace nel mondo, tanto invocata da papa Francesco, che i governanti dei popoli divisi da tensioni e conflitti possano trovare soluzioni pacifiche per riportare il mondo a sperare in un futuro migliore, preghiamo.
• Per noi qui riuniti che crediamo senza avere visto, che la fede di Cristo Risorto ci apra la porta del cuore al grande mistero di Dio e ci renda testimoni visibili a chi non crede all’annuncio di amore e speranza che il Signore ci ha affidato, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, vivo e presente nell’Eucaristia, siamo qui davanti a Te, con il cuore pieno di gratitudine. Ti ringraziamo per la Tua presenza costante nella nostra esistenza, per la Tua infinita misericordia e per il Tuo amore che perdona, trasforma la nostra vita e guida il nostro cammino. Grazie per il ministero di papa Francesco che ha dedicato la sua vita al Tuo servizio e alla Tua Chiesa. Egli ha saputo conquistare il mondo con la sua testimonianza e la sua semplicità e ha sempre messo al primo posto la dignità di tutti, specialmente degli ultimi, degli emarginati e dei dimenticati. Signore, le innumerevoli benedizioni che ci concedi e la pace che porti nel nostro cuore ci danno la forza per affrontare ogni nuovo giorno. Il Tuo sacrificio estremo sulla croce ci ha aperto le porte della salvezza e della vita eterna. “Mio Signore e mio Dio”, che ci ricolmi del Tuo amore, rendici strumenti della Tua pace e dono per i fratelli. Confidiamo, Signore, nella Tua infinita misericordia! Amen.

Idea guida
Con cuore nuovo, diffondiamo la cultura della misericordia per essere tutti fratelli in Cristo.

Sussidio preparato da Annamaria Garro e Mirella Scalia

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