Crociata di preghiera e di offerta della sofferenza

dicembre 2023


Ascoltare

Parola di Dio
Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera.
(Salmo 116, 1)

E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
(1 Gv 5, 14)

Parola del Papa
L’iniziativa viene sempre dal Signore; tutto parte dalla sua grazia: è Lui che ci chiama alla comunione con Lui. Ma questa comunione nasce se noi ci apriamo all’ascolto; se rimaniamo sordi non ci può dare questa comunione. Aprirsi all’ascolto perché ascoltare significa disponibilità, significa docilità, significa tempo dedicato al dialogo. Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa, anzi quante volte due persone stanno parlando e una non aspetta che l’altra finisca il pensiero, la taglia a metà cammino, risponde… Ma se non la si lascia parlare, non c’è ascolto. Questo è un male del nostro tempo. Oggi siamo travolti dalle parole, dalla fretta di dover sempre dire qualcosa, abbiamo paura del silenzio. Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! Ascoltarsi fino alla fine, lasciare che l’altro si esprima, ascoltarsi in famiglia, ascoltarsi a scuola, ascoltarsi al lavoro, e persino nella Chiesa! Ma per il Signore anzitutto occorre ascoltare. Lui è la Parola del Padre e il cristiano è figlio dell’ascolto, chiamato a vivere con la Parola di Dio a portata di mano. Chiediamoci oggi se siamo figli dell’ascolto, se troviamo tempo per la Parola di Dio, se diamo spazio e attenzione ai fratelli e alle sorelle. Se sappiamo ascoltare fino a che l’altro si possa esprimere fino alla fine, senza tagliare il suo discorso. Chi ascolta gli altri, sa ascoltare anche il Signore, e viceversa. E sperimenta una cosa molto bella, cioè che il Signore stesso ascolta: ci ascolta quando lo preghiamo, quando ci confidiamo con Lui, quando lo invochiamo.
(Angelus 08.05.2022)


Parola del Fondatore, Servo di Dio Guglielmo Giaquinta
Ogni Nel colloquio di Maria con l’Angelo Gabriele, due aspetti si condensano in due parole tanto conosciute, tanto meditate e contemplate: ecce, fiat. Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum Verbum tuum (Lc 1,38). L’ecce ancilla Domini dimostra la disponibilità; è come dire al Signore: parla, noi ascoltiamo. Il fiat è l’accettazione di una volontà espressa, è impegno specifico. Sono due momenti di una medesima realtà, due espressioni del cuore di Maria. La parola di Dio, la sua volontà, la Madonna l’ha accettata, umilmente, docilmente, generosamente, totalmente, eroicamente.
Se andiamo ad analizzare, sia pure in modo sommario, la vita della Madonna, noi la troviamo caratterizzata da un atteggiamento di fiat ininterrotto. Anche nei momenti più duri, non solo in quelli che secondo l’umana apparenza hanno il sapore della gloria. Il fiat di Maria non riguarda semplicemente il momento della Incarnazione del Verbo, il momento in cui Maria diventa lamadre di Dio; riguarda ancora, indubbiamente, la gioia della natività, ma riguarda anche altri momenti più oscuri e più dolorosi.
(Da Di te si dicono cose stupende p. 100)


Preghiamo con il cuore
Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen
Papa Francesco 31.05.2013

Il dono del di più
• Preghiamo per chi governa le nazioni e per tutti quelli che sono in qualunque modo responsabili dei fratelli e delle sorelle, perché vivano il loro servizio consapevoli di dover rendere conto della vita degli altri, perché siano capaci di vicinanza e di ascolto, perché cerchino il bene di tutti senza preferenze o interessi personali o nazionali, come veri costruttori di giustizia e di pace.
• Preghiamo per la Chiesa e per tutti i cristiani, perché questo Avvento, tempo prezioso di grazia, sia l’occasione speciale di un incontro vero con il Cristo che viene. Come Maria accolgano il dono della Parola con un ascolto profondo capace di trasformare il cuore perché diventi dimora di Dio e sia reso capace della vera fecondità, quella che genera comunione e fraternità.
• Preghiamo per le persone con disabilità perché siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva (cf Apostolato della Preghiera).
• Chiediamo l’intercessione* del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta per chi impegna le proprie energie nel bene comune. Nel lavoro, nella famiglia, nella politica, nell’economia, nel volontariato … dovunque ci si trovi a servizio degli altri la grazia dello Spirito sia luce e forza per riconoscere cosa è davvero buono e per sceglierlo con decisione, per saper portare con amore e coraggio il peso della fatica, dell’incomprensione, dei tanti insuccessi che precedono i risultati; sia consolazione e fiducia per guardare sempre avanti e non abbandonare mai la speranza.

Sussidio a cura di Tiziana Davico e Rosetta Di Bella


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