Idea Luce
“Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli …”
“Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli …”
Introduzione
Celebrare la domenica, giorno del Signore, è come accendere una lampada che rischiara la nostra vita facendola uscire dal buio della notte. Oggi ci viene chiesto di cogliere l’occasione del Signore che passa in mezzo a noi per essere con lui protagonisti fin da ora della Pasqua eterna che, pur già presente, si compirà alla fine dei tempi.
Celebrare la domenica, giorno del Signore, è come accendere una lampada che rischiara la nostra vita facendola uscire dal buio della notte. Oggi ci viene chiesto di cogliere l’occasione del Signore che passa in mezzo a noi per essere con lui protagonisti fin da ora della Pasqua eterna che, pur già presente, si compirà alla fine dei tempi.
Liturgia della Parola
LETTURE:
Sap 18, 6-9;
Sal 32 – Rit. Beato il popolo scelto dal Signore;
Eb 11, 1-2.8-19;
Lc 12, 32-48
Attendere, vegliare, avere fede nelle promesse di Dio, tenersi pronti: questi i verbi che ritornano nelle letture di oggi e che tracciano uno stile di vita di ogni figlio di Dio. Siamo pienamente immersi in ogni trama del quotidiano vivere con tutti i suoi impegni, ma richiamati a non distrarci e disperderci, sopraffatti da ciò che passa, che si consuma. Dalla Parola riceviamo consigli vitali da parte di chi ci vuole bene e ha a cuore il nostro futuro. Ascoltiamoli con cuore aperto.
LETTURE:
Sap 18, 6-9;
Sal 32 – Rit. Beato il popolo scelto dal Signore;
Eb 11, 1-2.8-19;
Lc 12, 32-48
Attendere, vegliare, avere fede nelle promesse di Dio, tenersi pronti: questi i verbi che ritornano nelle letture di oggi e che tracciano uno stile di vita di ogni figlio di Dio. Siamo pienamente immersi in ogni trama del quotidiano vivere con tutti i suoi impegni, ma richiamati a non distrarci e disperderci, sopraffatti da ciò che passa, che si consuma. Dalla Parola riceviamo consigli vitali da parte di chi ci vuole bene e ha a cuore il nostro futuro. Ascoltiamoli con cuore aperto.
Traccia di riflessione
Oggi il Signore ci chiede di essere pronti, vigilanti. Non è solo un avvertimento a non sottovalutare la finitezza del mondo o della nostra vita: essere pronti e vigilanti, infatti, è un atteggiamento costantemente presente nella vita del cristiano. Non si tratta, dunque, di vivere nella paura della fine della vita o, peggio ancora, del giudizio divino su ciascuno di noi: si tratta, invece, di stare costantemente in tensione verso la ricerca della presenza del Signore che, come nella notte di Pasqua descritta nell’Esodo, passa e ci prende per mano per condurci alla salvezza. La seconda lettura ci ricorda come i grandi personaggi della storia della salvezza abbiano agito per fede, con fede e nella fede del Signore riuscendo, così, a realizzare la loro vita, oltre che portare a compimento la volontà del Padre. Essere vigilanti è stare costantemente alla presenza del Signore e insieme a lui condurre la nostra vita in modo da rendere testimonianza del nostro appartenere a Cristo. Essere vigilanti, allora, vuol dire avere uno sguardo critico sul mondo e sulle vicende della vita quotidiana, significa essere portatori della speranza nelle situazioni di sofferenza e disagio, significa anche fare opere di carità con il solo intento di servire il Signore nei bisognosi. Vivendo in questo modo non solo terremo accese le lampade della nostra fede ma saremo anche in grado di illuminare i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.
Oggi il Signore ci chiede di essere pronti, vigilanti. Non è solo un avvertimento a non sottovalutare la finitezza del mondo o della nostra vita: essere pronti e vigilanti, infatti, è un atteggiamento costantemente presente nella vita del cristiano. Non si tratta, dunque, di vivere nella paura della fine della vita o, peggio ancora, del giudizio divino su ciascuno di noi: si tratta, invece, di stare costantemente in tensione verso la ricerca della presenza del Signore che, come nella notte di Pasqua descritta nell’Esodo, passa e ci prende per mano per condurci alla salvezza. La seconda lettura ci ricorda come i grandi personaggi della storia della salvezza abbiano agito per fede, con fede e nella fede del Signore riuscendo, così, a realizzare la loro vita, oltre che portare a compimento la volontà del Padre. Essere vigilanti è stare costantemente alla presenza del Signore e insieme a lui condurre la nostra vita in modo da rendere testimonianza del nostro appartenere a Cristo. Essere vigilanti, allora, vuol dire avere uno sguardo critico sul mondo e sulle vicende della vita quotidiana, significa essere portatori della speranza nelle situazioni di sofferenza e disagio, significa anche fare opere di carità con il solo intento di servire il Signore nei bisognosi. Vivendo in questo modo non solo terremo accese le lampade della nostra fede ma saremo anche in grado di illuminare i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.
Preghiera dei fedeli
• Per il Santo Padre, i Vescovi, i Sacerdoti, affinché sappiamo trasmettere con incisività a tutto al Popolo di Dio che la fede è il fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede, preghiamo.
• Per tutti i cristiani, perché possano testimoniare la propria fede nella famiglia e nel quartiere dove vivono, creando ambienti dove regni la fiducia e la collaborazione sincera tra fratelli e figli dello stesso Padre, preghiamo.
• Per ciascuno di noi, affinché in ogni scelta e azione quotidiana possiamo essere sempre gioiosamente pronti con le “vesti strette ai fianchi e le lampade accese”, per aprire la porta della nostra vita al Signore che viene a visitarci con la sua grazia, preghiamo.
• Per tutti i cristiani, perché possano testimoniare la propria fede nella famiglia e nel quartiere dove vivono, creando ambienti dove regni la fiducia e la collaborazione sincera tra fratelli e figli dello stesso Padre, preghiamo.
• Per ciascuno di noi, affinché in ogni scelta e azione quotidiana possiamo essere sempre gioiosamente pronti con le “vesti strette ai fianchi e le lampade accese”, per aprire la porta della nostra vita al Signore che viene a visitarci con la sua grazia, preghiamo.
Dialogo eucaristico
Grazie Signore Gesù per la Parola di oggi: “non temere piccolo gregge perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno”. E’ questa la nostra gioia e la nostra speranza: sentirci amati profondamente da Te. Solo così possiamo affrontare gli avvenimenti di ogni giorno: senza timore, con le vesti cinte ai fianchi e pronti a capire qual è la vera strada che conduce alla vita, quella di una fede e di un’attesa fiduciosa della Tua venuta. La nostra certezza è il Tuo sguardo, Signore, su chi ti cerca, su chi spera nel tuo amore, sei Tu che liberi dalla morte, Tu che nutri da ogni fame i nostri giorni. Amen
Grazie Signore Gesù per la Parola di oggi: “non temere piccolo gregge perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno”. E’ questa la nostra gioia e la nostra speranza: sentirci amati profondamente da Te. Solo così possiamo affrontare gli avvenimenti di ogni giorno: senza timore, con le vesti cinte ai fianchi e pronti a capire qual è la vera strada che conduce alla vita, quella di una fede e di un’attesa fiduciosa della Tua venuta. La nostra certezza è il Tuo sguardo, Signore, su chi ti cerca, su chi spera nel tuo amore, sei Tu che liberi dalla morte, Tu che nutri da ogni fame i nostri giorni. Amen
Idea guida
Teniamo accese le lampade della nostra fede per illuminare i fratelli che incontriamo nel nostro cammino.
Teniamo accese le lampade della nostra fede per illuminare i fratelli che incontriamo nel nostro cammino.
Animazione liturgica preparata da Loretta Angelini e Mirella Scalia,
con traccia di riflessione di don Roberto Manenti.
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