Novena in preparazione alla festa del Cuore Immacolato di Maria della Fiducia

22 febbraio


Donaci la FIDUCIA
per diventare
RIVOLUZIONARI dell’AMORE

Ci mettiamo alla scuola di Gesù e Maria per imparare la rivoluzione dell’Amore… una rivoluzione innescata dal dono puro, coraggioso, totale del Figlio Unigenito, di Sua e nostra Madre e dalla innumerevole schiera dei santi. Con la preghiera del Rosario, ci uniamo a questa “carovana” di santità per invocare per noi e per il mondo intero il dono della fraternità universale.



Il Rosario della FECONDITA’

Dal Vangelo di Luca (2,1-20) – LA NASCITA
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: “Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro
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I MISTERO
Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme

Metti in moto cuore e gambe, Signore, e, come Giuseppe e Maria, rendici pellegrini dell’Eterno in cammino verso Betlemme, il luogo della tua nascita e di ogni rinascita! Conduci i nostri passi all’incontro con te e lungo la strada facci ritrovare la gioia.


II MISTERO
Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta

Giuseppe doveva farsi censire dichiarando di essere sposato con Maria e di attendere un figlio. In questa scena si rivela la disarmante ordinarietà dentro la quale tu operi e ci conduci, Signore: fa’ che sappiamo attenderti e accoglierti nella ferialità della vita vivendo in pienezza le piccole cose, gli incontri abituali, ma anche le novità inattese.


III MISTERO
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio

Sei il primogenito della nuova stirpe d’Israele, un popolo di re, sacerdoti, profeti e… santi! Tu, Gesù, la luce del mondo che dà senso e gioia a noi e all’umanità di tutti i tempi! Fa’ che lo crediamo fino in fondo e in forza di questa certezza sappiamo generarti alla vita, con tutto ciò che siamo, lì dove siamo, in ogni istante.


IV MISTERO
(I pastori) andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia

Insegnaci, Gesù, l’umile fede di Maria e Giuseppe. Noi facciamo fatica ad attenderti e lasciarti nascere nelle condizioni umane all’apparenza miserevoli! Fa’ che, come loro, ogni giorno impariamo a generarti non attraverso magistrali lezioni, ma seguendo il Vangelo, il suo linguaggio, la sua misura.


V MISTERO
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

Insegnaci, Gesù, a cullare nell’intimo il bene che da te riceviamo, con spirito soprannaturale e a guardare il presente con gioia, il passato con gratitudine, il futuro con speranza. Donaci tua Madre come Maestra e modello di vera umanità e di preghiera.

O Cuore Immacolato di Maria
Vivo modello di ogni santità
Dona tu la fiducia di diventare santi


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