“Duc in altum”

Adorazione eucaristica - febbraio 2022


Guida: “Duc in altum! – Prendi il largo!»: diceva Gesù a Pietro ed ai suoi compagni sulla spiaggia di Galilea. Un imperativo rivolto oggi anche a noi! “Prendere il largo” vuol dire salire in alto, scoprire la fonte del nostro essere: un cammino ambizioso che richiede coraggio, che sollecita a «non accontentarsi», ad «andare contro corrente», a procedere senza scoraggiarsi, anche quando tutto sembra remare contro. Ricordiamoci, però, che non tutto dipende da noi. Con umiltà e fiducia lasciamo agire Cristo nella nostra vita perché a Lui, che fa bene ogni cosa, nulla è impossibile. A noi, la volontà di dare il massimo e il meglio di noi stessi.

Canto di esposizione

Preghiamo insieme
Signore Gesù, tu sei con noi,
vivo e vero, nell’Eucaristia.
Signore, accresci la nostra fede.
Signore, donaci una fede che ama.
Tu che ci vedi, tu che ci ascolti, tu che ci parli:
illumina la nostra mente perché crediamo di più;
riscalda il nostro cuore perché ti amiamo di più!
La tua presenza, mirabile e sublime
ci attragga, ci afferri, ci conquisti.
Signore, donaci una fede più grande.
Signore, donaci una fede più viva.
San Giovanni Paolo II

Silenzio di adorazione


Costruttori del Regno
Guida: L’identificazione con Cristo e i suoi desideri implica l’impegno a costruire, con Lui, un Regno di amore, di giustizia e di pace per tutti. Cristo stesso vuole viverlo con noi, in tutti gli sforzi e le rinunce necessari, e anche nelle gioie e nella fecondità che ci potrà offrire. Pertanto non ci santificheremo senza consegnarci corpo e anima per dare il meglio di noi in tale impegno (GE 25). In questo momento, affidiamo le nostre vite al Signore Gesù.

I Lettore: Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Mt 6, 31-33)

II Lettore: La santità consiste concretamente nel massimalismo inteso non come pura parola, ma come vita. Si deve, cioè, realizzare il passaggio dalla parola al concetto, alla idea, alla teologia, alla spiritualità, ovvero alla vita. Si potrebbe essere indotti ad identificare il massimalismo con la spiritualità quasi che ci sia una sola strada per raggiungere il massimalismo stesso. C’è invece da dire che di strade ce ne sono tante e tutte valide e che non esiste tra queste la più importante o la principale perché ogni strada voluta da Dio è una strada non solo buona ma ottima per diventare santi; nella Chiesa troviamo una molteplicità di strade che conducono tutte verso il massimo, verso l’apice, solo che ciascuno deve entrare e rimanere nella propria.
Servo di Dio G. Giaquinta

Preghiamo insieme
Signore Gesù, fa’ che io ti ami con amore puro e fervente;
fa’ che io ti ami con un’intensità ancora più grande di quelle
con cui gli uomini del mondo amano le cose loro.
Fa’ che io abbia nell’amarti quella stessa tenerezza e quella stessa costanza
che è così ammirata nell’amore terreno.
Fa’ che io senta che tu sei la mia sola gioia, il mio solo rifugio, la mia sola forza, la mia sola speranza e il mio unico amore.
Beato John Henry Newman

Silenzio e canto


Santità come compito …

Guida: Una santità senza amore, senza nessuna partecipazione a quelle che sono le sofferenze, i dolori del mondo, è una santità astratta, che rischia di essere da manuale ma che non è la santità cristiana. Chiediamo al Signore il dono di camminare verso una santità incarnata nel nostro quotidiano.

I Lettore: Convocò i Dodici e li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. (Lc 9, 2-6)

II lettore: Forse che lo Spirito Santo può inviarci a compiere una missione e nello stesso tempo chiederci di fuggire da essa, o che evitiamo di donarci totalmente per preservare la pace interiore? Tuttavia, a volte abbiamo la tentazione di relegare la dedizione pastorale e l’impegno nel mondo a un posto secondario, come se fossero “distrazioni” nel cammino della santificazione e della pace interiore. Si dimentica che «non è che la vita abbia una missione, ma che è missione». (GE 27)

III lettore: Molto spesso ci sono tante attese e tante speranze che non si concretizzano perché manca qualcuno che abbia il coraggio di assumersi la responsabilità, di pagare in proprio e andare avanti. Occorrono dei rivoluzionari dell’amore, persone capaci di creare attorno a sé un movimento rivoluzionario dell’amore… Tutto questo esige la perdita del proprio spazio e del proprio tempo per donarsi. È indispensabile uscire dal proprio guscio per darsi agli altri, uscire dal proprio egoismo, dalla propria autosufficienza, dalla commiserazione di se stessi, dalle personali problematiche, dagli eventuali complessi che a volte attanagliano, perché gli altri hanno bisogno di noi, della nostra donazione, di quel Dio di cui abbiamo la presenza e il possesso datoci dall’esperienza.
Servo di Dio G. Giaquinta

Preghiamo

Solista Tu, Signore
ti sei degnato di chiamarci
perché diveniamo tua risposta ai fratelli,
vivendo noi per primi il comandamento dell’amore
e ripetendo a tutti che la fraternità,
più che la sola giustizia,
può risolvere i problemi dell’uomo.
Noi desideriamo compiere la missione
che ci hai affidato
e parlare di amore e di fraternità.
Per questo, Signore,
dacci il dono della parola
e il coraggio della testimonianza.
Aiutaci a divenire forza capace di edificare
un mondo nuovo…
Donaci la forza dello Spirito
per essere costruttori di un mondo
in cui tutti gli uomini possano e sappiano vivere
da fratelli. Amen.
Servo di Dio G. Giaquinta

Silenzio e canto


Come dono

Guida: Ci occorre uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione. (GE 31)

I lettore: Così vi ricorderete di tutti i miei comandamenti, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. (Nm 15, 40)

II lettore: Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. (Gaudete et Exsultate, 26)

III lettore: Quale dunque il santo di oggi? In primo luogo un uomo aperto, che abbia la capacità di cogliere il pullulare di bene, di ansie, di attese, di speranze, che sappia cogliere nei movimenti che attorno nascono, fioriscono e forse muoiono, la voce implorante dello Spirito, una creatura, cioè, aperta a tutte le suggestioni dello Spirito. Non è possibile rinchiudersi nei vari schematismi, ma è necessario avere l’ampiezza del cuore di Cristo e di Paolo nella piena fedeltà alla Chiesa, ma con l’ampiezza della chiesa stessa. Il santo moderno, quindi, deve avere un senso di ampiezza e di percezione dei valori positivi anche tra le realtà negative con il senso di ottimismo che nasce appunto dalla certezza che è lo Spirito che agisce.
Servo di Dio G. Giaquinta

Preghiamo (a cori alterni)
Signore Gesù, santo di Dio
che a tutti hai indicato come ideale di vita
la perfezione del Padre,
siamo dinanzi a te
nel desiderio di attuare i tuoi insegnamenti
e seguire il tuo esempio divino.
Vorremmo gridare a tutti e dappertutto
quanto tu ci hai rivelato
e cioè che il Padre-amore
ci ama infinitamente
e chiede a noi, come risposta,
il massimo del nostro amore
.
Tu sai però quanto deboli siano le nostre forze
e scarse le nostre capacità.
Possiamo offrirti
solo la nostra povera preghiera.
Accettala tu
come espressione di un cuore che ama
e desidera che in tutti
si desti la fame di tale amore.
Ci hai promesso lo Spirito divino,
fuoco di santità;
concedilo ancora oggi, a noi e a tutti,
perché diventi sorgente
di quel desiderio di amore totale
che sempre bruciò nel cuore di Maria. Amen
.
Servo di Dio G. Giaquinta

Silenzio e canto


Senza paura!

Guida: Ogni cristiano, nella misura in cui si santifica, diventa più fecondo per il mondo. (GE 33)

I Lettore: Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore vostro Dio. (Lv 19, 2)
Io sono il Signore che vi santifica. (Lv 20, 7-8)
Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione. (1Ts 4)

II Lettore: Non avere paura della santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario, perché arriverai ad essere quello che il Padre ha pensato quando ti ha creato e sarai fedele al tuo stesso essere. Dipendere da Lui ci libera dalle schiavitù e ci porta a riconoscere la nostra dignità. Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della graziache cosa siamo stati mandati a fare. (GE 32. 34)

III Lettore:È indispensabile uscire dal proprio guscio per darsi agli altri, uscire dal proprio egoismo, dalla propria autosufficienza, dalla commiserazione di se stessi, dalle personali problematiche, dagli eventuali complessi che a volte attanagliano, perché gli altri hanno bisogno di noi, della nostra donazione, di quel Dio di cui abbiamo la presenza e il possesso datoci dall’esperienza. Ma è solo nell’amore verso il Signore, Dio nostro Padre, verso Cristo e lo Spirito, e nell’amore autentico ai fratelli, che è possibile trovare la forza di darsi a un simile ideale uscendo da se stessi e quindi trovare la motivazione della propria santità. Questo è il santo di cui oggi il mondo ha bisogno. Viene da chiedersi: sono io una persona di questo tipo? In caso di risposta negativa perché non dire: da oggi comincia la mia vita nuova della santità, secondo le esigenze del mondo di oggi?
Servo di Dio G. Giaquinta

Preghiamo insieme

Padre Nostro ….

Benedizione eucaristica e canto di reposizione

O Cuore immacolato di Maria,
vivo modello di ogni santità,
dona tu la fiducia di diventare santi

sussidio preparato da Antonella Gentile


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