Animazione Liturgia Domenica 13 Febbraio 2020

VI domenica del Tempo Ordinario (C) - II Settimana del Salterio

Idea Luce
Una terra di salsedine in cui nessuno può vivere.

Introduzione
Geremia ci parla di una terra di salsedine in cui nessuno può vivere. Eppure, sembra difficile negare che i luoghi aridi siano così diffusi. Noi ci troviamo bene in essi, ci sentiamo a nostro agio? Siamo noi forse quelli che sono sazi, quelli di cui tutti dicono bene? Allora, guai a noi. Allora piangiamo, come Cristo. Siamo poveri, come lui. La nostra fede non è fatta per allisciare il pelo del mondo, proprio no. Dice che beati lo saremo quando saremo messi al bando e disprezzati. Il mondo non ci renda ciechi.

Liturgia della Parola
LETTURE:
Ger 17, 5-8;
Sal 1 – Rit. Beato l’uomo che confida nel Signore;
1Cor 15, 12. 16-20;
Lc 6, 17. 20-26

Proseguendo il cammino del Tempo Ordinario, la liturgia della Parola di oggi ci consegna la Magna Charta del cristiano. Accogliamola come dono grande da parte del Signore non solo come criterio di valutazione del nostro essere discepoli e apostoli chiamati da Gesù, ma anche come fonte di vita e di vera forza per poter compiere opere di bene.

Traccia di riflessione
“Beato l’uomo che confida nel Signore”. Così siamo stati guidati nella preghiera che fa da ritornello al salmo responsoriale. Sono le parole del Salmo 1 comunemente intitolato: “Le due vie”. L’orante è invitato a compiere una scelta fondamentale di vita: seguire il Signore, o intraprendere le vie degli empi, ovvero di coloro che agiscono e vivono senza fede. Già il profeta Geremia aveva messo in guardia l’uomo sulla necessità di seguire il Signore come unica via di salvezza. Raggiunta poi la pienezza dei tempi, la via della salvezza si fa concreta nella persona di Gesù. Oggi il vangelo ce lo presenta, nella versione di Luca, in un luogo pianeggiante nell’atto di consegnare ai discepoli, attorniati dalla folla, il grande insegnamento delle beatitudini. Luca ne descrive quattro alle quali si aggiungono quattro “guai” riferiti a coloro che vivono come gaudenti nella logica del mondo che si oppone all’azione della grazia. Le beatitudini elencate da Luca fanno riferimento in modo particolare a situazioni concrete di povertà. Secondo una logica umana, beatitudine e povertà sono contrapposte, incompatibili. Invece per il cristiano la povertà diventa condizione di possibilità per essere beati. Questo diventa comprensibile solo se teniamo lo sguardo fisso su Gesù e sulla sua vita. È lui il primo ad essersi fatto povero, ad avere fame, a piangere per il peccato dell’umanità. Il Signore ha scelto questa via per essere presente nel mondo in modo efficace. Nel cammino di fede, le beatitudini diventano la mappa per il viaggio, il criterio di valutazione del nostro essere discepoli e apostoli, un invito a conformarci sempre più al Maestro che dona tutto se stesso per la nostra salvezza.

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa di Cristo: perché non si stanchi di essere lei stessa primo segno di contraddizione nel mondo e del mondo. Nel tempo della storia parli sempre all’uomo dell’amore infinito del Padre, preghiamo.
• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché sappiano sempre meglio infondere a tutti il desiderio di essere santi, di rispondere in modo positivo e fecondo alla chiamata di Gesù, preghiamo.
• Per le famiglie di tutto il mondo, perché sappiano educare all’amore e alla ricerca dei beni che sono la vera ricchezza e il vero successo dell’uomo, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Signore Gesù, primizia dei risorti e speranza della nostra individuale salvezza! Noi ci accostiamo con reverenza e timore al tuo Corpo eucaristico se pensiamo a quelle tremende parole “guai a voi”. Eppure, Signore, ti preghiamo di aiutarci a pregare guardando ognuno la sua propria storia: e allora troveremo in essa la tua infinita misericordia.

Idea guida
Il Signore è la nostra fiducia, portiamo senza timore ai fratelli il segno di contraddizione dell’annuncio cristiano.



Sussidio preparato da Don Roberto Manenti, Loretta Angelini
ed Alberto Hermanin


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