Guglielmo Giaquinta, l’apostolo della santità


Chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

E’ giunto a compimento il cammino dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, vescovo di Tivoli e fondatore dell’Opera Pro Sanctitate.
Ed oggi, venerdì 12 febbraio 2021, alle ore 12 nella Sala degli Imperatori costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense, avrà luogo la sessione di chiusura di tale inchiesta.
Il rito sarà presieduto dal cardinale vicario Angelo De Donatis e segna l’affidamento del processo di beatificazione del servo di Dio Guglielmo Giaquinta alla Congregazione delle Cause dei Santi.

Un traguardo questo a cui la Chiesa, tanto amata da padre Guglielmo, mette il suo sigillo.
La sua vita ha nutrito uomini e donne che lo hanno conosciuto, che senza averlo conosciuto lo amano e che semineranno nel mondo e nel futuro il suo messaggio.

Tutti i membri delle realtà fondate da padre Guglielmo
* l’Istituto Secolare delle Oblate Apostoliche Pro Sanctitate,
* l’Istituto Secolare Sacerdotale degli Apostolici Sodales,
* la Corrente Sacerdotale del Cenacolo,
* l’Associazione Ecclesiale degli Animatori Sociali,
* l’Organizzazione Fraternità Sociale ed
* il Movimento Pro Sanctitate
sono in festa e si stringono attorno al loro Fondatore e rendono lode a Dio Padre per averlo donato a loro ed alla Chiesa tutta.

Il rito della sessione di chiusura verrà trasmesso, a partire dalle ore 12, in streaming sulle pagine Facebook
* della diocesi di Roma all’indirizzo https://www.facebook.com/diocesiroma e
* del Movimento Pro Sanctitate Italia all’indirizzo https://www.facebook.com/prosanctitateit

Il giorno 13 febbraio si potrà rivedere l’evento sul canale youtube della Diocesi di Roma all’indirizzo https://youtube.com/c/DiocesidiRomaOfficial


Breve biografia di Guglielmo Giaquinta
Terzo di quattro figli, Guglielmo nasce a Noto (Sr) il 25 giugno 1914, ma ben presto la sua famiglia si trasferisce a Roma. Qui, nel novembre 1927 entra al Pontificio Seminario Romano Minore quindi, nel 1933, al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Viene ordinato sacerdote il 18 marzo 1939. Nell’ottobre dello stesso anno inizia il Corso di diritto presso il Pontificio Ateneo Lateranense Sant’Apollinare; conseguirà la laurea in “utroque iure” nell’anno accademico 1946/47. Contemporaneamente svolge il suo ministero pastorale, dapprima come collaboratore e poi come vice parroco nella comunità di Santa Maria ai Monti. Nel 1946 è nominato promotore di giustizia e difensore del vincolo presso il Tribunale del Vicariato di Roma, dove in seguito svolgerà anche il compito di giudice. Sempre in Vicariato, negli anni ricopre i ruoli di responsabile dell’Ufficio disciplina del clero e di segretario generale. Assume anche l’incarico di rettore della chiesa della Madonna di Loreto al Foro Traiano (1949) e di assistente diocesano della Donne di Azione cattolica.

«Sacerdote austero, fedelissimo alla preghiera, sempre disponibile al dialogo – così lo ricorda la postulatrice Marialuisa Pugliese che lo ha conosciuto personalmente – venendo a contatto con la ricerca e le attese di tanti uomini, scopre sempre più chiaramente la sete divina, cioè il desiderio da parte di Dio di raggiungere ogni creatura con il suo amore e la sua salvezza; nella contemplazione e nella riflessione teologica intuisce nella chiamata alla santità la vocazione fondamentale dell’uomo». Iniziano infatti sotto la sua guida i primi incontri della Pro Sanctitate, mentre nel 1950 nascono le Oblate Apostoliche, consacrate in vita fraterna. È del 1957, poi, la prima Giornata della santificazione universale, mentre il 2 febbraio 1960 arriva il riconoscimento ecclesiastico del Movimento. Nel 1962 inizia l’attività dei Convegni sacerdotali e il gruppo degli Apostolici Sodales, ispirati alla spiritualità del Cenacolo.

Nel 1968 monsignor Giaquinta viene nominato vescovo di Tivoli; durante gli anni di episcopato ricopre diversi incarichi nella Conferenza Episcopale, tra i quali la presidenza della Commissione per il clero. Continua la sua predicazione di esercizi spirituali e si intensifica la sua attività di scrittore: sono di questo periodo le sue opere più celebri, come L’amore è rivoluzione (1973), La rivolta dei samaritani (1977) e Il Cenacolo (1981). Per motivi di salute rassegna le dimissioni nel 1986; l’anno successivo torna a Roma. «Paziente e sereno nella malattia che si va aggravando – racconta la postulatrice –, ma con lo sguardo luminoso fino alla fine, monsignor Giaquinta si spegne al Policlinico Gemelli il 15 giugno 1994».

«Ho conosciuto il fondatore quando avevo 17 anni – rievoca la postulatrice – e sono subito rimasta colpita non tanto dalla sua persona, quanto dalla forza del suo messaggio: tutti siamo chiamati a essere santi. Un messaggio che ha polarizzato la mia vita e che ha portato alla decisione di consacrarmi all’apostolato. La santità è amore, una stupenda storia d’amore, un’alleanza intessuta tra Dio e l’uomo e tra tutti gli uomini: all’infinito amore del Padre siamo chiamati a rispondere con un massimo di amore verso Dio e verso i fratelli».


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