Animazione Liturgia Domenica 18 Ottobre 2020

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (A) - I Settimana del Salterio - 94a Giornata Missionaria Mondiale “Eccomi, manda me”

Idea Luce
Chiamati a rispondere alle necessità dell’evangelizzazione.

Introduzione
La liturgia di questa XXIX domenica del Tempo Ordinario ci ricorda che la società civile non è qualcosa di estraneo al cristiano, ma è il luogo dove opera Dio e, per mezzo dei cristiani, può essere trasformata in modo che in essa tutti gli uomini possano vivere e realizzare la propria esistenza. Il tempo di crisi che stiamo vivendo è un’occasione da non perdere per tutti i cristiani, anche se “Siamo veramente spaventati, disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci fanno sperimentare la nostra fragilità umana; ma nello stesso tempo ci riconosciamo tutti partecipi di un forte desiderio di vita e di liberazione dal male. In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da sé stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione. La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé”. (dal Messaggio di Papa Francesco)

Liturgia della Parola
LETTURE: Is 45, 1.4-6;
Sal 65;
1Ts 1, 1-5b;
Mt 22, 15-21
Il popolo ebraico era stato deportato in Babilonia nel 587 dal re Nabucodonosor e lì era vissuto in esilio per 50 anni, adesso nel 538, con Ciro, ha il permesso di ritornare in Palestina e di ricostruire, non solo il tempio, ma anche una società regolata dalla Legge mosaica: da questo momento nasce il Giudaismo. Isaia ci informa che quello che le cronache di allora interpretano come un’abile mossa politica compiuta dal nuovo re di Persia è, in realtà, la realizzazione di un progetto divino che trasforma Ciro nel “messia”: il vocabolo tradotto “suo eletto” (45, 1) in ebraico è “suo unto”, ossia il messia. La lettura del Vangelo, a prima vista, può sembrare estranea a tale tema, ma a ben riflettere, una certa connessione si può cogliere.

Traccia di riflessione
Il popolo ebraico aveva sempre considerato la propria storia guidata da Dio e quando le cose andavano bene ritenevano che Dio fosse contento di loro, mentre pensavano che egli fosse adirato quando le cose andavano male. Il profeta ci porta a considerare le cose in modo meno semplice: Dio agisce e realizza i suoi progetti in modo del tutto inaspettato. Anche un re pagano, che non crede in Jahvè, può essere parte integrante del progetto divino. In questo senso, tutta la storia umana è una storia sacra. In tale prospettiva possiamo interpretare la domanda rivolta a Gesù se fosse giusto o no pagare le tasse all’imperatore romano. Gesù riconosce all’autorità civile il diritto di riscuotere le tasse, a cui corrisponde nel cittadino il dovere di pagarle. Una conferma in tal senso ci viene da un testo di Paolo: “Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite. Infatti non c’è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono attireranno su di sé la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver paura dell’autorità? Fa’ il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. Per questo infatti voi pagate anche le tasse: quelli che svolgono questo compito sono a servizio di Dio. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto. Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge” (Rm 13, 1-8). Da notare che quando Paolo scrive (58 d.C.) l’imperatore in carica è Nerone!

Preghiera dei fedeli
• Per la Chiesa, perché riscopra e proponga a ogni uomo la missione al cuore della fede cristiana, perché ogni angolo del mondo sia raggiunto dalla salvezza che viene da Cristo, preghiamo
• Perché ogni cristiano viva la propria vita come missione, risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio che possiamo percepire solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa, preghiamo
• Per i giovani, speranza della missione, perché trovino percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità e incontrino accompagnatori generosi e coerenti in questo loro cammino, preghiamo.

Dialogo eucaristico
Gesù Eucaristia, che con l’offerta del tuo Corpo e del tuo Sangue vieni a trasformare i nostri cuori e il cuore del mondo, noi ti rendiamo grazie. In questa Giornata Missionaria Mondiale desideriamo dilatare la nostra preghiera fino ai confini della terra, perché tutti possano incontrare Te, che sei Via, Verità e Vita. Ci affidiamo all’intercessione di tutti i Santi e in particolare di S. Giovanni Paolo II (nel giorno della memoria liturgica), che ha percorso le strade del mondo annunciando il tuo Vangelo di salvezza.

Idea guida
Siamo discepoli missionari in ogni circostanza.

Animazione liturgica preparata da
don Giovanni Deiana, biblista, e da
Roberta Fioravanti


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