Avvento 2018 – II settimana

Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre

9 dicembre
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! (Lc 3, 4-6).
Il credente non si limita ad attendere, ma gioisce nell’attesa, come per una persona cara, non vede l’ora che venga il momento dell’incontro: è Giovanni Battista che percorre il deserto in preda a un fuoco interiore che gli fa spianare le strade della salvezza; è Paolo che scrive ai fratelli di Filippi dalla sua prigione e il cui primo pensiero è sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia (Padri Silvestrini)
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. (Sal 125)

10 dicembre
Vedendo la loro fede, Gesù disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati» (Lc 5, 20)
Io sono certo che quando la nostra vita è guarita da Cristo, guarisce anche la vita degli altri. Possiamo guarire tutti nella misura in cui ci facciamo guarire dal Signore. C’è una cura che viene dal Cristo che è il vero medico delle anime, per tutti quelli che si sentono soli, oppressi e abbandonati. (don Oreste Benzi)
Io credo in Te, o Padre, Dio Amore che ci ami infinitamente e da ciascuno di noi vuoi una risposta massima di amore. Io ti ringrazio per il Figlio tuo Cristo Gesù, Verbo eterno incarnato fratello nostro che con la sua vita morte resurrezione ci ha non solo salvati ma fatti uomini nuovi. Donaci lo Spirito di amore che ci conduca a vivere il tuo messaggio, formi in noi il volto del Figlio tuo e ci dia la forza di ridire a tutti la tua proposta di santità. (Guglielmo Giaquinta)

11 dicembre
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio» (Is 4, 1-3)
“Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è finita”, Dio gli ha perdonato i suoi peccati perché ha intravisto in essi segni di pentimento. La gloria del Signore sta per rivelarsi nel deserto e manifestarsi sulle rive del Giordano dove, in mezzo alla folla di peccatori che si accalca sulle sue rive, Gesù si manifesta come ultima salvezza di Dio. (don Raffaello Ciccone)
Il Signore verrà, e tutti i santi con lui: in quel giorno splenderà una grande luce. (Antifona della Liturgia del giorno)

12 dicembre
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11, 28-30)
Gesù nella sua apertura confidenziale al Padre gli rende lode per il dono dell’umiltà, della mitezza e della semplicità. Gesù mostra il volto di un Dio che rifugge ogni sapienza umana, anzi come dirà poi Paolo, un Dio la cui sapienza non è di questo mondo, ma che coincide con ciò che il mondo definisce stoltezza. “Quando sono debole, è allora che sono forte”, dirà infatti l’apostolo, delineando che la vera forza di Dio risiede in tutto ciò che noi definiamo debolezza: “Ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini”. (P. Antonio Rungi)
Padre, che vivi nella eterna beatitudine, accogli un giorno anche noi perché possiamo lodarti e amarti con Cristo Gesù, lo Spirito divino e la madre nostra Maria. (Guglielmo Giaquinta)

13 dicembre
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. (Mt 11, 11)
Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere… Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri. Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore. (Papa Francesco – Messaggio Urbi et Orbi – Pasqua 2015)
Signore Gesù, santo di Dio che a tutti hai indicato come ideale di vita la perfezione del Padre, siamo dinanzi a te nel desiderio di attuare i tuoi insegnamenti e seguire il tuo esempio divino. Tu sai però quanto deboli siano le nostre forze e scarse le nostre capacità. Possiamo offrirti solo la nostra povera preghiera. Accettala tu come espressione di un cuore che ama. (Guglielmo Giaquinta)

14 dicembre
È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie. (Mt 11, 19)
In questo tempo di avvento prendiamo sul serio la proposta del Signore, sappiamo gioire di ciò che siamo e abbiamo e, soprattutto, dell’immensa fortuna del poter ascoltare e accogliere la Parola che il Signore ci dona. Solo un cuore che ancora si sa stupire può accogliere l’inaudita notizia di un Dio che diventa uomo. (don Paolo Curtaz)
Dio Amore, infiammaci di amore. (Guglielmo Giaquinta)

15 dicembre
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista. (Mt 17, 10-13)
Elia non è stato riconosciuto così come anche noi fatichiamo a riconoscere i profeti in mezzo a noi; forse perché non sono appariscenti e non sembrano così eccezionali, i profeti spesso sono ignorati oppure accolti con superficialità e scetticismo, come persone originali e poco significative. E così ci perdiamo la salvezza. Allora smettiamola di aspettarci segni prodigiosi e accogliamo ciò che già abbiamo: la parola di Dio, la predicazione della Chiesa, la vita sacramentale, la preghiera. (Padri Silvestrini)
Signore, donaci dei santi. Donaci degli uomini di Dio, degli uomini per cui Dio sia tutto. Donaci degli uomini pieni di amore per te, che non vivano se non per te. (Guglielmo Giaquinta)


sussidio preparato da Mariella e Giorgio Bersani

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