Cammino del mese – Seconda settimana

Questo itinerario può essere utilizzato in preparazione alla celebrazione della Giornata della Santificazione Universale o anche può essere proposto a chi vi partecipa come un sussidio che concretizza e accompagna la continuità dell’evento (mese della santità).


La santità è chiamata personale e universale. La santità non passa mai di moda perché è via, percorso, meta sognata da Dio per ogni uomo. La santità è Parola di Dio “sempre viva ed efficace”. La santità va vissuta e annunciata: Non pensiamo alle “folle” da convertire ma avviciniamo le persone (in famiglia, a lavoro, nei luoghi che frequentiamo) e diventiamo voce, testimonianza, e… UNO+UNO diventeremo popolo che accoglie la chiamata di Dio, si lascia coinvolgere dalla santità e contagia tutti perché è realtà amata, fatta propria, trasmessa nella semplicità e nella gioia, con la coerenza di una vita che abbraccia e segue il progetto del Padre rivelatoci da Gesù.

LA GIOIA DI APPARTENERE A CRISTO

Per il cristiano la santità si concretizza in una persona: Gesù Cristo*.

A coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. (1Cor 1, 2-3)

Il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito Santo» (Rm 14, 17), perché «all’amore di carità segue necessariamente la gioia. Poiché chi ama gode sempre dell’unione con l’amato […] Per cui alla carità segue la gioia». Abbiamo ricevuto la bellezza della sua Parola e la accogliamo «in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo» (1Ts 1, 6). Se lasciamo che il Signore ci faccia uscire dal nostro guscio e ci cambi la vita, allora potremo realizzare ciò che chiedeva san Paolo: «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4, 4). (Gaudete et exsultate, 122)

Se realmente crediamo in Cristo, se abbiamo trovato la nostra felicità in Lui dobbiamo emanare, ispirare gioia. Quante volte siamo tristi, abbattuti, pessimisti, non diamo serenità attorno a noi, non diamo gioia! Occorre avere la capacità di superare le piccole mille cose che a volte possono esserci nella vita di ciascuno per avere spazi più ampi, per dare quella gioia profonda che ci viene dal possesso di Cristo. Se tutti fossimo stati più seminatori di speranza e di gioia quante più persone ci sarebbero accostate a noi: avrebbero trovato ciò che esse cercano e cioè la felicità e la gioia*.

Chi si sente amato e accompagnato dal Signore non può non essere
nella gioia. Mettiamoci in cammino verso i fratelli diventando scintille
di gioia, di sorrisi, capaci di amicizia e condivisione.


Sussidio preparato da Maria Francesca Ragusa


* G. Giaquinta – La santità

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