Maria, madre della fraternità

Preghiera mariana

Guida. Nel mese di agosto ricorre la solennità di Maria Assunta in Cielo. Proponiamo, per questo mese, una preghiera mariana che ci aiuti a vivere questa festa con lo sguardo rivolto verso l’alto, lo stesso sguardo che aveva Maria quando era sulla terra, che dava sapore di cielo a tutte le occupazioni terrene. Guardiamo Maria, nostra madre, che nel corso della sua vita terrena è stata donna, sorella, madre, di ogni uomo e ogni donna. Da lei impariamo l’amore fraterno, gesti di accoglienza, di perdono, di vita ordinaria che, se orientata a Dio, diventa esperienza di santità.

Canto (durante il canto si porta davanti all’altare un’icona di Maria)

Breve momento di silenzio

Maria, Donna accogliente

I lett. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te. Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio… Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.                (Lc 1, 35; 38)

II lett. Accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio. Quella ospitalità fondamentale la dice lunga sullo stile di Maria, delle cui mille altre accoglienze il Vangelo non parla, ma che non ci è difficile intuire. Nessuno fu mai respinto da lei. E tutti trovarono riparo sotto la sua ombra.                        Don Tonino Bello

Ass. Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell’intimo del cuore. A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine. Santa Maria, donna accogliente, rendici capaci di gesti ospitali verso i fratelli.                             Don Tonino Bello

Silenzio e canto


Maria, Donna del primo passo

I lett. In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. (Lc 1, 39-41)

II lett. La risolutezza di Maria. È lei che decide di muoversi per prima: non viene sollecitata da nessuno. È lei che s’inventa questo viaggio: non riceve suggerimenti dall’esterno. È lei che si risolve a fare il primo passo: non attende che siano gli altri a prendere l’iniziativa. Don Tonino Bello

Ass. Santa Maria, donna del primo passo, donaci, ti preghiamo, la forza di partire per primi ogni volta che c’è da dare il perdono. Rendici, come te, esperti del primo passo. Non farci rimandare a domani un incontro di pace che possiamo concludere oggi. Brucia le nostre indecisioni. E aiutaci perché nessuno di noi faccia stare il fratello sulla brace, ripetendo con disprezzo: tocca a lui muoversi per primo!         Don Tonino Bello

Silenzio e canto


Maria, Donna di parte

I lett. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. (Lc 1, 49-53)

II lett. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione, cioè. Dalla parte dei poveri, naturalmente… Si è messa dalla parte dei vinti, ha deciso di giocare con la squadra che perde… Ha esaltato, così, la misericordia di Dio.        Don Tonino Bello

Sol. Santa Maria, donna di parte … tu ti sei fidata di Dio e, come lui, hai scommesso tutto sui poveri, affiancandoti a loro e facendo della povertà l’indicatore più chiaro del tuo abbandono totale in Lui, il quale “ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti; ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti; ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono”. (…) Ass. Liberaci dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie. Ma donaci la tolleranza. Che è un’attitudine sperimentabile solo se si sta dalla parte dove ti sei messa tu.     Don Tonino Bello

Silenzio e canto


Maria, Donna feriale

I lett. Al quarto paragrafo del decreto sull’apostolato dei laici c’è scritto testualmente: «Maria viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro». Intanto, «Maria viveva sulla terra». Non sulle nuvole. I suoi pensieri non erano campati in aria. I suoi gesti avevano come soggiorno obbligato i perimetri delle cose concrete. (…) Ma c’è di più: «viveva una vita comune a tutti». Simile, cioè, alla vita della vicina di casa.     Don Tonino Bello

II lett. Santa Maria, donna feriale, insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza… E torna a camminare discretamente con noi, o creatura innamorata della normalità, che prima di essere incoronata regina del cielo, hai ingoiato la polvere della nostra povera terra.    Don Tonino Bello

Insieme: Maria, donaci gli occhi tuoi, il cuore per amare e volontà di agire per i nostri fratelli. Vogliamo come te essere santi ed irradiare attorno l’amore del divino. Amen     (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)

Silenzio e canto


Maria, Madre nostra

I lett. In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».    (Lc 11, 27-28)

II lett. Maria è madre nostra, e tutto quello che ha ricevuto lo ha ricevuto in funzione della sua maternità divina ed anche umana nei nostri confronti… Maria è nostra mediatrice, tipo e anticipazione per noi di ciò che faremo nella eternità. Anche noi, quando saremo nella eternità, avremo una capacità di mediazione nei confronti dei fratelli e quindi accanto a Lei potremo mediare per il Corpo Mistico. La figura della Madonna diventa in tal modo figura profondamente umana, non distaccata da noi: è la nostra mamma. Di qui la sua tenerezza verso di noi e la tenerezza che noi dobbiamo nutrire verso di Lei.  (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)

Insieme: A te noi ci rivolgiamo, santa Maria, madre di noi che ancora non siamo santi. Perché tu ci doni l’amore del tuo Figlio, la gioia dello Spirito, l’anelito alla perfezione del Padre e la speranza di raggiungerti anche noi nella patria dei santi. E così sia.    (Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)


Canto

O Cuore Immacolato di Maria,
vivo modello di ogni santità,
dona tu la fiducia di diventare santi.

Sussidio preparato da Vittoria Terenzi


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