1 novembre 2017

Solennità di Tutti i Santi (P) - Giornata della Santificazione Universale

Idea luce

Mistica della fraternità: pienezza dell’uomo.

Introduzione

Oggi la Chiesa celebra la Giornata della Santificazione Universale, ideata e promossa fin dal 1957 dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.

“Tutti santi tutti fratelli” è il carisma e l’ideale di vita e apostolico della famiglia spirituale da lui fondata, il Movimento Pro Sanctitate, che in questa ricorrenza propone una riflessione sul tema Mistica della fraternità: pienezza dell’uomo per ricordare che si diventa santi insieme, in un cammino personale e comunitario, che coinvolge tutte le dimensioni della persona, chiamata ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le sue forze. La santità e la fraternità sono anche doni da impetrare nella preghiera, che eleviamo per l’intera umanità.

Atto penitenziale

In questa solenne celebrazione proponiamo di sostituire l’atto penitenziale con il rito di aspersione, in ricordo del Battesimo, principio del nostro cammino personale di santità.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Ap 7, 2-4. 9-14;

Sal 23;

1Gv 3, 1-3;

Mt 5, 1-12

La santità non è un ideale ambito e in pratica è considerato qualcosa di strano e anche un po’ fuori del normale. Eppure in questa Solennità di tutti i Santi, i predicatori spiegano che il Concilio Vaticano II ha richiamato i battezzati a considerare la santità come una vocazione di tutti i cristiani e che ognuno di noi per il battesimo deve vivere da santo. Ma come capita spesso, la nostra mentalità non si forma sui banchi di chiesa! Rimettiamoci alla scuola della Parola, che rinnova la nostra chiamata alla santità.

Traccia di riflessione

Nell’Antico Testamento e precisamente nel libro del Levitico i capitoli 17-26 sono chiamati “Codice di

Santità” e non sono destinati, come qualcuno potrebbe pensare, ai sacerdoti del tempio di Gerusalemme, ma proprio a tutto il popolo ebraico. Nel capitolo 19,1- 2 si legge: “Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e di’ loro: siate santi perché io il Signore Dio vostro sono santo!». La santità, quindi, non è un ideale riservato a pochi, ma “a tutta la comunità”. Segue una serie di indicazioni pratiche sul modo di vivere la santità ed è significativo che la prima consista nell’onorare “la madre e il padre” (versetto 3). Più avanti, ai versetti 9-10, sempre per vivere da santi, è necessario prestare attenzione a chi si trova nel bisogno: quando si miete il grano o si vendemmia, una parte del raccolto deve essere lasciato per «il povero e per l’immigrato». Il resto del capitolo contiene altre indicazioni sul modo di vivere “da santi”: non rubare, non giurare il falso, non opprimere il debole, dare il salario all’operaio, non trattare male chi ha difetti fisici, come il sordo e il cieco! E infine, quasi come sintesi di tutto, «amerai il prossimo tuo come te stesso». Ecco la strada segnata dal “Codice di Santità”! Come si vede la santità è un ideale concreto e alla portata di tutti! Voi direte: “Ma questo è l’Antico Testamento che è stato superato dal Nuovo”. Su questo punto Gesù ha confermato in pieno l’insegnamento dell’Antico.

Preghiera dei fedeli

  • Per ogni uomo, chiamato da Dio alla santità, perché scopra la bellezza e la novità di vita di questa vocazione, che realizza pienamente l’esistenza di ciascuno di noi, preghiamo.
  • Per noi qui riuniti, perché nella comune vocazione alla santità ci riconosciamo fratelli di tutti e ci apriamo all’incontro profondo e autentico con quanti il Signore mette sul nostro cammino, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Preghiera per la santificazione universale a pag. 51

Idea guida

Rinnoviamo lo stile della nostra fraternità e non fermiamoci ai primi gradini dell’amore.

 

Animazione liturgica a cura di don Giovanni Deiana, biblista, e Roberta Fioravanti

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