6 novembre 2016

Domenica XXXII del Tempo Ordinario - C - IV Settimana del Salterio

Idea luce

Figli di Dio.

Introduzione

Il messaggio liturgico di questa domenica continua il tema affrontato nei primi due giorni del mese di Novembre. Che cosa avviene dopo la morte? Quelli che nel corso della propria esistenza si sono sforzati di “essere perfetti come il Padre vostro celeste” (Mt 5,48) saranno simili a Dio e lo vedranno “faccia a faccia!” (1 Cor 13, 12; 1 Gv 3, 2). Essi “sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio” (Lc 20, 37). Il fedele dopo la morte subirà un processo di trasformazione in forza del quale la vita umana, precaria e di breve durata, viene agganciata all’eternità divina. Vivrà da figlio di Dio.

Liturgia della Parola

LETTURE:

2Mac 7, 1-2. 9-14;

Sal 16;

2Ts 2, 16-3, 5;

Lc 20, 27-38

Siamo chiamati a vivere nella prospettiva di un ritorno alla casa del Padre, il quale darà al fedele che ha speso la propria esistenza sforzandosi di realizzare il progetto di Dio la piena realizzazione della persona associandolo alla sua stessa vita. Dio è capace di trasformare la sconfitta in una vittoria, ad imitazione di Gesù il quale, proprio quando è stato appeso ad una croce dai suoi nemici, ha vinto non solo i suoi crocifissori ma la stessa morte (1Cor 15, 54-56).

Ascoltiamo la Parola.

Traccia di riflessione

Gesù nel brano di Luca è chiamato a rendere posizione su un dibattito che divideva i due gruppi religiosi più importanti del suo tempo: i Farisei e i Sadducei. Uno dei punti più dibattuti fra di loro riguardava proprio la resurrezione. Alcuni Sadducei cercarono di mettere in difficoltà Gesù prospettandogli il caso di una donna, la  quale era stata moglie di sette fratelli: essendo stata moglie dei sette fratelli, a chi sarà assegnata come moglie dopo la morte? Gesù si schiera decisamente con i Farisei: la resurrezione è fondata sul testo della Legge. E Gesù apre il fedele ad una prospettiva nuova. Chi in questa vita ha vissuto sforzandosi di regolare la propria condotta non su quella di chi ci sta attorno, ma prendendo a modello il Padre celeste, verrà associato alla vita comunitaria della Trinità. Questo concetto, espresso dal testo di Luca, è completato dalla prima lettura: sette fratelli nonostante le promesse di avere una vita felice se rinunciano alla loro fede, affrontano le torture e infine la morte sicuri che l’esistenza umana non finisce su questa terra, e sono incoraggiati dalla madre: “per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita”. Quante madri, quante donne maestre di fede!

Preghiera dei fedeli

  • Per le donne, le mamme, le insegnanti, le catechiste, perché vivano consapevolmente la loro vocazione e missione, guardando a Maria madre di Gesù e di ciascuno di noi, preghiamo.
  • Per tutti noi, perché l’attesa di Gesù ci renda vigilanti e operosi nel bene, per fare del mondo una casa vivibile per ogni uomo e ogni donna, nella fraternità che nasce dal nostro essere figli dell’unico Padre, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

O Gesù Eucaristia, ti ringraziamo, perché anche oggi vieni in noi a nutrire di carità operosa la nostra attesa. Ci hai chiamati a vivere da figli del Padre e ti sei fatto Fratello e Maestro: grazie! Grazie per tutte le donne che hai posto sul nostro cammino e ci hanno offerto il loro cuore di madri! Sulle tue orme siamo certi di fare ciò che piace al Padre, ciò che ci rende felici insieme. Grazie perché unisci la nostra vita alla tua e rendi le nostre famiglie e le nostre comunità immagine viva della Trinità. Grazie!

Idea guida

Testimoniamo con gioia il nostro essere figli del Padre e fratelli di ogni uomo, nessuno escluso!

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