Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

gennaio 2016

Ogni anno la Chiesa propone la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio.

Quest’anno il tema tratto dalla prima lettera di Pietro (2, 9) è: Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio.

 

In modo particolare quest’anno è stato chiesto a rappresentanti di vari progetti ecumenici in Lettonia di riflettere su un tema specifico richiesto e di portare la loro esperienza di lavoro insieme. Le loro riflessioni costituiscono la base del materiale offerto per ciascuno degli Otto giorni della Settimana di preghiera. Ci è particolarmente gradito che di questo gruppo di lavoro ha fatto parte Rita Refalo, oblata apostolica Pro Sanctitate in Lettonia.

 

Il fonte battesimale più antico che si trova in Lettonia risale al tempo di san Meinardo, il grande missionario evangelizzatore di questa nazione. Originariamente era situato nella cattedrale di Ikškile, oggi si trova nella Cattedrale luterana di Riga, la capitale del Paese. La posizione del fonte battesimale, così vicina all’adornato pulpito della cattedrale, esprime chiaramente sia la relazione fra il Battesimo e l’annuncio, che la chiamata, comune a tutti i battezzati, di “annunziare le opere meravigliose” del Signore. Questo appello costituisce il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2016. Ispirati dal brano della Prima Lettera di Pietro, i membri delle varie chiese cristiane lettoni hanno preparato i testi per la Settimana.

http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/weeks-prayer-doc/rc_pc_chrstuni_doc_20150526_week-prayer-2016_it.html

LETTURE BIBLICHE E COMMENTO PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA

Del testo proposto dal Sito Vaticano abbiamo tratto per esigenze editoriali il testo evangelico proposto, parte del commento e delle domande di riflessione.

I GIORNO Lasciamo rotolare via la pietra

Matteo 28, 1-10 Non è qui, perché è risuscitato, proprio come aveva detto

Questa è l’opera meravigliosa del Signore: il suo amore, che scuote la terra, che fa rotolare via le pietre, che ci libera e che ci dona l’alba di un nuovo giorno. Qui, in questa nuova aurora siamo riuniti con i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono stati, come noi, anch’essi imprigionati e sofferenti. E come Maria Maddalena, noi dobbiamo “andare presto” a partire da questo grande momento di gioia, a dire agli altri che cosa ha compiuto il Signore.

Quali sono gli eventi e le situazioni della nostra vita, le circostanze che ci rendono prigionieri nella tomba – cioè nella tristezza, nel dolore, nelle preoccupazioni, nell’ansietà e nella disperazione? Che cosa ci trattiene dall’accettare la promessa e la gioia della resurrezione di Cristo?

II GIORNO Chiamati ad essere messaggeri di speranza

Giovanni 15, 9-12 Vi ho detto questo, perché la mia gioia sia anche la vostra, e la vostra gioia sia perfetta

Nel Vangelo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi: rimanete nel mio amore!”. È in questo modo che scopriamo la sua gioia in noi così che la nostra gioia sia perfetta. Questa gioia e questo amore vicendevoli sono al cuore della nostra preghiera per l’unità. Come dice il salmista: “Guarda come è bello e piacevole che i fratelli vivano insieme!”.

Che cosa affievolisce la gioia nel mondo e nelle chiese? Che cosa possiamo ricevere dagli altri cristiani, cosicché la gioia di Gesù sia in noi e ci renda testimoni dell’Evangelo?

III GIORNO La testimonianza della comunione

Giovanni 17, 20-23 Così potranno essere perfetti nell’unità, e il mondo potrà capire che tu mi hai mandato La divisione fra i cristiani è un ostacolo all’evangelizzazione. La notte prima della sua morte, Gesù ha pregato per l’unità e l’amore tra di noi. Oggi, leviamo le mani al cielo e preghiamo con Gesù per l’unità tra i cristiani. Preghiamo che lo Spirito Santo guidi tutti noi in questo cammino di unità.

Che cosa può fare, ciascuno di noi, per diminuire la divisione fra i cristiani?

IV GIORNO Un popolo sacerdotale chiamato a proclamare il Vangelo

Matteo 13, 3-9 Ma alcuni semi caddero in un terreno buono e diedero un frutto abbondante: cento o sessanta o trenta volte di più

Nel mondo di oggi, più che mai, fiumi di parole inondano le nostre case: non più solo dalle nostre conversazioni, ma dalla televisione, dalla radio, e ora anche dai social media. Ma noi abbiamo ascoltato una Parola salvifica che ci è stata lanciata come un salvagente. Ci chiama alla comunione e ci conduce all’unità con coloro che, come noi, l’hanno udita. Un tempo non eravamo popolo, ma ora siamo il popolo di Dio.

Chi ascolta da noi una parola che dà vita?

V GIORNO La comunione degli apostoli

Giovanni 13, 34-35 Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri

Il comandamento di Gesù di amarci l’un l’altro non è teorico. La comunione di amore reciproco diviene concreta quando ci raduniamo insieme intenzionalmente quali discepoli di Cristo, per condividere la comunione e la preghiera nella potenza dello Spirito. A volte l’ecumenismo può sembrare molto complicato. Eppure, anche la comunione gioiosa, un pasto condiviso, una comune preghiera e un’azione di lode sono modi di vivere la semplicità apostolica. In questo obbediamo al comandamento di amarci gli uni gli altri, e di proclamare il nostro Amen alla preghiera di Cristo per l’unità.

Qual è la nostra esperienza nell’incontro vicendevole come fratelli e sorelle in Cristo, nella comunione cristiana, nella condivisione dei pasti e nella preghiera comune?

VI GIORNO Ascolta questo sogno

Giovanni 21, 25 Io penso che neanche il mondo intero potrebbe contenerli

Abbiamo scritto tanti testi ecumenici, ma la visione dell’unità della Chiesa non viene soltanto registrata nei testi di accordo, per quanto importanti essi siano. L’unità che Dio desidera per noi, la visione che ci pone davanti, supera di molto quanto può essere espresso in parole o contenuto in libri. La visione deve prendere corpo nella nostra vita, nella preghiera e nella missione che condividiamo con i nostri fratelli e le nostre sorelle. Più di ogni altra cosa, si esprime nell’amore che ci dimostriamo reciprocamente.

Che cosa significa porre i nostri sogni per l’unità dei cristiani ai piedi della croce di Cristo?

In quale modo la visione di unità del Signore chiama oggi le chiese al rinnovamento e al cambiamento?

VII GIORNO Ospitalità per la preghiera

Giovanni 4, 4-14 L’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna

Durante la Settimana di preghiera le nostre chiese e le nostre cappelle diventano luoghi sicuri, di riposo e di refrigerio per il popolo che si raduna in preghiera. La sfida che proviene da questa Settimana è di creare sempre più luoghi e tempi privilegiati di preghiera, perché mentre preghiamo insieme, diventiamo un solo popolo.

Vi è un luogo, nel nostro quartiere, dove i cristiani di diverse tradizioni possono radunarsi e pregare insieme? E se non c’è, come possiamo crearlo?

VIII GIORNO Cuori che ardono per l’unità

Luca 24, 13-36 […] spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano.

Cominciò dai Libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti I discepoli delusi che lasciano Gerusalemme per Emmaus hanno perso la loro speranza che Gesù fosse il Messia e si incamminano fuori dalla comunità. È un viaggio di separazione e di isolamento. Per contrasto, il loro ritorno a Gerusalemme è pieno di speranza, con un messaggio evangelico sulle loro labbra. La vera evangelizzazione è come un viaggio da Emmaus a Gerusalemme, un viaggio dall’isolamento all’unità.

Quali sono i doni (iniziative, metodi e programmi) che possiamo ricevere dalle altre comunità cristiane?

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