5 ottobre 2014

XXVII Domenica del Tempo Ordinario - A - III Settimana del Salterio

Idea luce

Siamo la vigna amata e prediletta dal Signore.

Introduzione

Attorno a questo altare siamo chiamati a riscoprirci oggi la vigna amata e prediletta dal Signore. Forte risuona l’invito a rispondere alla nostra chiamata e a non tradire il progetto di amore che Dio ha per ciascuno dei suoi figli. Gesù, che si offre a noi come Pane di Vita e Parola di Salvezza, si fa compagno del nostro cammino e pietra su cui costruire la nostra esistenza. Mentre eleviamo al Padre la nostra preghiera, vogliamo fare della celebrazione eucaristica il punto di ripartenza per una vita che sia costante ricerca e accoglienza della sua volontà.

Liturgia della Parola

LETTURE: Is 5, 1-7;

Sal 79;

Fil 4, 6-9;

Mt 21, 33-43

 

La Liturgia della Parola odierna ha toni all’apparenza duri: la storia di una vigna, che non produce frutti e quindi è destinata alla morte, ma il Signore, Padre sollecito verso i suoi figli, vuole ricordare che la storia della salvezza si basa su un progetto d’amore. Nessuno si ritenga al riparo da questo forte richiamo alla conversione, sapendo che solo Cristo è la pietra su cui fondare una vita santa. Ascoltiamo la Parola che realizza ciò che annuncia.

 

Traccia di riflessione

La Liturgia della Parola di questa domenica è caratterizzata dal simbolismo della vigna: nella pagina veterotestamentaria, tratta dal profeta Isaia, troviamo il “cantico d’amore per la vigna del diletto” ma le molteplici attenzioni – segno di elezione e grazia da parte di Dio – vengono ricambiate da infedeltà e “spargimento di sangue”, elementi che ritroviamo nel Vangelo ad opera di contadini infidi, che ricevono da un ricco signore la custodia e la cura dei propri possedimenti. Siamo di fronte all’invettiva di Gesù nei confronti dei capi dei sacerdoti e anziani del popolo che, non rendendosi conto del progetto divino di cui sono “strumenti eletti”, si accaniscono tanto sui “servi” quanto sul “figlio del padrone” esercitando un potere che sempre meno ha le dimensioni del servizio. Una comunità che non pone nel servizio il proprio “potere” è destinata a restare sterile e come tale destinata alla morte; ecco allora la presa di coscienza di chi – con le parole del salmo responsoriale – emette la professione di fede in Dio e manifesta l’impegno a “non più allontanarsi e invocare il nome del Signore” obbligandosi – con le parole della seconda lettura – a compiere sempre e solo ciò che è lodevole.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, vigna amata dal Signore, perché sia docile agli inviti di Dio e produca frutti di fraternità e santità, preghiamo.

• Per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, perché siano consapevoli di aver ricevuto il dono e la responsabilità di curare il popolo di Dio secondo il progetto di amore del Padre, preghiamo.

• Per i governanti e per quelli che hanno responsabilità civili e sociali, perché promuovano a favore delle persone loro affidate condizioni di vita dignitose, secondo uno stile di servizio, preghiamo.

• Per tutti coloro che fanno l’esperienza del peccato, perché con la luce dello Spirito e la sollecitudine dei fratelli sappiano tornare al Padre misericordioso, impegnandosi a fare di Gesù il fondamento della loro vita, preghiamo.

• Per tutti noi, perché la comunione al Corpo e Sangue di Cristo ci dia nuovo slancio per rispondere con generosità alla chiamata del Signore e per vivere in maniera degna di lode, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

O Gesù Eucaristia, ci hai invitato alla tua mensa e ti sei donato a noi nel Pane di Vita. Ti vogliamo ringraziare, promettendoti di accogliere la tua presenza santificante in noi, permettendoti di invadere la nostra esistenza con il tuo amore. Tu sei il fondamento su cui vogliamo costruire la nostra vita e su cui vogliamo modellare le nostre azioni e le nostre relazioni personali, familiari e sociali, perché il mondo sappia quanto Tu ci ami.

Idea guida

Condividiamo con i fratelli i frutti del nostro incontro con il Signore.

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