18 maggio 2014

V Domenica di Pasqua - A - I Settimana del Salterio

Idea luce

Siamo una Chiesa viva.

Introduzione

La liturgia di questa V domenica di Pasqua ci ricorda che siamo una Chiesa viva, che la Chiesa è un edificio spirituale costruito da pietre vive, è un progetto del Padre a cui aderiamo con la nostra vita. Questo ci dà un senso di sicurezza, perché sappiamo che in un edificio ogni pietra è unita saldamente all’altra, quindi nella Chiesa non siamo mai soli: è Cristo, pietra angolare, il garante di questa comunione tra di noi e con il Padre. Facciamone esperienza in questa celebrazione eucaristica.

Liturgia della Parola

LETTURE: At 6, 1-7;

Sal 32;

1Pt 2, 4-9;

Gv 14, 1-12

 

La Parola, che ascolteremo oggi, ci richiama alla lode e alla gratitudine: siamo famiglia dei figli di Dio, edificio spirituale chiamato a vivere in comunione; possiamo contemplare, attraverso Cristo, il volto del Padre. Disponiamo il cuore all’ascolto della Buona Notizia che ci viene annunciata.

 

Traccia di riflessione

“La Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto.” (DV 2). In queste parole, tratte dal magistero della Chiesa, possiamo trovare la sintesi della liturgia della Parola di questa domenica: nella pagina evangelica, infatti, Filippo chiede a Gesù di vedere il Padre e nella prima lettura la comunità apostolica ne rende presente il volto, con l’istituzione dei “diaconi”, attraverso la premura nei confronti delle vedove. Tanto la Parola annunciata che la Carità incarnata rendono presente come la Chiesa sia “volto del Padre” in quanto è nel servizio al prossimo che la Parola resta “viva”. Un ulteriore aspetto significativo possiamo evincerlo dalla seconda lettura – tratta dalla prima lettera dell’apostolo Pietro – ove possiamo riscoprirci “pietre vive” che, nella diversità di carismi e ministeri, vengono impiegate per la costruzione di un edificio spirituale nel quale proclamare le “mirabilia Dei”; che senso avrebbe, in quest’ottica, una “bella chiesa di pietre” se essa non fosse “edificio spirituale” costruito sul fondamento di Cristo?

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, chiamata ad annunciare il Vangelo con la testimonianza della parola e le opere della carità, perché la preghiera vicendevole sia la forza che la unisce e la tiene salda, preghiamo.

• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi, perché fedeli al loro ministero servano il popolo di Dio e tutti gli uomini con devozione e con amore, preghiamo.

• Per i governanti delle nazioni, perché sappiano credere più alla ragionevolezza del dialogo che all’esercizio egoistico del potere, preghiamo.

• Per quanti soffrono nel corpo e nello spirito, perché sappiano volgere lo sguardo a Cristo, che li guida sulla strada della sofferenza offerta ogni giorno per la santificazione di tutti, preghiamo.

• Per noi e per le nostre famiglie, perché sappiamo fare della nostra esistenza un inno di lode e di ringraziamento al Signore, che è la Vita della nostra vita, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Gesù Eucaristia, pietra angolare dell’edificio spirituale, ti ringraziamo. Tu ci chiami all’amore vicendevole. Ci chiedi di vivere la vita di ogni giorno, diventando pietre vive, impegnate attivamente nella carità, nel dono di noi stessi. Ti ringraziamo, perché Tu stesso ci dai l’esempio e la forza. Ti ringraziamo, perché ci mandi ai fratelli a donare il perdono, ad accogliere chi è solo. Ti ringraziamo, perché oggi metti nel nostro cuore il desiderio di diventare tuoi strumenti.

Idea guida

Costruiamo comunione nella vita quotidiana e testimoniamola con la gioia

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