FIGLI AMATI DAL PADRE

Adorazione eucaristica - gennaio 2012

Canto

1 lett Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio….
Io gli insegnavo a camminare tenendolo per mano. Io li traevo con legami
di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. (Osea 11, 1-2a. 3-4)
Guida Come figli AMATI dal Padre lasciamoci prendere per mano, abbandoniamoci
al suo amore misericordioso, alziamo lo sguardo a Colui
che ci ha creati e ci ha donato il tesoro più grande: Gesù. È da Lui, il Figlio
prediletto, che impariamo a pregare il Padre, certi che il suo amore non
ci deluderà mai.
Cel Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Ass Amen.
Cel Dio Amore che hai voluto l’uomo a tua immagine e somiglianza
Ass aiutaci a divenire degni figli tuoi.
Cel Gesù, Verbo eterno del Padre, che nato dalla Vergine Maria per nostro
amore hai scelto la povertà della natura umana
Ass rendici miti e umili di cuore.
Cel Spirito divino, tu che sei l’espressione dell’amore missionario del Padre
alla ricerca dei suoi figli
Ass concedici fuoco d’amore, forza nelle difficoltà e generosa donazione
ai fratelli.(G. Giaquinta)
Cel Preghiamo. Padre Santo, che teneramente ci chiami ad essere tuoi figli,
guarda con misericordia la nostra povertà di cuore, donaci di saperti
amare veramente, nella vita di ogni giorno, così che la nostra
esistenza si trasformi in un palpito di amore verso di Te e il Figlio tuo
Cristo Gesù. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito
Santo per tutti i secoli dei secoli.
Ass Amen.
Canto di esposizione e silenzio di adorazione
Dalla preghiera di Gesù… la nostra preghiera
Guida Conoscere l’amore del Padre, viverlo, sperimentarlo, sentirne il palpito,
costituisce il cuore della vita cristiana. Ciò è reso possibile dalla preghiera
che sgorga dall’animo di colui che vive la dimensione filiale in sintonia
con lo Spirito del Cristo, colui che per natura benedice e glorifica
il Padre in tutta la sua esistenza. Impariamo da Gesù, mite e umile di cuore,
poniamoci in un atteggiamento di fiducioso abbandono, nella certezza
di essere amati dal Padre, in modo singolare e tenerissimo, di essere da
lui perdonati, risanati, liberati, accolti tra le sue braccia, guidati dalla sua
sapienza e irrorati dalla sua grazia.
1 lett dal Vangelo di Luca (10, 21-22)
2 lett Comprendere quale posto il Padre ha nella vita di Gesù, comporta una conseguenza:
lo stesso posto Egli deve avere nella nostra vita. Come Gesù ha amato il
Padre, così noi dobbiamo amarlo. D’altra parte come il Padre ha amato Gesù, così
noi dobbiamo sentirci amati dal Padre. Se riuscissimo a sviluppare tutto questo in
noi, la nostra vita spirituale realmente cambierebbe, il Padre entrerebbe totalmente
nella nostra vita la quale, come sappiamo, è inserita, scolpita, radicata nel suo
cuore.
Dobbiamo far diventare la realtà del Padre una dimensione profonda nel nostro
cuore, sempre! Quella del Padre che ci ama, che ci segue momento per momento è
la realtà più grande che Gesù poteva rivelarci.
Il Padre ha però rapporto non solo con me, ma con quanti sono accanto a me; di
qui il senso di rispetto, di amore, quasi di venerazione che dobbiamo avere per gli
altri. Quando manchiamo di carità, manchiamo di rispetto e di delicatezza nei confronti
dei figli di Dio. Allora si comprende meglio perché tante volte nella Scrittura
questo rapporto di amore viene sottolineato: siamo figli di Dio e il Padre ci ama
tutti! (G. Giaquinta, Il volto del Padre)
Guida Certi della presenza di Dio nella nostra vita e confortati dall’amore
di Gesù presente in mezzo a noi, preghiamo a cori alterni il Salmo
139, per dare lode alla onnipotenza di Dio, alla sua presenza
nel mondo, alla sua provvidenza verso il creato e al suo agire per
la vita dell’uomo.
1° Coro Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
2° Coro La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile.
1°Coro Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
2°Coro Se dico: “Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte”,
nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Canto e silenzio di adorazione
Per la riflessione personale
La preghiera, per essere fruttuosa, deve venire dal cuore e deve essere
capace di toccare il cuore di Dio. Guardate come Gesù insegnò ai
discepoli a pregare. Chiamate Dio vostro Padre, lodate e glorificate
il suo nome, fate la sua volontà come fanno i santi in paradiso. Chiedete
il pane quotidiano, spirituale e terreno. Domandate perdono dei

vostri peccati e d’essere capaci di perdonare glia altri. E chiedete la grazia

di essere liberati dal male che è in noi e attorno a noi. La preghiera
passa nel cuore, non nella testa. Pregate con semplicità, come fanno
i bambini, con il desiderio di amare molto soprattutto chi non è amato.
In certi momenti può nascere la voglia di sfogarsi, di discutere, di
protestare, di chiedere di ringraziare o semplicemente di fare silenzio.
Se è fatto davanti a Dio può diventare preghiera.
Pregate insieme. Perché no? È normale mangiare, lavorare, divertirsi
insieme. Ci si vergogna a pregare insieme ai genitori o fratelli, alla sposa
o allo sposo. Eppure sarebbe bello ringraziare prima e dopo pranzo,
a chiusura della giornata, sacrificando cinque minuti della tv, sarebbe
più famiglia. (Madre Teresa di Calcutta)
Vi invito insieme con tutta la Chiesa a rivolgervi verso Dio Padre e
ad ascoltare con gratitudine e meraviglia la sorprendente rivelazione
di Gesù: “Il Padre vi ama” (Gv 16, 27). Accogliete l’amore che Dio
per primo vi dona (1 Gv 4, 9). Rimanete ancorati a questa certezza,
la sola capace di dare senso, forza e gioia alla vita: non si allontanerà
mai da voi il suo amore, non verrà mai meno la sua alleanza di pace
con voi (Is 54,10).
“Il Padre vi ama” da sempre e per sempre: questa è la novità inaudita,
il semplicissimo e sconvolgente annuncio del quale la Chiesa è debitrice
all’uomo. Se anche il Figlio ci avesse detto questa sola parola,
sarebbe sufficiente. “Quale grande amore ci ha dato il Padre per
essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente” (1Gv 3,1). Non siamo
orfani, l’amore è possibile. Perché, lo sapete, non si è capaci di
amare se non si è amati.
Quando ha scoperto e gustato il Dio della Misericordia e del perdono,
l’essere umano non può vivere altrimenti che convertendosi continuamente
a Lui. (Messaggio del Papa per la XIV Giornata Mondiale dei Giovani)

Guida Con lo sguardo fisso su Gesù e certi dell’amore che il Padre ha verso i suoi figli preghiamo alternandoci tra solista e assemblea.

Sol Abbà, Padre, donaci di saperti amare con la tenerezza con cui ti amava e ti invocava tuo Figlio

Ass noi ti preghiamo

Sol Padre, facci comprendere almeno una scintilla di quell’amore che tua figlia Maria aveva per Te.

Ass noi ti ringraziamo

Sol Padre, che hai contato i capelli del nostro capo, insegnaci a contare sul tuo aiuto.

Ass noi confidiamo in Te

Sol Padre, che a chi ti chiede dai sempre in abbondanza, concedi una fiducia piena nel tuo amore.

Ass noi ti benediciamo

Sol Padre, che sei provvidenza anche per gli uccelli del cielo e i fiori dei campi, non distaccarti mai dal nostro fianco.

Ass noi speriamo in Te

Sol Padre, invocato da Gesù nell’Orto e sulla Croce, sii la nostra forza nell’ora del dolore.

Ass noi cerchiamo il tuo volto

Sol Padre, lascia che ti invochiamo con la preghiera insegnataci dal Tuo Figlio Gesù:

Insieme Padre nostro…

(G. Giaquinta, Abbà Padre, Preghiere)

Benedizione eucaristica e canto

O Cuore Immacolato di Maria, vivo modello di ogni santità, dona tu la fiducia di diventare santi.

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