Una continua “presentazione”

Per un Natale di speranza, di preghiera, di fraternità, di amore.

La solennità di Tutti i Santi apre il cuore alla prospettiva del Cielo, un Paradiso che inizia nell’oggi della vita, una felicità che ci è donata fin d’ora mentre ancora siamo attraversati dal limite e dalle prove. Può apparire strano questo squarcio di luce in un momento in cui la società tutta sembra dimorare nella confusione, è insolito questo senso di radicalità, intesa anche come solidità, in questa stagione del provvisorio, di precarietà, di insicurezza. Eppure la santità di Dio si riflette radiosa nel volto dei santi che ci sono donati, come persone che ci hanno preceduto ma anche come fratelli e sorelle che ci vivono accanto, impregnati di Vangelo. I giorni si succedono, quasi in una lunga “presentazione a Dio”, eco della Presentazione di Gesù e – nel mese di novembre, il 21 – nella memoria della Presentazione della Vergine Maria, la Tutta Santa. La Chiesa con questa festa desidera sottolineare il tempo del silenzio che ha caratterizzato il primo periodo della vita di Maria, in preparazione alla sua missione di Madre del Redentore.
La Giornata Pro Orantibus, dedicata alla vita contemplativa, è collocata proprio in questa memoria e noi la evidenziamo quest’anno in modo speciale, in sintonia con il tema della Giornata della Santificazione Universale e di tutto l’anno “Pregare perché?”. Le comunità contemplative e le persone dedite alla preghiera sono nel cuore della Chiesa e del  Movimento Pro Sanctitate, per dire con la vita che “solo nel fare la Sua volontà siamo alla fine veramente felici” (Benedetto XVI, 17 agosto 2011).
La preghiera, lunga attesa del Signore che sempre viene e sempre è con noi, è  l’atteggiamento più vero del credente che implora per se stesso e per il mondo una Presenza di misericordia, di riconciliazione, di pace. Una preghiera protesa a realizzare il disegno di Dio che desidera per ogni uomo la santità, preghiera a Maria, l’Immacolata – che celebriamo l’8 dicembre – per ricevere da lei la fiducia del cammino.
L’Avvento è così il tempo della vigilante preghiera, pronta a cogliere le orme dei passi di Dio in una storia che spesso vediamo come solo umana e che invece porta impresso il sigillo dell’amore che sorprende, guarisce, libera, incanta, mette in moto energie rinnovate… Nel segreto del cuore ma anche visibile al mondo si innalza il coro dei cristiani: “Vieni Signore Gesù, Santo di Dio!”. Le grandi liturgie grondano preghiera, ma le mura domestiche la tessono ogni giorno nel cuore dei bambini, la raccolgono dalle rughe degli anziani, la offrono nel faticoso dialogo dei genitori e dei figli…
Preghiera e bellezza: grido ed estasi, stupore per un Bimbo avvolto in fasce, Povero e Innocente, già Crocifisso e Uomo Nuovo. Il Natale ci unisce agli angeli che cantano il gloria, ai pastori con poveri doni, ai Re Magi scrutatori delle stelle, il Natale ci mette in cammino e in preghiera: la Grotta ci attende. Accanto a Maria impareremo a custodire nel cuore il Mistero dell’amore di Dio. Un filo invisibile unisce il 1° novembre al 25 dicembre, è la trama del disegno di Dio dove Cristo è il cuore del mondo e ogni uomo è chiamato a santità, ad essere simile al Santo, legato agli altri uomini come a fratelli.
Vite e tralci, vita redenta che scaturisce dal Redentore, l’Eucaristia è il Natale di ogni giorno.
Auguri! Per un Natale di speranza, di preghiera, di fraternità, di amore.
Teresa Carboni

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