Pietre vive

per la costruzione di un edificio spirituale

 

Si sente ancora l’eco della campane che hanno annunciato a tutto il mondo la gioia del Cristo Risorto e la Chiesa nella seconda domenica di Pasqua ci invita a pregare: “Signore Dio nostro, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati a una speranza viva mediante la risurrezione del tuo Figlio, accresci in noi, sulla testimonianza degli Apostoli, la fede pasquale…”.[1]

Il Santo Padre Benedetto XVI ci insegna che la fede nella risurrezione dei morti e la speranza della vita eterna aprono il nostro sguardo al senso ultimo della nostra esistenza: “Dio ha creato l’uomo per la risurrezione e per la vita e questa verità dona la dimensione autentica e definitiva alla storia degli uomini, alla loro esistenza personale e al loro vivere sociale..”.[2]

La liturgia domenicale del mese di maggio e giugno ci accompagna nei primi passi di credenti in Gesù Risorto fino alla Pentecoste, come promesso da Gesù: io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità”.[3]

Siamo invitati a compiere il cammino di Pietro che nel giorno di Pentecoste, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta per testimoniare che quel Gesù crocifisso non fu abbandonato negli inferi né la sua carne vide la corruzione ma è risorto!

Occorre dunque alzarci in piedi, parlare a voce alta e testimoniare Gesù risorto nelle strade del mondo! Ci sono uomini e donne che non conoscono il Cristo Risorto o che l’hanno smarrito, uomini e donne che hanno fame e sete di giustizia e attendono la rivelazione dei figli di Dio!

Dagli scritti del Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, troviamo le indicazioni per adempiere al compito di testimoni di Gesù Risorto: seguire le indicazioni dello Spirito Santo, come S. Paolo che è in ascolto dello Spirito il quale a volte, contrariamente ai suoi progetti, gli dice ciò che deve o non deve fare.

In questo numero vengono presentate tra i testimoni di santità alcune figure particolari che possono aiutarci nel nostro cammino di annuncio e testimonianza: tra queste Suor Maria Giuseppa Rossello, che “impara a vivere con il cuore di Dio e le mani al lavoro”, sente il bisogno di dedicarsi alle giovani più bisognose di istruzione, ai malati, ai diseredati lasciandosi guidare da Maria, la madre di Gesù, che veglia con particolare tenerezza su ogni uomo e suscita quotidiani gesti di misericordia che nascono da un cuore materno.

Il nostro impegno quali testimoni di Gesù Risorto non può trascurare l’invito ad attualizzare gli spunti di riflessione emersi dalla 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani.

Dal documento conclusivo emerge l’esigenza che “ogni comunità cristiana e ogni cristiano è chiamato a leggere quanto accade nel proprio tempo, nel proprio territorio e a prendere coscienza delle dinamiche e degli eventi”, un cammino orientato verso la responsabilità per il bene comune, quale quotidiano e costante impegno a trasformare il vivere sociale in città.

È un invito a farsi prossimo, senza concedere nulla alla paura, alla pigrizia, all’indifferenza e al cinismo. “Il timore si domina con la fede, immergendoci ancora di più in Cristo e nella Chiesa. È in Cristo che viene corroborato il nostro essere prossimo”.[4]

La luce dello Spirito Santo, che riempie i nostri cuori, saprà donare a ciascuno la capacità di rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi!

L’apostolo Pietro ci esorta: “stringetevi a Cristo, pietra viva rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio…”.[5]

Loretta Angelini


[1] Messaggio del S. Padre “Quaresima 2011”.

[2] Colletta II Domenica di Pasqua.

[3] Gv 14, 15.

[4] Documento conclusivo 46ª Settimana Sociale cattolici italiani, n. 20.

[5] I Pietro 2, 4.

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