Uno + Uno : Il Battesimo polveriera della santità (G.E. n° 14-18)

Formazione - Novembre 2018


Il tema “Uno più uno: la santità è contagiosa” collega in un’unica frase due aspetti fondamentali del nostro carisma: la chiamata alla santità è un cammino da fare “uno più uno”, come dice Guglielmo Giaquinta, da fare “a due a due” come scrive Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate” (141), ed è rivolta a tutti perché Dio ha per ognuno un amore esclusivo che, toccando le corde più intime della vita, la cambia, la sana, la irradia, la realizza.
La risposta dell’uomo all’amore di Dio, se gioiosa e piena, trasforma e contagia di carità e di bene ciò che gli è intorno. La chiamata alla santità cresce e si concretizza, con la grazia dello Spirito Santo, attraverso i piccoli e grandi passi della vita quotidiana. La testimonianza cristiana contagia e sollecita il mondo.
Ogni cristiano, nella misura in cui si santifica, realizza il disegno di essere sale della terra e luce del mondo, dovunque egli sia e qualunque sia il suo “status”.
Proponiamo testi di riflessione che potranno sostenere la crescita personale ed essere riferimento per incontri comunitari. È scontato che la proposta a gruppi vada mediata da animazione e scelta dei testi.
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena“. (Gv 15, 1-11).

Di conseguenza, pur parlando del battesimo come sacramento universale, cui tutti sono chiamati, si deve tener presente che esiste solo il battesimo come fatto personale (il mio Battesimo) e che la assimilazione a Cristo non è una assimilazione di massima ma è la personale identificazione e la personale incorporazione in Cristo che corrisponde esattamente a quanto Egli per ciascuno ha pensato dall’eternità. Dal che segue che la mia personale vita spirituale si innesta nel mio battesimo il quale mi dà diritto alle mie grazie particolari. Non esistono le grazie in generale ma esiste l’intervento di Dio (la grazia infatti è l’intervento di Dio per le singole anime) secondo le esigenze, quasi queste fossero dei diritti, dei singoli. È così che il piano di santità diventa veramente un piano di amore personale di Dio per ciascuno e la mia santità deve essere la mia personale risposta a Dio, le eventuali peripezie, problematiche, difficoltà, oscillazioni esprimono sempre un mio rapporto personale con Dio, quasi che per Dio non esista nessun altra persona al di fuori del singolo: Dio è mio ed esclusivamente mio, il Signore mi pensa, mi vuole bene, ha cura di me, mi dirige, mi conduce e un giorno mi premierà. Tale amore personale giunge a noi attraverso il sacramento del battesimo che come si è già detto, racchiude in sé tutte le potenzialità del domani e che, per questo, può essere definito come la grande polveriera della santità. C’è da notare che la effusione della grazia del battesimo non si esaurisce nel momento della amministrazione del sacramento stesso, ma si realizza in una situazione permanente per cui permane il diritto a tutte le grazie necessarie al raggiungimento della santità. …
Con il Battesimo noi veniamo inseriti in Cristo in un modo misterioso ma reale: viviamo la sua stessa vita che è la vita della grazia, la quale circola dentro di noi così come la linfa circola nella vite e nei tralci. D’altra parte se non c’è questa unica grazia che è la gratia Christi, la grazia cioè meritata da Cristo che ci rende conformi a Lui, che ci viene data dallo Spirito Santo per cui noi siamo figli di Dio, non v’è il rapporto con Cristo. (La santità, G. Giaquinta)


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