“Non temere … perché hai trovato grazia”

In questo numero di Aggancio, relativo ai mesi di novembre e dicembre 2018, i contenuti proposti ci spingono a vivere questo tempo in modo intenso e pieno di significati ...

In questo numero di Aggancio, relativo ai mesi di novembre e dicembre 2018, i contenuti proposti ci spingono a vivere questo tempo in modo intenso e pieno di significati.
Nel mese di novembre tutti i membri del Movimento Pro Sanctitate sono impegnati nelle varie iniziative tese a diffondere l’universale chiamata alla santità, una santità contagiosa che non è privilegio per pochi eletti ma è per tutti. Una santità che ha un volto umano e che spinge a vivere con amore e dando la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, là dove ci si trova (Gaudete et Exsultate 14).

Si richiede non solo l’annuncio della chiamata alla santità ma una evangelizzazione che lasci un segno in questo mondo: per questo noi ci affidiamo allo Spirito Santo che dona il coraggio, dopo l’annuncio, di condividere Eucaristia e Parola, e che ci insegna a prenderci cura degli altri.
Papa Francesco, in preparazione alla seconda Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra il 18 novembre, invita ciascun credente a dare ai poveri la risposta di Dio: “questo povero grida e il Signore lo ascolta”. Una risposta che vuole restituire giustizia e aiuta a riprendere la vita con dignità, senza trascurare l’obiettivo che ci è proprio, e cioè condurre tutti a Dio e alla santità.
Il Santo Padre, nell’invitare la comunità ecclesiale a vivere la giornata Mondiale dei poveri come momento privilegiato di nuova evangelizzazione, offre una chiave di lettura per ciascuno di noi: “i poveri ci evangelizzano, aiutandoci a scoprire ogni giorno la bellezza del Vangelo. Non lasciamo cadere nel vuoto questa opportunità di grazia. Sentiamoci tutti, in questo giorno, debitori nei loro confronti, perché tendendo reciprocamente le mani l’uno verso l’altro si realizzi l’incontro salvifico”.
Questo concetto di tendere le mani l’uno verso l’altro lo ritroviamo in un articolo di Massimo Cacciari “Noi e tu” del 7 ottobre 2018, del quale vorrei trascrivere una parte: “ma dall’Io in quanto tale non si passa per miracolo alla comunità. Soltanto da quell’Io che è capace di chiamare l’altro col Tu, che non vede nell’altro l’avversario, l’ostacolo, lo scandalo, ma il Tu, che si fa prossimo dell’altro per giungere a chiamarlo Tu…. Se e soltanto se ognuno riuscisse a dare del Tu all’altro e a ritrovare se stesso proprio in questo dare-donare, saremmo autorizzati a usare il Noi”.

I santi che presentiamo in questo numero ci aiutano in questo cammino: Santa Agnese di Assisi, che si lascia contagiare da Chiara e da Francesco, innamorato di Madonna povertà, che spende la sua vita nella preghiera e nell’aiuto ai poveri e San Francesco Saverio, Patrono dell’Oriente e delle Missioni, mosso dall’urgenza di evangelizzare, soprattutto in Asia.
La loro presenza ha creato un esempio ed una testimonianza per il tempo che hanno vissuto e questa dinamica viene riproposta negli scritti del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta sull’utopia dei santi e sulla rivoluzione dell’amore.
L’utopia dei santi è progetto e tensione di vita che coinvolge la persona, il suo ambiente e la società per dare una risposta ai mali di oggi: le guerre, le speculazioni sul creato, la cultura dello scarto, l’egoismo… ma per attuare l’utopia dei santi siamo chiamati a seguire l’esempio di Gesù, rivoluzionario dell’amore.
Rivoluzione significa attuare un mutamento radicale di situazioni precedenti e necessita di persone che sappiano scommettere la propria vita per attuare questo progetto. Noi possiamo dare il nostro contributo: ogni reticenza, incertezza, temporeggiamento rallenta l’apostolato della santità.

Il mese di dicembre è il mese dell’attesa della promessa del Signore, è il mese dell’Avvento che inizia con la festività dell’Immacolata Concezione.
Il saluto dell’Angelo: “non temere Maria perché hai trovato grazia presso Dio” è un saluto rivolto a ciascuno di noi per prepararci a vivere la festività del Natale e a rispondere all’annuncio della Buona Novella come Maria:” avvenga di me secondo la Tua Parola”.
L’itinerario di Avvento che proponiamo è il bagaglio per il nostro cammino verso la gioiosa accoglienza di Colui che ha vinto il peccato e la morte e che ha portato la liberazione per tutti.

Papa Francesco, nell’udienza del 10 ottobre 2018, ci ha introdotto a vivere il Natale: “Dio è amante della vita”. E noi tutti gli siamo così cari, che ha inviato il suo Figlio per noi. Dio infatti, dice il Vangelo “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.
Non lasciamoci abbagliare dagli addobbi natalizi, dalla corsa ai regali, dal consumismo che caratterizza le festività natalizie ma viviamo nell’attesa gioiosa di Colui che “torna ancora a mendicare il nostro amore”, di Colui “che trasforma il nostro freddo cuore da stalla povera in caldo ambiente degno del Suo dono” (Guglielmo Giaquinta, Preghiere).

Buon Natale a tutti i lettori di Aggancio!

Loretta Angelini


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