8 febbraio 2015

V Domenica del Tempo Ordinario - B - I Settimana del Salterio

Idea luce

Annunciare l’amore che risana.

Introduzione

La liturgia di questa V domenica del Tempo Ordinario ci pone di nuovo di fronte all’urgenza dell’evangelizzazione e da un particolare punto di vista, quello di chi attende l’annuncio. Il mondo è affetto da varie malattie, se non fisiche ed esteriori, certamente morali e spirituali, e a questo mondo abbiamo il dovere di annunciare l’amore che risana. Facciamone esperienza in questa celebrazione eucaristica per esserne testimoni instancabili.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Gb 7, 1-4. 6-7;

Sal 146;

1Cor 9, 16-19. 22-23;

Mc 1, 29-39

L’esperienza di Giobbe ci ricorda bene quanto fragile sia la nostra umanità e quanto grande la sofferenza che ci opprime, ma con il Salmista comprendiamo che il nostro cuore affranto è nelle mani del Signore e il suo sostegno ci fa rialzare proprio quando ne sentiamo più forte il bisogno.

Traccia di riflessione

Il Vangelo di oggi sembra voglia istruirci su quale sia la giusta dimensione che deve assumere il discepolo nella preghiera: egli è cioè chiamato ad elaborare nel suo quotidiano la sintesi tra la solitudine con il Padre e il dinamismo apostolico che deve spingerlo verso i fratelli. “Tutti ti cercano” dicono i discepoli al Signore, ma quel “tutti” è composto da tanti “io” che implorano, con le parole del salmo: “Risanaci, Signore, Dio della vita”. Paolo nella seconda lettura ci dà le “indicazioni” per un apostolato alla sequela di Gesù: “Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti… tutto io faccio per il Vangelo per diventarne partecipe con loro”. Ma la fecondità apostolica scaturisce solo dall’andare con Gesù nella solitudine del Padre. La celebrazione eucaristica è l’esempio per eccellenza di questa sintesi, in essa possiamo chiedere “fa’ che, uniti in un solo corpo, portiamo con gioia i frutti di vita eterna, per la salvezza del mondo”: solo dopo aver detto il nostro personale “Amen” all’incontro con Cristo possiamo metterci al passo di Gesù e seguirlo “altrove, nei villaggi vicini”. L’Apostolo ci sia ancora una volta di esempio e di sprone, affinché anche per noi il diffondere la buona notizia diventi “una necessità che mi si impone” tanto da poter esclamare con convinzione “guai a me se non annuncio il Vangelo”.

Preghiera dei fedeli

Per la Chiesa, perché, spalancando a tutti le sue porte, possa essere luogo di incontro e di comunione con Dio per l’umanità intera, preghiamo.

Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché nella loro preziosa testimonianza del Vangelo non si sentano soli e sostenuti dalle comunità cristiane offrano il loro generoso servizio ai fratelli, preghiamo.

Per tutti i governanti, perché abbiano premura di prendersi cura delle fasce più deboli nella società civile, affinché il diritto a condurre una vita dignitosa sia garantito ad ogni uomo, preghiamo.

Per la Giornata del Malato, che celebreremo il prossimo 11 Febbraio, perché tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito siano presi per mano e accompagnati in un cammino di guarigione e di incontro con Cristo che cura ogni ferita, preghiamo.

Per noi qui riuniti, perché sappiamo trovare un tempo per entrare in dialogo con il Padre, per poi tornare con rinnovato entusiasmo alla nostra missione apostolica, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

Nel nostro ringraziamento, o Signore, vogliamo offrirti ciò che siamo e impegnarci con te a vivere di ciò che la tua immensa bontà continuamente ci dona. Lo facciamo con il canto “Nelle tue mani”- TM De Luca, Conte (o altro canto adatto.)

Idea guida

Andiamo anche noi «altrove» ad annunciare il Vangelo

Animazione di Enrica Padovano

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