23 marzo 2014

III domenica di Quaresima - A -III settimana del Salterio

Idea luce

Ascoltiamo la sete di Cristo.

Introduzione

Siamo giunti a metà del nostro cammino quaresimale e la liturgia di questa domenica ci invita a non indurire i nostri cuori, a lasciarli aperti al dono grande, che Cristo vuole farci: l’acqua viva della grazia. Accanto al pozzo di Sicar scopriamo anche la sete che Gesù ha del nostro amore, la sua “divina sete di anime”, come la chiamava il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, che non può lasciarci indifferenti. Ascoltiamo la sete di Cristo e dissetiamoci alla fonte della vera vita.

Liturgia della Parola

LETTURE:

Es 17, 3-7;

Sal 94;

Rm 5, 1 – 2, 5-8;

Gv 4, 5-42

 

Mosè si fa strumento della potenza di Dio, facendo scaturire acqua da una roccia per dissetare il popolo d’Israele; Cristo ci dona l’acqua inesauribile della grazia. Lo Spirito Santo, che è stato riversato nei nostri cuori, rende certa la nostra speranza nel cammino della fede e ci fa testimoni dell’incontro con il Signore. Accogliamo docilmente la Parola, ascoltiamo.

 

Traccia di riflessione

Con la terza domenica l’itinerario quaresimale di questo anno liturgico assume una valenza prettamente battesimale. La bellezza e la forza di questo tempo è da ricercarsi nella meta alla quale ci prepara: la celebrazione della liturgia battesimale nella Madre di tutte le Veglie. Il tema dell’acqua caratterizza tanto la prima lettura quanto la pagina evangelica: quella stessa acqua, che il popolo pellegrino nel deserto desiderava nelle pagine del libro dell’Esodo, diviene “tipo” dell’acqua che disseta la samaritana nella pagina evangelica giovannea. In un passaggio del prefazio cogliamo, inoltre, la valenza simbolica di questo elemento: “Egli (Cristo) chiese alla Samaritana l’acqua da bere per farle il grande dono della fede e di questa fede ebbe sete così ardente da accendere in lei la fiamma del tuo (del Padre) amore.” La fede è quell’acqua che viene a rendere fertili le nostre aridità, a confortarci mentre siamo ancora peccatori (cfr. seconda lettura) con la certezza che Cristo è morto e risorto per noi; a noi viene chiesto, allora, con le parole del salmo responsoriale, di non indurire i nostri cuori, ascoltando la sua voce e camminando speditamente come gregge che Egli conduce.

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, Madre di tutti i battezzati, perché sia dispensatrice della grazia che sgorga dal cuore della Santissima Trinità, preghiamo.

• Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano pastori santi e guide sicure per il popolo di Dio in cammino nel deserto del mondo, preghiamo.

• Per i governanti, perché nell’esercizio dei loro poteri provvedano sempre con equità e sollecitudine alle necessità materiali e sociali di tutti, preghiamo.

• Per quelli che hanno sete di giustizia e di pace, perché nella loro fatica quotidiana possano trovare sollievo nella divina Provvidenza, che non ci lascia mai soli, preghiamo.

• Per noi che partecipiamo a questa celebrazione, perché apriamo i nostri cuori all’incontro con Cristo e ci lasciamo trasformare da Lui per essere poi capaci di annunciare la sua salvezza, preghiamo.

Dialogo Eucaristico

Ti ringraziamo, Signore, per il dono della tua acqua di salvezza, che ci fa rinascere in te, ci disseta e ci unisce a te, fonte della vita. Vogliamo esprimere la nostra gratitudine con il canto “L’acqua viva” – M. Frisina (o altro canto adatto).

Idea guida

Invitiamo i fratelli alla sorgente dell’acqua viva.

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