La Giornata della Santificazione Universale 2013

dà inizio all’Anno Centenario di Guglielmo Giaquinta

 

Dio è alla ricerca dell’uomo e l’uomo è alla ricerca di Dio: il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta percepiva profondamente questa realtà e aveva il cuore conquistato dal grido che compendia questa ricerca: Ho sete. La sete dell’Abbà che diventa voce nel Cristo Crocifisso, la sete degli uomini che costantemente attraversa – quasi come un grido – la storia di tutti i tempi.

Nasce qui la Giornata della Santificazione Universale (GSU), nel cuore sacerdotale del Servo di Dio, che l’ha ideata affinché la ‘narrazione incarnata’ dell’amore di Dio raggiunga la carne e il sangue dell’uomo, un uomo che chiede aiuto ed aspira alla divinizzazione, alla santità, ed è chiamato a diventare a sua volta vita ‘narrante’.

“Chiedete e vi sarà dato…” (Mt 7, 7)

La dimensione della preghiera della GSU è stata la prima proposta del Movimento Pro Sanctitate che nel 1957 ha iniziato l’animazione di questa iniziativa nel cuore di Roma.

“La grammatica del narrare Dio può essere solo testimoniale” dice oggi il Card. Scola e così la preghiera per la santificazione universale è richiesta a Dio del dono di nuovi testimoni, cioè martiri, cristiani pronti a narrare con la vita l’opera della Grazia e la felicità della vita santa. Alla nostra richiesta Dio risponde donandoci il suo Spirito, Memoria della Verità tutta intera, Santificatore di ogni cuore che si apre a Lui.

La centralità dell’Eucaristia celebrata e adorata è subito evidente: dall’Eucaristia nascono i santi, le famiglie sante, le comunità sante, una società fraterna. È l’Eucaristia che realizza la santità nella sua dimensione personale, familiare, ecclesiale e sociale. Dall’Eucaristia attingiamo l’energia per diventare ‘narratori’ dell’amore che sa dare la vita.

“Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15)

Il cammino di santificazione è continua quotidiana conversione. Il Vangelo è Parola che chiede di diventare la vita del credente, l’esperienza della Misericordia spinge a raccontare la gioia del Perdono. Conversione quotidiana alla fede adulta che ben si coniuga con la vita, conversione quotidiana al ‘di più’ che Dio ci dona e ci chiede, conversione che mette Gesù al centro della vita. La GSU è quindi anche occasione e tempo propizio per la conversione del cuore, per accorgerci che Dio ci sta amando con gesti di delicatezza e di presenza concreta nella nostra vita: ci è chiesto di aprire gli occhi alla Luce. E quest’anno facciamo questo percorso, a partire dalla GSU 2013 fino a quella del 2014, in compagnia dell’apostolo della santità, padre Guglielmo (il Servo di Dio G. Giaquinta). Coraggio! Insieme si può!

“E la numerosa folla lo ascoltava volentieri” (Mc 12, 37)

La GSU da sempre ha desiderato proporsi come un momento anche di approfondimento, di proposta culturale ed educativa delle coscienze. Il tema di quest’anno “Narrare Dio” in modo speciale offre questo aspetto soprattutto nel percorso biblico ma anche nella scoperta delle figure genitoriali e delle relazioni con la storia, narrazione continua di singole storie che si intrecciano, si intersecano, in una armonia capace di cantare la ricca presenza di Dio nelle vicende umane.

Karl Barth: “Gesù Cristo… quello che è può essere soltanto raccontato, e non afferrato e definito…”. Sì, definire può significare chiudere, rinchiudere, precisare, esporre in modo asettico, mentre narrare comporta un assumere in modo vitale, uno sperimentare nel proprio vissuto, un sentirsi responsabili… atteggiamenti propri di chi incontra una Persona, il Cristo.

Ecco allora che anche questo aspetto culturale è necessario per giungere ad un annuncio che sia narrazione testimoniale e credibile dell’incontro con Cristo e accoglienza del Dio che Lui ci ha rivelato essere l’Abbà.

 

 

“Mi sarete testimoni” (At 1, 8)

In questo nostro tempo in cui il domani sembra incutere timore e il futuro appare scomparso, siamo chiamati a recuperare la bellezza della narrazione, la capacità di sognare con la prospettiva di Dio che vede i suoi figli e li sogna fratelli, santi.

Con quale stile quindi possiamo oggi accostarci ai fratelli se non toccando il loro cuore con la passione gratuita e libera di chi ama perché si sa amato?

Come un vaso colmo trabocca, così il cuore e la vita di coloro che incontrano ogni giorno Gesù al pozzo della loro esistenza. La missione allora è il traboccare dell’amore, il gioioso contagio della speranza, l’attrazione luminosa della fede.

“La Chiesa di domani ci sarà ancora, se crescerà il numero e la qualità di credenti che sono il racconto vivo del vangelo di Gesù.” (Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara).

Moltiplicare i ‘narratori’ è il senso dell’aspetto missionario della GSU. Giaquinta non pensava mai un argomento che non avesse anche una dimensione missionaria, una iniziativa che non portasse ad un servizio di annuncio e di condivisione verso gli altri. Così la GSU.

Il Movimento Pro Sanctitate inaugura questo Anno Centenario del suo Fondatore, il Vescovo Guglielmo Giaquinta, proprio con la Giornata della Santificazione Universale, un dono che il Servo di Dio ha lasciato in eredità a tutta la Chiesa e in consegna missionaria ai suoi figli e alle sue figlie.

Insieme per la santità, tutti santi tutti fratelli, SANTINSIEME.

 

Teresa Carboni Oblata Apostolica Adoratrice, Associata del Movimento Pro Sanctitate

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