Andare in profondità dentro noi stessi

Il mese della santità - CAMMINO DEL MESE

Questo sussidio può essere utilizzato in preparazione alla celebrazione della Giornata o da proporre come continuazione personale nel mese di novembre, mese della santità.

“Affamati dello stesso pane”: è il tema proposto dal Movimento Pro Sanctitate per la Giornata della Santificazione Universale 2012.

Affamati: è un’esperienza che forse materialmente non ci è dato di fare in questo nostro mondo ricco, opulento, consumista anche in tempo di crisi; eppure ci scopriamo sempre affamati, inappagati, desiderosi di qualcosa di più, che soddisfi le nostre aspirazioni più intime, profonde.

Di quale pane, allora, abbiamo bisogno? Quale pane cerchiamo per la nostra ‘fame’ di amore, di amicizia, di vita eterna, di condivisione…?

In questa ricerca, che sicuramente è molto personale, ci scopriamo in cammino con tutti gli uomini, riconosciamo che tante sono le differenze che ci distinguono, ma altrettanto profondo è ciò che ci accomuna.

L’itinerario che proponiamo ci invita ad andare in profondità, dentro noi stessi, in cerca di quel desiderio di infinito che Dio ha messo nel cuore di ogni uomo, e scoprire subito che ci siamo messi in “cammino per trovare Colui che non cercheremmo se non ci fosse già venuto incontro” (Benedetto XVI).

Si tratta di un viaggio che non possiamo fare da soli, non vogliamo fare da soli: tanti fratelli attendono qualcuno che li spinga ad entrare, perché non si sentano estranei al banchetto che il Signore ha preparato per tutti. Ed Egli ci attende, tutti, perché insieme possiamo essere proclamazione vivente delle sue opere meravigliose, con la santità della nostra vita.

Prima settimana

AFFAMATI… CERCATORI DI INFINITO

Tu concedimi Signore, sete ardente del “di più”, una fame del divino che si sazi solo in Te*

Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Sap 13, 1-9

Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Tu eri dentro di me ed io ero fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace. (Sant’Agostino)

Il cuore dell’uomo, un abisso nel quale a volte rischiamo di perderci. Non accontentiamoci di volare a bassa quota, non vergogniamoci di desiderare di più… per questo siamo stati creati! In questa settimana andiamo in profondità, alla radice dei nostri desideri.

Seconda settimana

AFFAMATI… RICEVIAMO IL CIBO DIVINO

O Dio dammi il tuo pane… perché muoio di fame *

Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Lc 22, 14-15.19-20

Gesù le risponde: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gv 4, 7-10

«Se tu conoscessi il dono di Dio!» (Gv 4, 10). La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; egli ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o non lo sappiamo, la preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui. «Tu gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4, 10). La nostra preghiera di domanda è paradossalmente una risposta. Risposta al lamento del Dio vivente: «Essi hanno abbandonato me, sorgente d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate» (Ger 2, 13), risposta di fede alla promessa gratuita di salvezza, risposta d’amore alla sete del Figlio unigenito. (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2560-2561)

Da cercatori a… ricercati! L’infinito che desideriamo, anche senza saperlo, si è messo a nostra completa disposizione e ci svela che Egli ha fame e sete di farsi nostro nutrimento. In questa settimana riscopriamo il dono dell’Eucaristia.
Terza settimana

AFFAMATI… IN CERCA DEI FRATELLI

Ai fratelli, figli tuoi, or desidero tornare e con loro a te innalzare l’inno della santità*

Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia”. Lc 14, 16-23

Ma ora, Signore, io ti ho incontrato ed almeno io voglio dissetarmi in te e lasciare che la tua vita penetri totalmente l’anima mia. Né resterò qui ai tuoi piedi, nella dolcezza del bene trovato, ma scomparirò anch’io nel deserto in cerca di anime assetate o moribonde ai margini delle pozzanghere del male.

Spero di non tornare più da solo, ma se la malia del peccato o l’indifferenza tentassero di attardare il mio passo, sveglia tu, divino scrutatore dei cuori, una più cocente sete in me che mi spinga a ritornare a te e rigustare in te la dolcezza di una divina sazietà.*

“Venite è pronto…”: il cibo che gustiamo ci dà la forza per uscire nel deserto, dove tanti fratelli attendono l’invito del Re… anche loro sono affamati, anche per loro il banchetto è pronto.
Quarta settimana

AFFAMATI… RISPONDIAMO INSIEME ALLA FAME DI DIO

Troppo mi ami, Signore, tutto hai donato per me ora mi chiedi che il cuore altro non sappia che te *

Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. 1 Pt 2, 1-5.9

 

In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (cfr. At 10, 35). Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità. (Lumen Gentium, 9)

Ogni volta che recitiamo il Credo, riscopriamo la gioia di dire: “Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore!”.

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. (Is 55, 1-2)

*Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

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