20 novembre 2011

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario - Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Idea luce

Siamo destinati all’eternità.

Introduzione

La solennità di Cristo Re dell’Universo, che celebriamo ogni anno a conclusione dell’anno liturgico, ci ricorda chi siamo veramente e a cosa siamo stati destinati. Siamo madri, padri, figli, fratelli, studenti, professionisti, ma prima di tutto siamo, in Cristo Gesù, figli di Dio. Questa regalità determina la nostra dignità di uomini e donne: siamo figli di Dio e la nostra eredità è la vita eterna. All’inizio di questa Celebrazione Eucaristica chiediamo il dono di vivere questa regalità nella nostra vita di ogni giorno.

Atto penitenziale

Signore, Re amabile, abbi pietà di noi.
Cristo, Re paziente, abbi pietà di noi.
Signore, Re di infinito amore, abbi pietà di noi.

Liturgia della Parola

I Lettura Ez 34, 11-12; 15-17

Il Signore è il nostro pastore. Egli ha cura di ciascuno di noi e viene a cercarci quando abbiamo smarrito la strada giusta. Dio ha cura di noi: è questa la nostra speranza.

Salmo 22

II Lettura 1Cor 15, 20-26a; 28

Il brano della lettera ai Corinzi che ascolteremo rafforza le ragioni della nostra speranza: non solo Dio si prende cura di noi, ma ci ha dato suo Figlio per donarci, in Lui, la vita nuova e la certezza dell’eternità.

Vangelo Mt 25, 31-46

Traccia di riflessione

Vivere… regalmente
Ciò che fate al più piccolo l’avete fatto a me

Con la solennità di Cristo Re si chiude l’anno liturgico. Per noi credenti la storia è come una freccia che punta verso il compimento finale, ma l’anno liturgico ci invita a rivivere ogni anno i misteri della vita del Signore. Non è un cerchio che si chiude e ricomincia perché oggi non siamo quelli di un anno fa, la vita e la storia non sono quelli di un anno fa. Come la spirale siamo allo stesso punto ma più in alto. Da qui nasce il bisogno di una verifica. Le domande ci vengono già consegnate.
Il bilancio si può fare e le risposte non possono essere scontate né tanto facili. Siamo chiamati anzitutto a contemplare la regalità di Cristo e poi verificare su di essa la nostra vita cristiana. La regalità di Cristo non ha nulla a che fare col potere e il dominio ma col dono di sé e col servizio. Lo specifico della regalità di Cristo va colto partendo dalla sua esperienza, nelle sue parole e in modo particolare nella croce che ce ne mostra i contenuti e lo stile. Gesù non è il Dio delle folle ma delle persone. È il re dell’amore, del perdono, della verità, re che accoglie tutti e di tutte le condizioni. A noi è chiesto di vivere come Gesù Re. Non possiamo fuggire da un giudizio così solenne e nello stesso tempo semplice e disarmante. Saremo giudicati in base a ciò che faremo agli altri, saremo giudicati sull’amore.
Dimostrazioni? Madre Teresa. Lei si è inchinata sui poveri dei poveri e alla morte ogni potente a lei si è inchinata perché aveva veramente regnato come Gesù, “lo hai fatto a me”… Queste le domande che ci vengono allora consegnate per poter ripartire alla grande per un nuovo anno del Signore e col Signore!

Preghiera dei fedeli

• Per la Chiesa, perché risplenda sempre della luce che viene dal Signore e illumini il cammino di ogni uomo verso Dio, fonte della vera vita, preghiamo.

• Per tutti i governanti della terra perché comprendano che la loro autorità è stata donata loro dall’alto e si comportino responsabilmente nella gestione della ‘cosa pubblica’, preghiamo.

• Per coloro che soffrono a causa della malattia o della solitudine, perché sappiano sempre offrire le loro sofferenze in unione a Cristo, Re di gloria, che si è immolato per ogni uomo, preghiamo.

• Per ciascuno di noi, per le nostre parrocchie e comunità perché diventino sempre più  luoghi dell’accoglienza e dell’amore fraterno, segno per il mondo dell’amore del Padre, preghiamo.

• Per i nostri ambienti di lavoro, perché ogni persona sia trattata con dignità e rispetto, preghiamo.

Dialogo eucaristico

Gesù Eucaristia, ti ringraziamo perché, da Re di gloria, ti sei fatto povero e umile in questo Pane eucaristico per farci diventare, in Te, figli di Re. Ti ringraziamo perché ci doni questa regalità che trasforma la nostra vita in un dono per gli altri, ci dà una speranza nuova, la certezza della vita eterna. Pane di vita eterna, grazie perché ci fai sempre sollevare lo sguardo verso le cose eterne e ci fai vivere con più serenità la vita quotidiana, perché sappiamo di avere un Padre che ci ama, ci aspetta e ha sempre cura di noi.

Idea guida

Andiamo incontro ai fratelli trattandoli con la dignità dei figli di Re.

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